Riqualificazione di piazza Lago e aree contermini a Caggiano (SA) | Vito Cappiello

Caggiano (SA) / Italy / 2018

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Riqualificazione di piazza Lago e aree contermini a Caggiano (SA)


incarico di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva 2002 - 2005


-          Membro/i del gruppo che hanno svolto il lavoro: Arch. VITO CAPPIELLO (Progettista coincaricato), con: Arch. Vincenzo De Biase. Membri Coincaricati: Arch. Andrea Videtta, Arch. Antonio Pucciarelli (progettazione Architettonica), ing. Umberto Santagati (impianti, strutture, computi, sicurezza), Geologo dott. Gaetano Ciccarelli (geologia).


-          Prestazioni effettuate: progetto preliminare, progetto definitivo, progetto esecutivo,


DIREZIONE LAVORI:    AUREA s.c. (Inizio Lavori: 30/03/2015 - Fine lavori: 30/03/2018)


Dott. Arch. Antonella GIARDINO, Dott. Arch. Antonio Pucciarelli


Piazza Nicola Amore, 2   80138 Napoli


-       Dati quantitativi: Area progetto generale: circa mq 16.000, di cui: Piazza ed aree lastricate: circa mq 10.000, di cui a verde: circa mq 6.000         


realizzazione e direzione lavori: 2015 - 2018


STAZIONE APPALTANTE:                               Comune di Caggiano (SA)


RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO:     Geom. Pasqualina Cafaro


IMPRESA APPALTATRICE:                  CO.E.ST. Costruzioni e Strade Srl


Via Martin Luther King snc 85047 Moliterno (PZ)


DIREZIONE LAVORI:    AUREA s.c.


Dott. Arch. Antonella GIARDINO, Dott. Arch. Antonio Pucciarelli


Piazza Nicola Amore, 2   80138 Napoli


AFFIDAMENTO:          Contratto di Appalto in data 26.03.2015, rep. n.01 Reg.to a Sala Consilina (SA) in data 07.04.2015 al n.657 Serie IT, €.3.240.596,49.


IMPORTO NETTO LAVORI:      Contratto principale: €.3.240.596,49 di cui €.2.237.196,97 per lavori al netto del ribasso del 35.47%, €.104.905,97 per oneri di sicurezza ed €.898.493,55 per costo della manodopera.


Atto di sottomissione aggiuntivo e concordamento nuovi prezzi del 14/03/2017 rep. 01 anno 2017, registrato all’Agenzia delle Entrate di Sala Consilina (SA) in data 28/03/2017 al n. 587, di €.134.097,20 derivante da un importo totale della perizia di variante n.2 (tenuto conto della variante n. 1)  di €.3.374.344,03 di cui €.2.275.606,47 per lavori al netto del ribasso del 35.47%, €.161.103,78 per oneri di sicurezza ed €.937.633,78 per costo della manodopera.


Inizio Lavori: 30/03/2015 - Fine lavori: 30/03/2018


Il progetto


L’intervento riguarda la principale piazza del comune di Caggiano. Essa presenta una particolare importanza, in quanto costituisce il luogo di “mediazione” tra l’insediamento storico e le espansioni dal ‘900 in poi. Il suo carattere era piuttosto composito e, pur presentando una certa gradevolezza, presentava molte condizioni irrisolte in relazione alle qualità progettuali, di impianto architettonico e funzionale.


La parte a ridosso delle mura storiche si presentava come un grosso slargo, in pendenza verso il cuore della piazza. La parte centrale aveva un andamento pianeggiante. La parte terminale ad ovest, si presentava lievemente rialzata, attestandosi mediamente sugli 810 metri s.l.m.


L’area è delimitata ad ovest dalla cinta muraria del centro storico, a nord ed a sud da una cortina continua di edifici prevalentemente di epoca recente. Verso est, invece, l’area si dirama in due direzioni: da un lato verso la strada provinciale 341/a e dall’altro verso l’ex convento dei Padri Riformati (l’attuale chiesa di S. Antonio con annessa biblioteca comunale).


La parte a ridosso delle mura storiche si presentava come un grosso slargo, in pendenza verso il cuore della piazza, caratterizzato dalla presenza di un’aiuola alberata con all’interno un monumento ai caduti di guerra.


La parte centrale della piazza, aveva un andamento altimetrico prevalentemente pianeggiante, caratterizzata dalla presenza di aiuole  alberate, con fontane e zone di seduta, e con parcheggi a raso posizionati sul bordo esterno delle aree pedonali. L’area è attraversata dalla strada provinciale 341/a che ripiega a nord verso il comune di Salvitelle.


La parte terminale ad ovest, in adiacenza dell’edificio della ex scuola elementare, si presenta lievemente rialzata per connettersi alla salita alberata verso l’ex convento. In quest’area trovavano posto aiuole alberate e campetti da bocce.


Complessivamente, quindi, l’area è di forma concava: dalle mura storiche discende verso la zona centrale per poi risalire verso l’ex convento.


Le quote altimetriche dell’area mediamente si attestano sugli 810 metri s.l.m.


 L’attuale configurazione dell’invaso era frutto di un intervento realizzato negli anni sessanta; prima di allora, come si evince dalle fotografie di inizio ‘900 lo spazio si presentava privo di qualsiasi elemento di arredo e non era pavimentato; erano presenti le alberature di alto fusto, il monumento ai caduti di guerra, e la croce in pietra, tuttora presenti e conservati nel progetto di risistemazione.


La strada provinciale 341/a, che rappresenta la via di accesso privilegiata alla piazza fu realizzata a metà dell’ ‘800, voluta dai “signorotti” per rendere più facile l’accesso ai loro possedimenti; la continuazione della provinciale verso Salvitelle fu realizzata a metà ‘900.


L’area di intervento, storicamente, costituisce la prima urbanizzazione extra moenia della città sviluppatasi da metà ‘800 fino a metà ‘900.


Prima di allora l’area era di natura paludosa: al riguardo Gaetano Lamattina, autore di numerosi scritti storici riguardanti Caggiano, racconta che l’odierna Piazza Lago, sarebbe di natura vulcanico-lacustre e cita autori antichi che a loro volta affermano, con molta convinzione, che la parte orientale extra moenia del paese, corrispondente alla attuale Piazza Lago, era occupata un tempo da un lago di natura vulcanica, aggiungendo che era famoso per le squisite tinche che vi si pescavano.([1])


Non ci sono elementi storiografici certi che confermino questo tipo di origine ma in qualche modo la suggestione, scaturita dalla poetica descrizione degli storici, si è radicata nel tempo e ha assunto parvenza di verità per tutta la comunità caggianese, al punto che comunemente la loro piazza è la Piazza dell’antico Lago.


Le aree oggetto dell’intervento sono di particolare interesse nelle relazioni che si vogliono istituire fra il centro storico e le sue espansioni fuori le mura, poiché costituiscono i luoghi della permanenza e della sedimentazione della memoria storica e sociale di Caggiano.


Tuttavia, tra le significative polarità forti che circondano l’area di intervento permangono non volute “pause”, luoghi non risolti, che impediscono la trasformazione delle potenzialità dei luoghi in realtà vissute.


Si nota, in tutta l’area oggetto di questo preliminare una sostanziale assenza di “progetto” dello “spazio vuoto tra gli edifici”, di una “assenza” che depaupera di “aura” il luogo, che pure ne avrebbe tutti i presupposti.


Obiettivi generali del progetto


In relazione a tutto ciò, il progetto si è posto come obiettivi principali:


-       l’evidenziazione e la riconoscibilità della struttura dell’impianto, pur all’interno delle modifiche attuate attraverso le recenti trasformazioni;


-       la costruzione di un sistema che attribuisse qualità differenziate e riconoscibili ai principali sistemi di luoghi potenziali di attività;


-       l’individuazione di un sistema di qualità che attribuisse ai luoghi la piacevolezza dell’incontrarsi, dello stare seduti a chiacchierare, del momento di riposo e riflessione, del momento del gioco e dell’allegria;


-       l’individuazione di un sistema di “luoghi” (piccole sotto aree a misura del centro storico), percorribili anche secondo una linea di continuità trasversale;


-       la “caratterizzazione “moderata” di ognuno di questi “luoghi” ritrovati fra le tracce del preesistente, attraverso pochi, semplicissimi elementi di “riconoscibilità” differenziata (la presenza di un’area pavimentata, contrapposta ad una a verde, una seduta in pietra; un semplice fontanino; il recupero di un elemento di “spoglio” dimenticato; ecc.)


-       l’evidenziazione delle “differenze di appartenenza” attraverso l’uso di due o tre lavorazioni differenti della stessa pietra o di pietre con caratteri similari, soprattutto all’interno dei nuovi invasi spaziali, in modo da “segnare” anche, in questo modo, la persistenza dei vecchi tracciati rispetto al nuovo “invaso”;


-       il mantenimento delle differenze fondamentali fra tessitura della pavimentazione di uso carrabile e la tessitura della pavimentazione delle aree pedonali.


-       Il tutto caratterizzato da un sistema di ricorsi in pietra di Apricena chiara, che, come detto, hanno il compito di sottolineare sia il rapporto con la principale preesistenza storica del luogo (le mura ed il castello), sia di “organizzare” l’appartenenza alle diverse giaciture delle parti urbane.


-       La risistemazione del sistema dei parcheggi all’esterno delle aree destinate a spazio pedonale (che sono la maggioranza)


Più che ad un semplice estetizzante “progetto di suolo”, il lavoro qui presentato tende ad una formalizzazione delle “forze” insite in questo luogo, inteso non come la risultante passiva dei “pieni” esistenti ai margini, ma come un ulteriore elemento attivo delle componenti del luogo; progettato, cioè, come un insieme di accadimenti coordinati verso un’unica finalità spaziale: la registrazione della memoria del luogo, ma anche la re-invenzione di una condizione sociale e spaziale appartenente alla nuova realtà.


In sede di impostazione progettuale si è tenuto conto del fatto che la piazza ospita stagionalmente una serie di funzioni, quali spettacoli all’aperto, mostre, sagre, ecc. che vengono svolte in diverse aree della piazza. Si è mirato ad ottenere uno spazio variegato caratterizzato da una serie di aree con qualità ed attribuzioni di ruoli differenziati, all’interno di un disegno unitario e coerente, tenendo conto che l’elemento dominante dello sfondo della piazza è il centro storico, il suo bel castello turrito e la cinta delle mura residue intorno alla Porta principale.


Sostenibilità dell’intervento e importanza del verde urbano


Il progetto si colloca nella linea di demarcazione che vede nel tema del verde urbano e della sostenibilità dell’intervento come tema ineludibile.


In primo luogo si parte dalla considerazione che aumentare il sistema del verde urbano significa “curare” la città e “curare” i cittadini. Pertanto si èp deciso di conservare tutto l’impianto arboreo esistente e di incrementarlo con specie autoctone, al fine di aumentare i benefici per la città e la popolazione, sia in estate che in inverno: attutire l’isola di calore; mantenere e creare aree non impermeabilizzate per l’assorbimento degli improvvisi fenomeni climatici; assorbimento delle polveri sottili e di quote di CO2.


Pur essendo il paese circondato da un rigoglioso paesaggio naturale, diversamente dai centri urbani, lavorare avendo presenti questi obiettivi e proporli concretamente alla popolazione (in particolare ai Giovani e giovanissimi) costituisce la base per un miglioramento delle condizioni ambientali e un fattore “educativo”.


Analogamente per gli aspetti più “costruiti” si sono privilegiati materiali naturali (pietra lavica, pietra di Apricena per le pavimentazioni), e si sono recuperati e riciclati materiali preesistenti, come cubetti di porfido, riposizionati in aree più laterali e soggette a traffico automobilistico. Anche i materiali di cui è costituito l’arredo sono di origine naturale e riciclabili a fine utilizzo.


Eliminazione di barriere architettoniche


Si sono eliminati alcuni dislivelli, soprattutto nella zona a valle, che costituivano delle piccole barriere architettoniche non solo per i “diversamente abili”, ma anche per gli “abili”.


L’insieme di queste considerazioni, in uno con la necessità di far sì che la piazza slargo costituisse un vero punto di riqualificazione formale (in funzione del rapporto tra centro storico ed espansioni) e sociale (in funzione di una più ampia utilizzazione della piazza sia per gli usi quotidiani, sia per usi più “eccezionali”, ma con forti funzioni sociali, economiche e di attrattiva turistica) ha richiesto evidentemente una risistemazione dell’area che, rideterminandone la qualità formale, fosse anche attenta a non sprecare il potenziale arboreo esistente, re-inglobandolo in una nuova ipotesi di progetto.


Il progetto


Si è lavorato su un ridisegno del luogo che conservasse gli elementi fondamentali della memoria storica e li riorganizzasse secondo un nuovo criterio ordinativo. Si è previsto di ripavimentare il luogo, oggi in cubetti di porfido, asfalto e terra battuta, con pietra vulcanica, già utilizzata nell’intero centro storico. Un sistema di fasce parallele all’andamento delle mura, in pietra di Apricena con differenti finiture, scandisce lo spazio e lo relaziona prospetticamente alla giacitura delle mura stesse. Le essenze arboree”, pur essendo il risultato di una piantumazione “casuale”, acquisiranno un nuovo ordine spaziale, attraverso il sistema delle “fasce” di progetto, costituite da lastroni “a correre” di pietra di Apricena, differenziantesi dai campi che essi intercludono, previsti invece in pietra vulcanica bocciardata a grana più grossa, anticata chimicamente, in modo da assumere una colorazione più scura, ricordando, così le antiche pavimentazioni in pietra locale.


Conservazione della “memoria” del luogo, rapporto con il paesaggio interno ed esterno


La memoria del luogo (che deriva il suo nome - Piazza Lago- dal fatto, che in tempi remoti, qui esisteva un vero e proprio lago pescoso, poi prosciugatosi) è stata assicurata dalla conservazione ed integrazione della vegetazione arborea ed arbustiva esistente, nonché dal riutilizzo di falde affioranti nella piazza (ricordo dell’antico Lago), che ha dato luogo  nella nuova piazza ad una sorta di ruscello naturale che scorre in un acciottolato che ricorda l’antica origine del luogo.


Le “fasce” contengono anche le caditoie, dando così anche a questi elementi criteri ordinativi.


La spazialità della piazza è a sua volta, all’interno di un disegno unitario, che è differenziato in aree con qualità ed attribuzioni di ruoli differenziati (area per spettacoli all’aperto con piccola gradonata; area per il passeggio e la sosta; area gioco bambini, anziani e giovani; area per lo “stare”.


Gli elementi di arredo per sedute sono di carattere moderno, ma non in contrasto con il carattere storico del luogo, cosi come il sistema di illuminazione, progettato per rendere gradevole l’utilizzo notturno, ma adeguato a non sovrastare il cielo stellato, reso così visibile nelle notti estive.


Il progetto ha teso a massimizzare il rapporto con il luogo, rapportandosi agli elementi di grande rilievo qui sedimentati:


Da un lato:


-       il bel castello turrito, che svetta al di là delle mura storiche;


-       Le mura storiche con l’antica porta residua;


-       I tetti del centro storico, completamente conservato e quasi completamente restaurato e recuperato anche per usi turistici;


Dal lato opposto:


-       l’ex convento dei Padri Riformati (l’attuale chiesa di S. Antonio con annessa biblioteca comunale)


-       con la via crucis che, partendo dalle propaggini della piazza, arriva fino al convento stesso, luogo di feste religiose e manifestazioni;


-       Il bel panorama sui monti ed il paesaggio circostante;


-       Il biforcarsi nelle due strade laterali, che costituiscono un “accompagnamento” verso la visuale del paesaggio suddetto


La piazza costituisce anche un importante mediazione fra gli elementi storici e le espansioni novecentesche, che, da un ruolo dissonante ed estraneo, vengono rese dal progetto un tutto unitario con gli aspetti monumentali preesistenti.


Contemporaneamente al progetto di riqualificazione ed arredo delle aree già descritte, il progetto prevede anche l’introduzione di una razionale rete dei sottoservizi.


la struttura dei luoghi


 Come si è già detto, il progetto tiene conto della volontà di evidenziare:


-       la riconoscibilità della struttura dell’impianto originario;


-       l’attribuzione ai luoghi di caratterizzazioni differenziate;


-       l’individuazione di un sistema di piccole aree percorribili anche secondo una linea di continuità trasversale;


-       la “caratterizzazione moderata” di ognuno di questi “luoghi”


-       l’evidenziazione delle “differenze di appartenenza” ai vecchi tracciati;


Queste volontà generali, confrontandosi con le singole necessità funzionali evidenziate dall’Amministrazione, hanno dato luogo alle soluzioni progettuali che di seguito si illustrano.


Area tra le mura ed i giardinetti


1-    Ridisegno del perimetro, in modo da allineare il bordo del marciapiedi alla giacitura delle mura


2-    Risistemazione dello spazio tra il monumento e la fontana scultorea preesistente per spazio per spettacoli occasionali all’aperto


3-    Sistemazione della piazzetta per spazio per piccole esposizioni all’aperto


4-    Ripavimentazione dell’area precedentemente destinata a giardinetto triangolare, al fine di aumentarne l’utilizzazione pedonale;


5-    .Allargamento del marciapiedi adiacente all’area a verde di cui al punto precedente.


6-    Risistemazione delle aree pedonali a destra ed a sinistra dello spazio centrale, compresa l’area sottoposta sul lato ovest


Per quanto attiene alla pavimentazione della sede stradale, si è proceduto come descritto per gli aspetti complessivi.


Si è conservata la totalità delle essenze arboree esistenti


Si è prevista una illuminazione basata su tre tipologie:1) del tipo a palina con corpo illuminante singolo per le aree pedonali; 2) del tipo a palina con corpo illuminante a sporto su un braccio (per illuminazione stradale); 3) del tipo a palina con corpo illuminante a sporto su due bracci (per illuminazione stradale).


Si sono previste panchine in pietra  per favorire lo “stare” in un luogo.


Piazza Ghandi


Riconfigurazione e sistemazione dello slargo esistente con nuova pavimentazione ed illuminazione.


Predisposizione per l’allocazione della statua di Ghandi.


Si è prevista una illuminazione basata su una tipologia del tipo a palina con corpo illuminante singolo.


Si sono previste panchine in pietra locale per favorire lo “stare” in un luogo


Giardini a valle


Generale ridisegno dei salti di quota e delle piazzole alternando zone pavimentate a zone di verde esteso al fine di creare piccoli spazi per esibizioni all’aperto


Ricollocazione della fontana scultorea preesistente


Nuovo accesso mediante la creazione di una nuova gradinata


Recupero e messa in scena degli antichi pozzi, da cui scaturisce un “rivolo” naturale della falda, trasformato in un piccolo “percorso di acqua” fra acciottolato, in memoria del “lago” preesistente.


Si è prevista una illuminazione basata su una tipologia del tipo a palina con corpo illuminante singolo


Si sono previste panchine in pietra  per favorire lo “stare” in un luogo.


 Risistemazione delle aree pedonali a destra ed a sinistra dello spazio centrale:


Giardini a monte


Generale ridisegno dei salti di quota e delle piazzole alternando zone pavimentate a zone di verde esteso con prevalenza del verde, al fine di creare piccoli spazi per gioco bambini e piccole sagre estive


Si è prevista una illuminazione basata su tre tipologie:1) del tipo a palina con corpo illuminante singolo per le aree pedonali; 2) del tipo a palina con corpo illuminante a sporto su un braccio (per illuminazione stradale); 3) del tipo a palina con corpo illuminante a sporto su due bracci (per illuminazione stradale).


Si sono previste panchine in pietra per favorire lo “stare” in un luogo


Risistemazione delle aree pedonali a destra ed a sinistra dello spazio centrale


 Area ex scuola, destinata ad uffici comunali:


Ridisegno della pavimentazione in pietra vulcanica con ricorsi in Apricena e pubblica illuminazione


Area di ingresso alla chiesa:


Ridisegno della pavimentazione in pietra vulcanica e ricorsi in Apricena;


 pubblica illuminazione: come nelle altre aree descritte


Area del sagrato della chiesa: libero, con l'evidenziazione dell'area del falò in occasione dei festeggiamenti pasquali.


Ridisegno della pavimentazione in pietra vulcanica e ricorsi in Apricena 


pubblica illuminazione; evidenziazione dell’area destinata a “fuoco pasquale”, rito ancora in uso locale. 


Rapporto con la comunità locale, Comunicazione e Partecipazione, Esemplarità:


Dalla presentazione del progetto, al momento dell’inizio lavori, il progetto è stato oggetto di discussioni con la popolazione. In particolare, al momento dell’attribuzione dei fondi per l’inizio lavori, si è tenuta, organizzata dal comune, una pubblica Conferenza-. Assemblea molto partecipata, per precisare le linee progettuali individuate, e da cui sono scaturite leggere modifiche e precisazioni dell’impostazione progettuale.


Il progetto è stato presentato e partecipato con la popolazione di Caggiano e delle aree vicine in diverse occasioni, di cui la principale è stata con il Convegno "La valorizzazione delle aree interne del Mezzogiorno (dallo Studio di Area Vasta al Progetto di Architettura)", tenuto il 10/12/2014 presso l'atrio della sede comunale di Caggiano in via Palatucci - Relatore principale il prof. Vito Cappiello, con grande affluenza e partecipazione di pubblico. Altre occasioni di discussione pubblica del progetto sono avvenute il 14/05/2014 a Napoli presso "Bludiprussia" via Filangieri- Napoli (relatore Vito Cappiello); il 21/04/2018 presso il Museo Archeologico Nazionale di Volcei (Buccino) nell'ambito della presentazione del Libro di V. Cappiello "Attraversare il Paesaggio"(relatore principale Vito Cappiello), con la presentazione dei lavori realizzati a Caggiano, evento organizzato da Proloco, comune di Buccino, DIARC Federico II, Ordine Architetti Salerno. Altri relatori: Sovrintendente Archeologia, Belle Arti, Paesaggio di Salerno ed Avellino (dott.ssa Casule), prof. Arch. Chiara Rizzi (Univ. della Basilicata), Adele Lagi (funzionaria Archeologa di zona), Prof. Antonio De Simone (prof. Archeologia Univ. Suor Orsola Benincasa - Napoli). Il progetto è stato presentato e discusso anche in molte altre occasioni universitarie, accademiche e professionali riguardanti la riqualificazione di spazi pubblici fra antico e moderno.


Attraverso queste occasioni si è avuto modo sia di mostrare l’iter progettuale, la sua metodologia, e la sua realizzazione, sia di discutere dell’applicabilità di tale linea di lavoro in altre occasioni, con altri studiosi e ricercatori di varie discipline, ottenendo sempre ampio consenso sia per il risultato ottenuto, che per l’iter praticato.



[1] G. Lamattina, Caggiano e i casali di Pertosa e Salvitelle, G. Greco Editore 1991, pag. 9

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    Project details
    • Year 2018
    • Work started in 2015
    • Work finished in 2018
    • Client comune di Caggiano (SA)
    • Cost 3.374.344,03
    • Status Completed works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture
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