Progetto di restauro filologico delle facciate dell’ex cinema Marraccini a Grosseto | Marco Bianchini

Alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Culturali di Siena Grosseto / Italy / 2022

0
0 Love 96 Visits Published

Il palazzo si trova lungo il lato sud-occidentale di via Mazzini, addossato sul camminamento delle mura medicee di fronte all'arco che permette il collegamento con i portici di piazza Dante.  Fu costruito nel 1926 (P.E. 672/1925) sul luogo del primo cinematografo di Grosseto, lo "Splendor" di Guido Lumachi, per volere dell'imprenditore Giovanni Marraccini, con progetto di Renato Della Rocca.


Prima di descrivere il progetto di intervento è necessaria una piccola riflessione per quanto riguarda il dibattito sempre aperto sulla determinazione dei criteri di intervento sulle preesistenze, che si caratterizza per la presenza di diversi orientamenti. Se la cultura del restauro, infatti, si attesta nell'identificare lo "scopo" della disciplina rivolta a garantire in generale l'integrità delle testimonianze materiali, quando ci si interroga sui criteri di scelta dei beni da tramandare al futuro e sui riferimenti per definire tale "integrità", si scopre l’esistenza di differenze sul significato stesso attribuito ad alcuni concetti cardine, fra questi quello di “conservazione”.
È possibile, infatti, riconoscere un pluralismo di posizioni, ossia una varietà di riferimenti concettuali e di conseguenti indirizzi operativi, riconducibili nel loro insieme anche ad un conflitto di posizioni sui fini stessi del restauro; conflitto presente sia a livello della definizione della natura delle azioni da svolgere sulle preesistenze sia a livello dell’individuazione dei caratteri distintivi delle singole opere: ad esempio sul problema della legittimità o meno della "rimozione delle aggiunte" e della "reintegrazione delle lacune".  Anche il manufatto in questione, si inserisce nel suo piccolo, all’interno di tale dibattito proponendo una riflessione su un tema centrale per la disciplina, ossia la questione della relazione fra la fase della conoscenza del manufatto e quella dell’azione diretta.  Questione per nulla scontata in quanto un aspetto che contribuisce a definire la diversità di orientamenti sulla definizione dei criteri di intervento sulla preesistenza risiede proprio nel modo di affrontare tale relazione. Se si registra, infatti, un generale accordo sulla necessità di approfondire le conoscenze del manufatto preliminari all’intervento, lo stesso accordo non vale quando si entra nel merito dell’individuazione delle modalità di intervento sull’opera, che varia sempre caso per caso.  La conservazione dell’esistente è l’obiettivo finale teso nel rapporto fra ricerca della compiutezza ed accettazione della frammentarietà dell’opera.  Nel nostro specifico caso per il tipo di manufatto e di patologie connesse così diffuse,  è stato programmato un intervento di rifacimento a toppa del substrato ed una finitura di tutto il paramento murario intonacato. Le superfici murarie saranno oggetto di demolizione dell’intonaco ammalorato esistente fino a ritrovare il vivo della muratura eseguito con l'utilizzo di scalpelli a mano e microscalpelli pneumatici; verrà di seguito effettuato il consolidamento delle parti più disgregate della muratura mediante iniezione di malta a basso tenore di sali e carbonato di calcio per la stuccatura appunto delle eventuali lesioni murarie dovute a piccoli dissesti e integrazioni incoerenti sulla facciate. Verrà inoltre effettuata la stuccatura di tutte le possibili vie di infiltrazione di acqua e l'integrazione di alcune parti mancanti mediante impasto di malte fluide a basso tenore di sali. Il tutto verrà completato con una finitura con idonea granulometria e compatibile con quella esistente di tutto il paramento murario intonacato.


Per quanto riguarda i decori architettonici le operazioni previste sono una rimozione delle parti incoerenti e non più recuperabili, un consolidamento materico effettuato con silicati di etile ad imbibizione fino al rifiuto, una disinfestazione per eliminare la microflora batterica con biocida, un consolidamento strutturale della muratura di supporto in laterizio e un rifacimento delle cornici mancanti eseguendo un calco sulle parti in buono stato e quindi tramite gli stampi ottenuti riprodurre dei moduli da collocare con imperniature ed ancoraggi con barre in acciaio inox o vetroresina, altre parti mancanti di piccole dimensioni potranno essere modellate sul posto, le malte previste per i rifacimenti dei decori sono delle mate strutturali a base minerale già utilizzate in campo dei Beni Culturali.  Per quanto riguarda lo strato pittorico di tinteggiatura, il tutto è stato concordato con la Soprintendenza di Siena con campioni di colore prodotti prima della stesura.

0 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Il palazzo si trova lungo il lato sud-occidentale di via Mazzini, addossato sul camminamento delle mura medicee di fronte all'arco che permette il collegamento con i portici di piazza Dante.  Fu costruito nel 1926 (P.E. 672/1925) sul luogo del primo cinematografo di Grosseto, lo "Splendor" di Guido Lumachi, per volere dell'imprenditore Giovanni Marraccini, con progetto di Renato Della Rocca. Prima di descrivere il progetto di intervento è necessaria una piccola riflessione per quanto...

    Project details
    • Year 2022
    • Work started in 2021
    • Work finished in 2022
    • Main structure Masonry
    • Client Privati
    • Contractor SERVICE BUILDING S.R.L.
    • Cost 600.000
    • Status Completed works
    • Type Town Halls / Cinemas / Monuments
    Archilovers On Instagram