Progetto per la Riqualificazione degli Interni Urbani del Borgo di Trivio | Gaetano Re

Tesi di Laurea in Architettura degli Interni e Allestimento Formia / Italy / 2022

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Trivio è un piccolo borgo di meno di 1500 abitanti, frazione del comune di Formia (LT) e distante pochi chilometri dal centro della città; É un paese molto dipendente dal comune di appartenenza per quanto riguarda il lavoro e la maggior parte dei servizi, fatta eccezione per pochissime piccole attività commerciali.
Ha inoltre un forte rapporto con altri due borghi non molto distanti e sempre frazioni dello stesso comune, Maranola e Castellonorato, raggiungibili anche in bicicletta. Trivio si trova inoltre in una posizione intermedia tra i due, con la strada principale che lo taglia.
Situato a quota 268 metri sul livello del mare, giace in una sorta di avvallamento tra il Monte Campese a Sud, di dimensioni modeste, e il gruppo montuoso dei Monti Aurunci a Nord che raggiunge quote superiori ai 1200 metri e che domina la maggior parte del panorama soprattutto con la sua cima più evidente, quella del monte Redentore.


 


CENNI DI STORIA


Sorto nel ‘500, Trivio non ha una storia di origine ben chiara: vi sono infatti due teorie che ne provano a descrivere la nascita.
La prima, quella più accreditata, è che si sia formato come territorio sotto il controllo del borgo e del castello di Maranola come frazione agricola e pastorale.
La seconda è che derivi invece dall’aggregamento di diverse famiglie residenti nei rioni limitrofi e solo successivamente si sia unito al borgo di Maranola.
I due fattori che ritroviamo in entrambe le supposizioni è che sia un insediamento di natura agricola e rurale e che la realizzazione della chiesa di Sant’Andrea, situata nell’omonima piazza, abbia fatto da catalizzatore del processo di formazione del borgo.
Il nome Trivio ha origine dal fatto che il paese sia nato all’incrocio tra tre direttrici viarie: quelle dirette verso gli altri due borghi vicini, Maranola e Castellonorato, e quella che invece discende verso la costa.


 


MASTERPLAN


Avendo effettuato una lettura critica del borgo sotto molteplici punti di vista sono state delineate l’area di progetto e le eventuali potenzialità, criticità e problematiche architettoniche tradotte in interventi progettuali.
Tali interventi sono stati convertiti in un progetto di masterplan guidato da una strategia di partenza comune, ovvero quella di approcciarsi alle aree urbane del borgo come se fossero spazi dell’ambiente domestico (utilizzando alcune delle azioni che Adriano Cornoldi descrive nel suo libro L’Architettura dei luoghi domestici). É stato adottato questo paragone architettonico dati soprattutto l’intimità e il modo di vivere gli spazi aperti che caratterizzano la maggior parte dei borghi nonché le distanze ridotte tra le diverse aree del paese.
L’azione dell’accedere comprende l’area della strada principale e del parcheggio mentre quello dell’addentrarsi include le due piazze e la rete interna pedonale. Infine, posto ad una quota più importante, l’accogliere, si sviluppa con il progetto di riqualificazione di un edificio residenziale rifunzionalizzato ad edificio per mostre ed eventi culturali.


 


PARCHEGGIO


Una delle prime aree che si notano entrando o attraversando il borgo di Trivio è il parcheggio principale, punto di principio del viaggio immaginario all’interno del Paese. Questo si presenta come una distesa di asfalto posta su due livelli differenti sorretti da mura di contenimento alte più di cinque metri in calcestruzzo armato che presentano graffiti come tentantivo di abbellirne l’impatto visivo.
La completa assenza di vegetazione e zone d’ombra rendono questo parcheggio una presenza incoerente rispetto al paesaggio circostante che si vede sottratta una porzione di collina.  L’idea di base è stata quindi quella di restituire la porzione di paesaggio collinare con un progetto che seguisse l’andamento delle curve di livello e restituisse un disegno d’insieme con la piazza e la nuova fermata dell’autobus posta in prossimità dell’accesso pedonale al parcheggio.
Il progetto si sviluppa in una serie di quattro terrazzamenti a sbalzo che nascondono un sistema di rampe e percorsi al fianco dei quali vi sono i posti auto. Questi sbalzi con verde estensivo in copertura restituiscono la superficie permeabile ora assente e creano spazi verdi calpestabili ed utilizzabili eventualmente anche per eventi pubblici e fiere evitando di occupare così le aree di sosta. In fine dei tagli di luce su ogni livello forniscono una migliore illuminazione naturale del piano stradale.


PIAZZA


Lasciato il parcheggio, addentrandosi nel paese si attraversa la piazza principale del borgo; essa ospita la chiesa di Sant’Andrea, dalla quale prende il nome, e poche piccole attività commerciali. Il fronte della piazza sulla strada principale, costituito da un muro di contenimento privo di ingresso o collegamento con il piano stradale, restituisce una sensazione di chiusura. Fatta eccezione per i vicoli interni al borgo, è possibile accedere alla piazza solo in prossimità di un piccolo incrocio che ospita anche la fermata dell’autobus priva di copertura e sedute per l’attesa.
Il disegno della pavimentazione in pietra, che si trova in uno stato piuttosto degradato, attraverso linee direttrici convergenti vuole evidenziare la presenza duale dell’edificio religioso e di quello civile, posti l’uno di fianco all’altro nella cortina


L’idea di partenza è stata quella di riprogettare il fronte della piazza, tenendo come vincoli inamovibili gli alberi presenti che la caratterizzano. É stato dunque progettato un nuovo ingresso pedonale che apre un collegamento con la parte sottostante; sono stati differenziati i due flussi, carrabile e pedonale, in prossimità dell’incrocio, riprogettando la fermata dell’autobus in un luogo più idoneo.
Infine un nuovo disegno della pavimentazione completa il progetto: esso mantiene l’idea del disegno esistente, ne riutilizza parte dei materiali e invita i visitatori verso i vicoli interni al paese.


 


PEDONALITA'


Come nella maggior parte dei borghi, i vicoli, le strettoie ed in generale la viabilità interna fanno da protagonisti accompagnando il visitatore e offrendo scorci caratteristici di paesaggio e di una vita più intima.
Il centro di Trivio presenta vicoli di larghezza variabile per lo più pedonali e con la pavimentazione in sanpietrini che li caratterizza.


Il progetto si pone l’obiettivo di creare un nuovo sistema di raccolta acque e di illuminazione da terra creando un disegno che si raccordi con gli interventi limitrofi. Viene dunque rimossa una fascia di sanpietrini, che verranno poi utilizzati per realizzare parte della pavimentazione della piazza, ed al loro posto viene inserito il progetto costituito da due sistemi lineari paralleli (raccolta acque e illuminazione) realizzati in lamiera metallica. Lo spazio tra i due segni viene riempito da blocchi prefabbricati in calcestruzzo leggero bianco; una reintegrazione di malta infine va a riempire il vuoto laterale tra il progetto e i sanpietrini.
Quelle sopra citate non sono le uniche funzioni pensate per questo sistema ma attraverso la progettazione di elementi mobili anch’essi in lamiera metallica in lega di alluminio leggera è possibile integrare, in maniera temporanea, una serie di espositori per allestire una mostra a cielo aperto all’interno del paese. Il tutto immaginando anche diverse modalità di esposizione adatta per arte, dipinti o oggettistica.
Altri elementi fanno eccezione e interrompono o modificano questo segno lineare, come ad esempio la fontana e il portabiciclette che collegano la nuova pedonalità all’area di progetto successiva.


 


VUOTO URBANO


Al centro del nucleo antico del borgo, situato tra i due vicoli principali (Via Papa e Via Capo Croce), si trova la piazzetta Giovanni Fabiani. Distribuita su due livelli essa costituisce l’unico collegamento intermedio tra le due vie e si presenta come una vera e propria assenza nel costruito. L’idea è quella di riprogettare questa piazza come se stessimo intervenendo su delle rovine andando a creare, attraverso setti di altezze differenti, delle stanze a cielo aperto dalle quali si ricavano ambienti più o meno intimi con sedute di diverso tipo. Una serie di rampe e di percorsi permettono “l’esplorazione” del vuoto urbano e collegano i due vicoli. Una copertura protegge una porzione di piazza, coprendo un’ampia seduta, e della vegetazione si aggiunge a quella preesistente. 


 


EDIFICIO PER ESPOSIZIONI


Il viaggio all’interno del borgo di Trivio si conclude qui, nella parte più alta di Via Capo Croce che dà la possibilità di apprezzare il paesaggio sottostante verso il quale si affaccia anche anche l’ultimo elemento oggetto di riqualificazione nel progetto di tesi.
Si tratta di un edificio in muratura che posa parte delle sue fondazioni sulla roccia e che si estende in altezza su tre livelli.
Il fabbricato presenta segni di modifiche nel tempo e di degrado in alcuni suoi elementi come coperture e balconcini. Il progetto si pone come obiettivo quello di realizzare un edificio per esposizioni ed eventi culturali e musicali tramite:
1 - la riqualificazione del fabbricato descritto in precedenza e di uno più piccolo pensato per ospitare un deposito esterno.
2 - l’aggiunta di un piccolo volume affiancato che possa accogliere una sala per conferenze o per eventi.
L’intervento progettuale può essere suddiviso in quattro fasi sequenziali. Prima si rimuovono solai e coperture e si ripristina lo stato di alcune aperture murate. Successivamente si introducono setti in legno lamellare (xlam). Sorretto da questi setti, un sistema di rampe e percorsi a spirale accompagnano il visitatore attraverso la mostra. Infine una nuova copertura completa l’intervento.
Il volume aggiunto, a sbalzo sulla roccia e verso il panorama, crea al di sotto un luogo di ritrovo esterno coperto. 


 

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    Trivio è un piccolo borgo di meno di 1500 abitanti, frazione del comune di Formia (LT) e distante pochi chilometri dal centro della città; É un paese molto dipendente dal comune di appartenenza per quanto riguarda il lavoro e la maggior parte dei servizi, fatta eccezione per pochissime piccole attività commerciali. Ha inoltre un forte rapporto con altri due borghi non molto distanti e sempre frazioni dello stesso comune, Maranola e Castellonorato, raggiungibili...

    Project details
    • Year 2022
    • Status Research/Thesis
    • Type Public Squares / Urban Furniture / Parking facilities / Conference Centres / Art Galleries / Exhibitions /Installations / Urban Renewal / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Building Recovery and Renewal
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