Chiesa della Casa Madre Istituto Palazzolo | CN10 architetti

Restauro e adeguamento liturgico Bergamo / Italy / 2019

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Il progetto propone una rilettura dello spazio interno attraverso un disegno semplice e minimale in grado di ristabilire continuità tra parti differenti. Il progetto ha sviluppato quattro temi principali: la ridefinizione del presbiterio, il ridisegno della zona d’ingresso con la creazione della cappella dedicata alle figure emblematiche dell’Ordine delle Poverelle, il restauro delle pareti interne e il rifacimento dell’impianto elettrico e illuminotecnico.
L’intento generale è di ricostituire un sistema di fuochi visivi e spaziali in grado di legare in modo coerente le diverse parti. La memoria del Beato Palazzolo, la comunità di sorelle, la chiesa come luogo di preghiera, conforto, meditazione. Il carattere e le forme degli spazi cosi come i materiali esistenti sono stati determinanti nelle scelte operate dal progetto.
 
RIDEFINIZIONE PLANIMETRICA DEL PRESBITERIO
L’intervento sul presbiterio ha come principale obiettivo il raggiungimento di un sistema ordinato e ripulito dall’eccessiva sovrabbondanza di elementi, materiali e colori che caratterizzavano lo stato preesistente. Proprio come a teatro quando il sipario si alza lascia intravedere uno scenario che annuncia già il clima, se non addirittura l’intreccio dello spettacolo al quale si sta per assistere, allo stesso modo, fin dal suo ingresso in una chiesa, il credente o il visitatore dovrebbe, discretamente ma inequivocabilmente, essere messo in presenza di colui che lo accoglie. La sua attenzione dovrebbe perciò essere naturalmente portata a dirigersi verso l’altare e l’ambone, che ne sono i simboli. Il progetto prevede la realizzazione di un rivestimento delle pareti absidali con lastre in pietra che salgono dal pavimento senza soluzione di continuità, insinuandosi tra l’impaginato delle colonne in arabescato. Una nuova quinta che ricopre interamente le pareti fino all’altezza delle cornici con i dipinti, creando uno sfondo uniforme per gli elementi e gli avvenimenti che riguardano il presbiterio. Si tratta di un gesto semplice, astrazione formale di un palmo di mano che sostiene e accoglie. La struttura si slancia verso la Vergine posta nella nicchia soprastante. La luce dorata che avvolge la nicchia della Vergine si espande sulle nuove pareti secondo registri verticali intecalati tra le lastre di pietra. Le nuove pareti sono modellate secondo un disegno caratterizzato da ampi raccordi curvilinei che conferiscono slancio e leggerezza al disegno d’insieme. Per risolvere i problemi di umidità del presbiterio è stato realizzato un vespaio. Tale esigenza, ha portato necessariamente alla rimozione della pavimentazione esistente, e al ridisegno dell’assetto generale del piano del presbiterio. Nella nuova riconfigurazione lo spazio del presbiterio si è esteso verso l’aula di circa 1.30 m, ampliando lo spazio dell’azione liturgica. In questo modo si instaura una maggiore relazione tra la scena liturgica e l’assemblea dei fedeli. I nuovi gradini sono sagomati e adattati allo spazio utilizzando degli archi di cerchio che riprendono il tema compositivo della balconata del coro posta sul lato opposto della navata. I gradini inoltre mantengono inalterato l’assetto esistente per quanto riguarda i diversi piani di calpestio dei tre altari. La nuova pavimentazione del presbiterio è in lastre di marmo arabescato orobico grigio: la scelta di questo materiale permette di non introdurre nuovi elementi e di legarsi a quelli esistenti valorizzandoli.
 
MENSA
Secondo le indicazioni suggerite dall’Ordinamento generale del messale romano, la mensa è pensata in pietra naturale, rispettando un uso e un simbolismo tradizionali nella Chiesa. Si tratta di un blocco monolitico in pietra di Lipica di 160x90 cm e di 95 cm di altezza che esprime, grazie alla sua semplicità, un senso di sobrietà e limpidezza ma anche di interiorità. Le dimensioni dell’altare sono studiate in modo da risultare adeguate allo spazio in cui si colloca mantenendo però sempre come riferimento la misura umana, in modo da non perdere il carattere di altare come mensa, tavola del Signore. La solida imponenza della pietra squadrata si coniuga con la leggerezza conferitale dallo scuretto posto alla base, che fa apparire l’altare visto dalla navata di poco sollevato da terra.
Il lato rivolto verso l’assemblea è delicatamente modellato dall’opera artistica dello scultore Alessandro Verdi, che propone una rilettura in forma di bassorilievo che increspa appena la superficie di pietra dedicato alle sette opere della misericordia. Si tratta di un tema caro all’Ordine delle Suore Poverelle in quanto rappresenta pienamente il loro operato, la loro missione. Il bassorilievo, che misura per intero la larghezza dell’altare, ricorda nel carattere le opere della della classicità romana, solenne e monumentale.
 
TABERNACOLO
Il tabernacolo è parte integrante della nuova parete absidale. Una semplice fascia dorata che discende dall’alto e che trova conclusione con la porta quadrata che custodisce l’eucarestia. Il corpo di Cristo inteso come pane per l’uomo è il tema che caratterizza la porta risolta con una superficie astratta della mollica di pane. La scelta di una forma pura quale il quadrato, impreziosito dall’utilizzo della foglia d’oro, esprime importanza ma allo stesso tempo spiritulità.
La luce che si irradia da dietro il tabernacolo tramite una lastra di onice contribuisce a sottolinearne la preziosità e rafforza la presenza dell’Eucarestia.
 
AMBONE
L’ambone si configura come una struttura elevata, stabile e nobile, degna delle Scritture che qui vengono proclamate. Presenta lo stesso linguaggio dell’altare, essendo costituito da un blocco di pietra di Lipica, anch’esso decorato da un bassorilievo sul fronte rivolto ai fedeli. La sua armonizzazione con l’altare manifesta il legame tra la mensa della Parola e quella del Sacramento. La monoliticità dell’ambone lo ancora saldamente al suolo, anche se parte di esso sporge sul primo gradino del presbiterio, creando un effetto di sospensione. La sua imponenza fa si che durante la Liturgia della Parola spontaneamente si rivolga ad esso l’attenzione dei fedeli, in modo da rendere manifesta l’importanza della Parola di Dio che da qui viene proclamata.  Il bassorilievo proposto sul fronte dallo scultore Alessandro Verdi rappresenta un’esile piantina dalla radice corposa, che si allunga verso l’alto con grandi foglie di ulivo. Si tratta del seme della Parola che, gettato nella terra, germoglia e porta frutto. Non una volta per sempre, bensì ogni volta che il fedele ascolta l’annuncio della Parola, il seme è piantato nel suo cuore e può germogliare. La rappresentazione sfida chi la guarda a desiderare che il proprio cuore sia un terreno fertile dove il seme possa ogni volta essere fecondo.
 
LA NUOVA CROCE
L’intervento sul Crocifisso consiste nella sostituzione della attuale croce, a sua volta introdotta negli anni ’70 al posto di quella originale, mantenendo invece del tutto inalterata la scultura lignea che è stata restaurata. Si propone una croce in bronzo più alta e snella, la cui altezza coincide con la parete di rivestimento retrostante. In questo modo il Crocifisso nel suo insieme diviene parte integrante del sistema del presbiterio, relazionandosi in modo armonico con gli altri elementi che lo costituiscono in modo che ognuno abbia il suo peso e il suo spazio. Proprio per questo il Crocifisso viene spostato sul lato opposto dell’altare e viene arretrato in modo da non interferire con gli spostamenti della celebrazione pur rimanendo ben visibile.
 
LA NUOVA SEDE E GLI SGABELLI
Si è optato per una sede che potesse rimanere mobile, in modo da non appesantire lo spazio non eccessivamente ampio del presbiterio. Questa scelta permette di gestire in modo flessibile la diversa natura delle azioni liturgiche che possono interessare la chiesa in situazioni differenti. Ci si è affidati alle competenze artigianali dei falegnami di Officina Rivadossi. Abituati a confrontarsi con temi di arredo sacro, hanno sviluppato uno scranno in legno caratterizzato da linee essenziali ma decise, che pur attraverso pochi elementi conferiscono alla seduta l’importanza di cui necessita in quanto luogo di colui che guida la celebrazione. La curvatura del sedile e l’inclinazione dello schienale sono studiate in modo tale da assecondare la naturale conformazione del corpo umano. Tutte le strutture sono assemblate per incastri nascosti e spine in legno a vista. Le superfici lignee sono finite arrotondando tutti gli spigoli e piallando manualmente tutti i piani.
 
IL RIDISEGNO DELLA ZONA D’INGRESSO
Prima dei lavori l’ingresso appariva come uno spazio buio e poco sfruttato, la presenza del coro soprastante contribuiva a questa immagine di chiusura e netta separazione con il portico esterno e con la luce. Il nuovo disegno parte dalla volontà di aprire lo spazio e portare luce e continuità con l’esterno. Anche in questo caso i le forme sono desunte dalla fabbrica storica: i raccordi a semicerchio nelle pareti e nel soffitto, l’impiego dell’arco acuto nella nuova bussola d’ingresso e nell’apertura della cappella, sono elementi in continuità con il disegno delle balconate e le finestre, così come l’impianto della cappella della memoria: una foglia parte del grande albero che cresce e alimenta la vita.
 
MATERIALI
A fronte della grande ricchezza e profusione di materiali che caratterizzano la chiesa, si è deciso di intervenire in modo da armonizzare gli elementi già presenti senza introdurre ulteriori temi che rischierebbero di sovraccaricare lo spazio impedendone una corretta e immediata lettura. Per questo la nuova pavimentazione del presbiterio utilizza il marmo arabescato orobico, ripreso sia dalle colonne che dagli inserti a pavimento della navata centrale.
Per L’altare e l’ambone le nuove quinte che rivestono le prareti absidali si è scelta la pietra di Lipica, una pietra caratterizzata da un colore grigio chiaro uniforme molto adatta ad essere scolpita e per questo scelta personalmente dall’artista Alessandro Verdi. In questo modo gli arredi sacri risaltano sullo sfondo più scuro del legno e si legano ai toni del pavimento.
Bronzo: utilizzato per la nuova croce del crocifisso ligneo appartenuto al Beato Palazzolo.
Oro: materiale in cui è realizzato il tabernacolo, con il bassorilievo ad opera di Alessandro Verdi.
Pietra Lipica: pietra naturale estratta dalle cave Lipica, di colore grigio chiaro. La sua struttura minerale è prevalentemente di calcite. E’ particolarmente adatta ad essere scolpita e per questo è stata scelta per realizzare la mensa e l’ambone.
Arabescato Orobico grigio: cavato da oltre cento anni in Alta Val Brembana, si tratta di un marmo particolarmente bello per la sua varietà cromatica, che lo rende unico ed elegante. Si è scelto di utilizzarlo per la nuova pavimentazione nei toni del grigio riprendendo quello già presente in chiesa.
 
IMPIANTO ELETTRICO E ILLUMINOTECNICO
Nel tempo sono stati realizzati interventi puntuali e introdotti nuovi impianti senza tuttavia una logica d’insieme. Si tratta di pensare ad un nuovo sistema che, adeguando l’edificio alle normative vigenti, sia in grado di garantire una buona autonomia funzionale degli spazi con una partizione modulare delle distribuzioni nei tre settori di Presbiterio, Navate e Coro. Passaggi e canalizzazioni esistenti sono state mantenute in modo integrato e coerente con la fabbrica storica. Il nuovo impianto ha aumentato i livelli prestazionali e di efficienza dell’edificio, lavorando su
distribuzione e nuovo quadro in modo da unificare il sistema di controllo all’interno della sagrestia. Il nuovo progetto illuminotecnico si basa interamente su tecnologia LED.


 


Progetto e Direzione Lavori - Arch. Gianluca Gelmini - CN10ARCHITETTI
 
Progetto impianti elettrici - Ing. Alfredo Ravasio
Progetto illuminotecnico - Mario Morosini - Telmotor
Progetto impianti meccanici - Europroject srl
Sicurezza - Arch. Matteo Maggioni
 
Lavori edili e assistenze - EdilPalosco di Bianchi Valerio & C.
Opere di Restauro - Baldis Restauri
Pavimenti e rivestimenti - Marmi Remuzzi
Altare e Ambone - Alessandro Verdi
Tabernacolo - Franco Blumer (disegno di Gianluca Gelmini)
Sede e sgabelli - Officina Rivadossi
Croce, leggio e Corpi illuminanti - FDM F.lli Mazzola srl
Dorature - Cristian Barbarulo
 
Impianti elettrici e illuminotecnica - Paolo Signori
Impianti meccanici - Arici srl
Impianto audio - Audema  snc
Cappella d’entrata - Target S.r.l.
Porta d’ingresso - Scuri Raffaele
Opere in cartongesso - Terzi Giancarlo & Belbruti Claudio
Restauro vetrate artistiche - Gianromano Monzio Compagnoni
Tinteggiature e smalti - Multicolor Snc di Moraschi Eugenio e F.lli
Falegname - Pietro Pezzotta

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    Il progetto propone una rilettura dello spazio interno attraverso un disegno semplice e minimale in grado di ristabilire continuità tra parti differenti. Il progetto ha sviluppato quattro temi principali: la ridefinizione del presbiterio, il ridisegno della zona d’ingresso con la creazione della cappella dedicata alle figure emblematiche dell’Ordine delle Poverelle, il restauro delle pareti interne e il rifacimento dell’impianto elettrico e...

    Project details
    • Year 2019
    • Work started in 2019
    • Work finished in 2019
    • Main structure Masonry
    • Client Congregazione Suore delle Poverelle - Istituto Palazzolo Bergamo
    • Cost 450.000,00
    • Status Completed works
    • Type Churches / Interior Design / Custom Furniture / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art
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