Corte d'Aibo
Nuova cantina di affinamento e showroom Monteveglio / Italy / 2021
La progettazione della nuova cantina di Corte d’Aibo è stato un lavoro di equipe, in cui moltissimi attori hanno portato il loro contributo in un rapporto di grande sintonia e rispetto per il lavoro di ognuno. Oltre al team di progettazione composto da RP STUDIO architetti associati + Marco Rinaldi ingegneria e consulenti specialisti nelle strutture e negli impianti, di fondamentale e insostituibile importanza sono stati i contributi dell’azienda con Antonio e Mario in prima persona impegnati nel “fare il vino” gli altri membri del direttivo sempre attenti e aperti ad ascoltare proposte non sempre semplici da accettare, l’enologo Adriano Zago esperto in biodinamica e processo enologico esperto e conoscitore di moltissime realtà vitivinicole, la DL Gianni Piombi e le maestranze con i quali si è lavorato fianco a fianco per tutta la durata del cantiere in un clima di scambio, integrazione e dialogo aperto, Matilde Doriano per la realizzazione delle piantumazioni esterne e degli allestimenti verdi. Il buon esito del progetto è legato a filo doppio con la ricchezza di figure e professionisti intervenuti ognuno per la loro parte, poiché in fondo è l’esito finale del costruito quello che conta davvero.
Il processo produttivo vinicolo individuato dall’azienda La Corte, da un lato, deve offrire al consumatore garanzie “certificate”, svincolandosi da alcune procedure empiriche del passato e adottando tecnologie avanzate per migliorare, qualitativamente e quantitativamente, il rendimento produttivo; in secondo luogo occorre mantenere le caratteristiche di tipicità che caratterizzano i vini di qualità e che spesso sono frutto di cure artigianali che contraddistinguono l’individualità del prodotto, rendendolo riconoscibile.
E’ indiscutibile che per le produzioni vinicole di qualità, l’aspetto compositivo-architettonico dell’edificio, in relazione al paesaggio in cui questo è inserito, contribuisce a valorizzare l’immagine del prodotto e ad accrescerne il valore intrinseco. Il valore che il consumatore associa ad un vino non dipende esclusivamente dalle sue caratteristiche organolettiche ma è un insieme di fattori tra i quali l’immagine simbolica che egli percepisce dai luoghi da cui il vino stesso deriva, dalle tradizioni della terra e della sua storia, dalla cultura produttiva e dalla sapienza tecnica condivisa dalla popolazione, dall’immagine di sé che l’azienda vuole proiettare sul mercato.
In questa ottica è nata l'esigenza di realizzare ed affiancare alla cantina di produzione, uno spazio qualificato, aggiornato, funzionale e dedicato all’affinamento ed al rapporto con la clientela e con il paesaggio, tanto più essendo l’azienda inserita nel parco naturalistico dell’abazia di Monteveglio.
La nuova cantina sorge prossima al limite della corte storica secondo le seguenti linee:
· l'edificio deve essere fortemente connesso alla corte attuale;
· l'edificio deve essere assonante con le volumetrie già esistenti per forma e dimensioni, armonizzarsi nel ritmo del paesaggio dell’intorno;
· l'edificio deve essere messo in facile comunicazione pedonale con gli altri ambienti ricettivi e produttivi tutti entro il nucleo storico della corte;
· l'edifico deve porsi come nuovo accesso alla Corte;
· l'edificio deve sfruttare il dislivello tra piazzale e prato a valle in modo da limitare i movimenti terra senza risultare imponente.
Il fabbricato si presenta su due livelli, di cui uno seminterrato, sfruttando il pendio per limitare il movimento terra, rimodellando lievemente il terreno intorno. Le dimensioni sono paragonabili al fienile esistente nella corte, e del fienile reinterpreta la tipologia cercando un ambiente aperto al piano superiore dove le vetrate definiscono un luogo arioso, permeabile, affacciato sulla valle da una parte e sui calanchi dall'altra, un cannocchiale sia per chi è all'interno, sia per dare a chi è all'esterno la sensazione di leggerezza, di "vedere attraverso" oltre a creare un effetto di "benvenuto" nei confronti di chi sale lungo la strada di accesso alla corte. Il piano seminterrato, più chiuso, dedito alla produzione, è incassato nel terreno. Gli elementi porticati sul fronte sud e nord reinterpretano il colonnato. A sud il portico crea un'area protetta ed aperta ove svolgere funzioni laboratoriali e didattiche. A nord il portico definisce lo spazio funzionale alle attività di etichettatura, stoccaggio e carico scarico.
Durante la progettazione ed i sopralluoghi iniziali si è sviluppata l’idea che sarebbe stato molto interessante che l’edificio stesso si calasse entro quel contesto naturale cadenzato fortemente dallo scorrere delle stagioni seguendone i ritmi e modificando la percezione di se stesso in ragione di questi stessi ritmi stagionali. Da qui la volontà di rivestire le due facciate più lunghe del fabbricato con l’elemento naturale della vite, legato al territorio ed alla principale attività aziendale.
Le facciate est ed ovest sono atrezzate per essere rivestite di vite in essenza ornamentale durante i prossimi anni con il cresecere delle piante appena messe a dimora e lo scorrere del tempo. Diverrà esso stesso elemento verde legato alla viticoltura e legato allo scorrere delle stagioni. Tale trattamento consente di ottenere un edificio "vivo", aperto alle variazioni climatiche, e naturalmente mitigato rispetto il proprio inserimento.
Per dare continuità alla parete del cannocchiale rendendola comunque permeabile all’aria, sono state inserite gelosie reinterpretando la classica gelosia di laterizio storicamente necessaria ad aerare i locali alti dei fienili.
Internamente le pareti della cantina seminterrata sono in c.a. grezzo semplicemente tinteggiato mentre quelle della show room sono finite in pannelli di legno a definire una “cassa” morbida e accogliente.Tutti i pavimenti interni sono continui in cemento nero tirato ad elicottero.
La progettazione della nuova cantina di Corte d’Aibo è stato un lavoro di equipe, in cui moltissimi attori hanno portato il loro contributo in un rapporto di grande sintonia e rispetto per il lavoro di ognuno. Oltre al team di progettazione composto da RP STUDIO architetti associati + Marco Rinaldi ingegneria e consulenti specialisti nelle strutture e negli impianti, di fondamentale e insostituibile importanza sono stati i contributi dell’azienda con Antonio e Mario in prima...
- Year 2021
- Work started in 2019
- Work finished in 2021
- Main structure Masonry
- Client Cooperativa Agricola La Corte
- Cost 800000
- Status Completed works
- Type Showrooms/Shops / Pubs/Wineries / Interior Design
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