DA34 House | Ilaria Nava Studio

Questo è il progetto di un appartamento posto al primo piano di una elegante villa d’epoca di Saronno, che presentava dimensioni dei locali e finiture tipiche degli anni Sessanta.
Lo studio INS, per ristrutturare questa casa di 90 mq, pied-à-terre di una giovane famiglia che vive all’estero, ha rivisitato gli spazi, le luci e i materiali con un tocco minimale e leggero, impostando la narrazione e le geometrie degli arredi a partire da una grande e luminosa finestra che si collocava nel locale soggiorno.
La prima operazione ha previsto la demolizione dei muri che separavano la cucina dal soggiorno, al fine di ricavare un open space luminoso, la cui spazialità è resa fluida e continua, e l’appeal intimo, dall’uso del legno a pavimento, un parquet in rovere naturale oliato in grado di donare alla casa un mood semplice e spontaneo.
L’operazione di restyling ha previsto la rivisitazione di tutti i serramenti, concentrando sul luminoso serramento centrale del soggiorno –reso ad anta unica, apribile a battente e vasistas- il fuoco visivo di tutto lo spazio.
Un grande arredo su misura, infatti, composto da ante e cassettoni apribili in legno laccato bianco, dà forma a una cornice lignea (realizzata con le medesime doghe del parquet, a creare un gioco di piani lignei orizzontali e verticali) che è anche una panca, o quasi una diurna intima alcova, che rappresenta lo spazio di mediazione fra visuali interne e visuali esterne.
Tutti gli arredi dipartono da tale cornice: l’arredo basso e continuo in legno laccato bianco, in cui trovano alloggio cassettoni contenitori, e di seguito l’isola cucina, che viene disegnata da INS completamente grigia, e dotata di sgabelli neri di design per creare un elemento di cesura –una sorta di contrappunto musicale- che precede il fondale ultimo dell’area giorno, costituito dalle colonne attrezzate della cucina, nuovamente bianche e posatamente calme.
Il bianco, il legno, il grigio chiaro e il grigio scuro: su questi toni neutri viene giocato l’ingresso e la vibrazione della luce naturale negli spazi della casa, esaltandone la percezione.
La Committenza aveva il desiderio di avere nella camera matrimoniale una cabina armadio, ma la superficie del locale non permetteva di crearne una. L’artificio progettuale utilizzato dagli architetti è stato quindi quello di creare uno spazio cabina armadio dietro la testata del letto al fine di ottimizzare gli spazi di percorrenza,
creando un effetto vedo-non-vedo attraverso un sistema di doghe verticali che permettesse al locale di mantenere una ariosa ampiezza e trasparenza visiva, e allo stesso modo di regalargli un interessante effetto scenografico, grazie anche alla riflessione luminosa della luce naturale sui montanti verticali.
La cabina armadio, piccolo gioiello curato in ogni dettaglio, è realizzata mediante arredo in rovere tinto scuro, e dotata di un sistema di chiusura in ante vetrate grigio fumè a tutta altezza.
La camera del bambino è stata invece realizzata scegliendo forme e finiture semplici e neutre, per poter fare da sfondo agli oggetti, giochi e colori del bimbo che la abiterà. A caratterizzarla, la scelta di trasformare il precedente serramento a due ante in serramento ad anta unica, e di nobilitarlo, come fatto per il serramento del soggiorno, grazie alla presenza di un grande piano scrittoio che imposta una continuità semantica fra il letto, la scrivania, la libreria e l’armadio, rendendo la camera un luogo in cui il progetto su disegno è in grado enfatizzare e nobilitare anche lo spazio più piccolo.
Il bagno, gioiellino semplice semplice della casa, è stato rivisitato dall’architetto in modo tale da poter frazionare visivamente in due parti il classico bagno lungo e stretto degli anni Sessanta, attraverso l’uso di due differenti colori di pavimentazione. Lastre XL size effetto resina grigio scuro e grigio chiaro permettono così la creazione di un pattern materico raw, determinato dall’effetto resina unito al legno di teak degli arredi, in contrasto con l’elegante, geometrico e delicato sistema composto da specchio e retrostanti mensole in metallo nero, realizzate su disegno dell’architetto.