Il compendio di Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo | Andrea Trebbi

Il luogo e la storia (1931-1992)
‘Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo', istituzione straordinaria nel territorio nazionale in relazione alle finalità assistenziali che dedica ai protagonisti dell'arte teatrale, si situa in un'area a mezzogiorno attigua all' ‘arco del meloncello', elegante struttura rococò del XVIII secolo di carlo francesco dotti che conclude il lungo portico di via saragozza e annuncia la salita verso la basilica di San Luca.
L'origine del compendio di ‘Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo', risale al 1931.
'Casa Lyda Borelli' è un edificio di cinque piani eretto per fasi nel trentennio 1931-1961.
La ‘dependance' è un edificio di tre piani costruito nel 1939.
Il ‘connettivo', corpo mono piano di collegamento tra 'Casa Lyda Borelli' e la ‘dependance', viene eretto nel 1952.
Nel 1992 l'attività della ‘dependance' si interrompe e anche il ‘connettivo' sospende la propria funzione.
Nel frattempo, in attiguità a ‘Casa Lyda Borelli', prende forma il ‘teatro delle celebrazioni'.
Dal 1987 il compendio è sottoposto a vincolo di tutela architettonica e paesaggistica.

2018-2023, l'attualità
L'opera riqualifica il compendio: riabilita la ‘dependance' e il ‘connettivo' e riesamina complessivamente le modalità proprie della tipologia operativa assistenziale coinvolgendo tutti gli edifici; recupera per attività principali il piano seminterrato della ‘dependance', rielabora le aree di servizio nella ‘Casa Lyda Borelli', assegna al comparto ‘connettivo' la strategica funzione distributiva e impiantistica.
Per effetto del vincolo di tutela architettonica l'edificio 'dependance' tramanda il rilievo delle proprie partizioni verticali perimetrali, i varchi, le modanature, il colore delle facciate, mentre il completo svuotamento interno candida l'accomodamento di dodici ambiti di degenza ed istituisce nel piano seminterrato la formazione della sala ristorante dell'intero plesso assistenziale.
Dalla replica delle apparenze della ‘dependance' si dissocia il ‘connettivo', espressione architettonica di recupero e di reinterpretazione di pre-esistenze regolata secondo statuti di autonomia.
Il contestuale abbassamento del comparto ‘connettivo' stabilisce l'essenziale complanarità tra i piani terreno dei tre edifici che possono aprirsi al dialogo con il riscattato ambiente esterno, nuovo luogo di riabilitazione fisica e di spazio di relazione e di ristorazione all'aperto, modellato dalla plastica articolazione digradante ed avvolgente dei giardini e dei percorsi.