CENTRO PARROCCHIALE REGGIOLO

Il progetto per il nuovo Centro parrocchiale e Casa canonica di Reggiolo è il frutto di un concorso ad inviti bandito dalla Diocesi di Reggio Emilia per la ricostruzione dei locali crollati a causa del terremoto del 2012.
Il bando includeva i risultati del percorso partecipativo organizzato dalla Diocesi e dalla Parrocchia.

La ricostruzione post-sisma è certamente la risposta ad un’emergenza, ma allo stesso tempo è necessaria la definizione di strumenti di rigenerazione che sappiano interpretare i bisogni sociali e funzionali della comunità, resa così fragile di fronte alla perdita dei propri punti di riferimento. A partire da questo assunto il progetto si è sviluppato intorno all’ idea di Comunità che ritrova i propri valori aggregativi negli spazi aperti e di incontro, intorno ad un edificio caratterizzato da una forte identità evocativa.

L’intervento è l’occasione per ridefinire l’organizzazione urbana dell’intera area, creando una successione di corti lungo l’asse di connessione tra via Matteotti e via Mameli, generando nuove relazioni spaziali tra la chiesa di S. Rocco e l’oratorio. Gli spazi esterni che si susseguono in successione evocano i chiostri tipici degli edifici religiosi. La prima corte -corte della Vergine- più intima e raccolta, è delimitata dal nuovo oratorio e dalla Chiesa di S. Rocco. La seconda -Corte dell’Oratorio- è il centro nevralgico dell’Oratorio, su cui si affacciano tutte le funzioni.

Il programma prevede una parte più pubblica destinata ad Oratorio e una più privata destinata a casa Canonica. Le due funzioni occupano le due ali opposte della pianta: la casa canonica si sviluppa al primo piano, mentre l’oratorio occupa il piano terra con l’ingresso, il bar e la grande sala polifunzionale e il primo piano con le aule.

Il progetto si costruisce intorno a tre materiali: il corten, il vetro, l’intonaco bianco. Il registro cromatico e materico è leggibile all’interno e all’esterno, senza soluzione di continuità. Esso è richiamato dai pochi elementi verdi che intervengono nel progetto, come sculture nello spazio raccolto dei chiostri.