Comunità mamma/bambino a Monacilioni (CB) | Roberto De Cosmo

L’opera è localizzata nel Comune di Monacilioni in Provincia di Campobasso.

L’amministrazione comunale di Monacilioni, sempre attenta alle politiche sociali, ha voluto realizzare una “Comunità educativa mamma-bambino” ristrutturando due stabili di proprietà siti in Largo De Gasperi.

I due edifici gemelli furono realizzati, dal governo fascista, intorno agli anni ’40 per ospitare le famiglie di Monacilioni che avevano perso la casa in seguito a gli eventi franosi che colpirono il paese in quegli anni: ristrutturati e collegati, per ospitare nel migliore dei modi mamme e bambini, recuperano così anche la loro valenza sociale.

Ubicata nella zona a monte di Monacilioni, la struttura è parte del centro urbano per facilitare l’inserimento delle ospiti nel tessuto sociale, proponendosi come obiettivo primario l’autonomia dell’individuo, nella consapevolezza che nella vita di tutti subentrano momenti di difficoltà, ma la vera forza sta nel riconoscerli e affrontarli per poi superarli.

Il progetto persegue il raggiungimento di soddisfacenti livelli qualitativi dal punto di vista architettonico, ambientale, sociale, relazionale e percettivo della zona oggetto di intervento, così da produrre, attraverso le persone svantaggiate, un miglioramento della qualità della vita dei centri e dei suoi cittadini, valorizzando le opportunità offerte dallo sviluppo dell'economia sociale e del terzo settore.

L'idea è quella di iniziare una casa di accoglienza per nuclei familiari mamma/figlio che consenta di dosare, in forma sempre maggiore, l'autonomia dei nuclei familiari favorendo l'organizzazione in forma simile a quanto potrebbe avvenire in un appartamento. Al contempo, grazie alla presenza di spazi comuni e la presenza di una equipe educativa di grande competenza, la casa potrà offrire garanzie di tutela per i minori e di accompagnamento per le madri.

La struttura, oltre ad assolvere la funzione di riparo, protezione agli utenti e agli operatori, mira a definire uno spazio: è pensata come un luogo in cui la percezione di quest’ultimo diventa elemento fondamentale. La mamma e il bambino diventano elemento attivo sperimentando lo spazio.

La scelta progettuale è stata quella di definire degli ambiti sia interni che esterni che concorrano ad enfatizzare la natura monolitica delle due strutture ed anche ad estendere i confini ottici degli edifici prolungandoli visivamente verso l’orizzonte.

La muratura in pietra originaria è stata recuperata e riveste tre lati di ogni edificio gli altri due, quelli contrapposti, rappresentano simbolicamente lo strappo, l’allontanamento dal luogo nativo e pertanto la loro superficie è intonacata, con un espediente tecnico, a filo con la pietra ed è segnata da tagli materici.

La passerella ricuce lo strappo, protegge i piccoli ospiti da sguardi indiscreti chiudendosi sul lato della strada, ma allo stesso tempo rivela loro la possibilità di un futuro migliore mostrando, sul lato opposto, gli elementi più belli del mondo esterno: la terra verde ed il cielo azzurro.