Cattedrale di S. Maria Assunta in cielo e San Giovanni Battista | Rossiprodi Associati

Il progetto di adeguamento liturgico ha come concetti generatori sia il pieno rispetto e valorizzazione dell’architettura esistente che la totale aderenza alle indicazioni fornite dalla Nota della CEI su “L’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica”: in particolare preme sottolineare l’autonomia e reversibilità dell’intervento, operata senza alterazioni materiali del contenitore, ad esclusione della riduzione della balaustra. I nuovi fuochi liturgici, e lo spazio che li interconnette, evitano forme e materiali che possano stonare con l’armonia dell’insieme:
riordinano lo spazio della liturgia e lo strutturano gerarchicamente collocandosi nei luoghi più appropriati, creando proporzioni e rapporti mutui con l’esistente. La cattedra, rialzata da una pedana, è posta idealmente "in mezzo all'assemblea": da questa posizione il vescovo può guidare la preghiera e mantenere al contempo uno stretto rapporto visivo con l'altare e l'ambone. Quest'ultimo, luogo della parola, si protende "in aggetto" verso l'assemblea in modo da costituire una sorta di cerniera tra presbiterio e la navata. Le molteplici tessere, che nella loro unicità compongono il disegno generale, non sono dissimili dalle singole persone che si stringono nell'assemblea di fronte alla Parola di Cristo. Il mosaico rappresenta per antonomasia la fusione del singolo con l'intero, della parte con il tutto, così come l'individuo, attraverso la partecipazione alla celebrazione della mensa eucaristica, aspira ad un'intima vicinanza rispetto alla totalità del divino.