Sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno | Elisabetta Agostini
Recupero dell’ex cinema Olimpia Ascoli Piceno / Italy / 2019
E’ la memoria della costruzione urbana, che nel 1907 osserva forse attonita l’apertura della Via Nuova (oggi Corso Trento e Trieste) e la realizzazione del Cinema Olimpia, ad improntare il progetto della nuova sede della Fondazione Cassa di Risparmio e del Terzo Settore.
Leonardo Benevolo, nel 1957, apprezzando la mirabile compattezza del tessuto edilizio di Ascoli Piceno e la continuità degli ambienti corroborati dalla ricchezza di uno schema viario definito “chiaro ma vivacemente articolato, raccolto, eppure permeabile alla presenza del paesaggio”, deplora gli insensati sventramenti avviati dall’inizio del XX secolo, doloroso sacrificio di molte città italiane tra cui quella descritta. (Cfr. Benevolo L., Ascoli Piceno, Editoriale Domus n. 8 in Album D’Italia, collana diretta da Antonio Cederna, Aprile 1957).
Nell’ex cinema Olimpia progettato dall'architetto Vincenzo Pilotti - i cui fronti, sottoposti a vincolo di tutela, guardano a ovest la Via Nuova e ad est Rua Davide D’Ascoli -, la riflessione progettuale pone sotto la lente di osservazione il canovaccio medievale che, interpretando con altra sensibilità il tessuto urbano consolidato, si discosta dal reticolo formato dal castrum romano deviandone, in alcuni episodi, l'orientamento.
Il progetto, lavorando dall’interno alla composizione di una sezione convincente e solida, affida il proprio corpo alla composizione di un impianto allineato al tessuto medievale, e cintato secondo proporzioni fedeli alle “rue” ascolane, profondamente incise nell’abitato e tese verso il cielo.
Nella lettura delle trame vissute dalla città, il progetto elegge la variazione dei costruttori medievali decantata al margine orientale dell’ex cinema Olimpia, e ancora intonsa.
Nata per innalzare lo spazio mediano, definito come la "rua interna", e sostenere il peso dei piani orizzontali su di essa attestati, la doppia orditura di pilastri circolari in acciaio lascia inquadrare il cielo da quattro lacunari svuotati, attraverso i quali "piove" la luce. Attraversando lo sfalsamento dei piani - come dettati dalle aperture inviolabili dei fronti sud-ovest ed est-, il passo delle colonne centrali a tutta altezza lascia sfogare lo spazio fino ai fianchi soltanto al piano terra, colmando il sedime intero a richiamare le due vie ed i due tempi della città: così la conformazione delle facciate iscritte nel tessuto urbano determina la quota distinta delle stanze poste a contorno.
La congenita non corrispondenza dei livelli delle pareti est e sud-ovest, trattenuta ai lati della “rua interna”, deve a rampe di scale e ballatoi in aggetto la possibile continuità nello spazio, e nel tempo. Detti corpi aerei rammentano la sembianza, oggi testimoniata da alcuni scatti fotografici, della galleria superiore del cinema che negli anni ’50 aveva incrementato i posti offerti al pubblico dalla platea.
La “rua” – rischiarata dalla luce naturale nel trascorrere del giorno-, connota l’affaccio interno degli uffici e dei luoghi di riunione dei diversi piani celandone l’accesso, e rivelando soltanto i corpi, e le ombre, di passaggi sospesi nello spazio centrale. Il punto di innesto con il suolo si avvera in corrispondenza della scalinata del margine nord-ovest, non visibile dall’ingresso principale posto a sud-ovest quale accesso originario al cinema se non raggiunto il fondo dello spazio centrale.
Posto a tredici metri dal suolo, raggiungibile dalla scalinata menzionata, il tetto piano, originario elemento costitutivo del cinema successivamente smantellato per l’aggiunta di due falde inclinate, è reintrodotto dal progetto per offrirsi come sguardo ricomposto sui monumenti e sui loro contorni.
E’ la memoria della costruzione urbana, che nel 1907 osserva forse attonita l’apertura della Via Nuova (oggi Corso Trento e Trieste) e la realizzazione del Cinema Olimpia, ad improntare il progetto della nuova sede della Fondazione Cassa di Risparmio e del Terzo Settore. Leonardo Benevolo, nel 1957, apprezzando la mirabile compattezza del tessuto edilizio di Ascoli Piceno e la continuità degli ambienti corroborati dalla ricchezza di uno schema viario definito...
- Year 2019
- Work started in 2016
- Work finished in 2019
- Main structure Steel
- Client Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno
- Contractor F.lli Rinaldi srl, Ascoli Piceno
- Status Completed works
- Type Office Buildings / Associations/Foundations / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Building Recovery and Renewal
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