Mulino di Bruscheto | Viola Pagliantini

“Combattere il cambiamento climatico è la sfida del nostro tempo.”
Sergio Mattarella, dichiarazione per il Climate Action Summit, New York, 2019

Il progetto di tesi si sviluppa in una piccola frazione del comune di Reggello (FI) dal nome di
Bruscheto, luogo in cui da anni dominano ormai solitarie le rovine di un antico mulino di epoca
medievale (XXII secolo d.C.). La scelta dell’area per la costruzione dell’originario manufatto fu
determinata dall’essere facilmente accessibile dai dintorni: all’interno del lotto è, infatti, presente un antico percorso che collegava le due sponde dell’Arno, il Ponte di Annibale, il cui nome deriva da una lontana leggenda riguardante il famoso condottiero cartaginese.
L’intervento progettuale propone il recupero dell’antico mulino, che versa attualmente in un
avanzato stato di degrado, con una rifunzionalizzazione in un museo del clima: un luogo in cui il
visitatore scopre ed impara cosa sia il clima e come stia cambiando, ma anche dove possa
sperimentare in prima persona antiche tecniche di controllo. Un museo che mira a mobilitare ogni persona, adulta o piccola che sia, verso e per il Pianeta. Per raggiungere tale scopo, il progetto propone di usare l’edificio stesso come esempio, ovvero un’architettura che sia di per sé sostenibile, autosufficiente e dotata di soluzioni ad impatto zero: un edificio che sia totalmente in sintonia con l’ambiente. Viene proposto l’inserimento di nuovi volumi atti ad ampliare il percorso museale, anch’essi dettati dalle precedenti convinzioni: seguendo il tema di armonia con il paesaggio i nuovi ambienti vanno ad aggiungersi al luogo, senza contrastare la sua naturalità, bensì assecondandola.
Altra tappa fondamentale del progetto di tesi è la realizzazione di un nuovo parco che va ad occupare un’area che si presenta al giorno d’oggi abbandonata e sede di scarichi industriali. Natura ed architettura vengono, così, a tutti gli effetti ideati come un’unica opera in continuità: clima e sostenibilità rappresentano non solo l’oggetto di studio del museo, ma anche i protagonisti e gli artefici di ogni scelta architettonica e paesaggistica.
Il lavoro di tesi propone, dunque, una totale compenetrazione tra progetto architettonico, progetto ambientale e progetto paesaggistico. Questa logica ha permesso così di ottenere un ambiente in cui architettura, topografia, vegetazione e materiali collaborano armoniosamente per migliorare le condizioni climatiche: cosa potrebbe esserci di più appropriato oggi per un museo che di clima vuole attivamente occuparsi?