Complesso culturale S.Agostino - Modena
Riqualificazione dell'ex complesso ospedaliero S.Agostino di Modena per la creazione di un polo culturale(biblioteche, museo, conference, esposizione) Modena / Italy / 2010
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La Storia: il tesoro del Futuro
Inserire il nuovo Polo culturale di S. Agostino di Modena, cancellando il passato di un edifico che ha contribuito alla storia urbana e sociale di questa città, sarebbe un atto di violenza e di arroganza. Un atto contrario non solo al dialogo con il Palazzo dei Musei e con la Piazza di S. Agostino, ma alla stessa Modena del futuro.
Se nessuno mette più in discussione l’intangibilità dei Monumenti, non è oggi di minore importanza il rispetto per tutti quegli edifici che nel loro insieme fanno anche di una strada o di un quartiere un Monumento.
Il nostro progetto discende da questa premessa e al contempo dalla convinzione che questo dovrà creare una nuova architettura innestata entro mura antiche. Un progetto capace, dunque, di interpretare e trasmettere la storia tenendo i piedi nel nostro tempo - ricordando che esso nasce dal passato - e gli occhi rivolti al futuro.
Noi vogliamo conservare e innovare. Ed è lo stesso complesso monumentale di S. Agostino a dirci come superare questa contraddizione dialettica. Il complesso, che a causa dei molti adeguamenti funzionali ha subito – soprattutto all’interno – degradanti trasformazioni, non potrà infatti essere utilmente recuperato solo con un restauro filologico. Perché ciò sarebbe insensato oltre che impossibile.
Noi vogliamo conservare e innovare: dialogare con il carattere monumentale dell’edificio, rifiutando di tradire l’inarrestabile forza evolutiva del tempo.
Il nostro progetto si propone:
- Di liberare i fabbricati che compongono il complesso monumentale di tutto ciò che ne ha inutilmente alterato l’essenza.
- Di ricostruire tutte quelle antiche parti necessarie a ritrovare l’intimo carattere spaziale del complesso
- Di coprire la corte triangolare del complesso con una sofisticata struttura retta da pilastri autonomi rispetto al perimetro in muratura, trasformandola in sala di lettura della Biblioteca Estense e, disponibile a divenire, quando richiesto, spazio pubblico, aperto a eventi culturali rivolti alla città.
- Di creare un nuovo volto per la corte/sala di lettura, con un velo di cilindri metallici - che recano sulla loro superficie i segni degli alfabeti - teso dinnanzi alle storiche facciate. Argentei e rilucenti, una leggera superficie, mossa e sensibile, dipinta dalla luce, Il nuovo Volto le vela delicatamente, consentendone la visione ma al contempo fornendo alla sala di lettura una sua nuova e unitaria identità: un grande scrigno scintillante che racchiude le stratificazioni della storia.
- Di costruire un apposito spazio espositivo dove custodire e mostrare i tesori della Biblioteca Estense, prima tra tutte la Bibbia di Borso D’Este.
- Di sospendere* alle volte ricostruite delle antiche infermerie - trasformate in sale di lettura - i bozzoli protettivi – vere teche microclimatizzate - contenenti le storiche scaffalature della Biblioteca Estense, facendole diventare il visibile, prezioso cuore simbolico della nuova Biblioteca.
Inserire il nuovo Polo culturale di S. Agostino di Modena, cancellando il passato di un edifico che ha contribuito alla storia urbana e sociale di questa città, sarebbe un atto di violenza e di arroganza. Un atto contrario non solo al dialogo con il Palazzo dei Musei e con la Piazza di S. Agostino, ma alla stessa Modena del futuro.
Se nessuno mette più in discussione l’intangibilità dei Monumenti, non è oggi di minore importanza il rispetto per tutti quegli edifici che nel loro insieme fanno anche di una strada o di un quartiere un Monumento.
Il nostro progetto discende da questa premessa e al contempo dalla convinzione che questo dovrà creare una nuova architettura innestata entro mura antiche. Un progetto capace, dunque, di interpretare e trasmettere la storia tenendo i piedi nel nostro tempo - ricordando che esso nasce dal passato - e gli occhi rivolti al futuro.
Noi vogliamo conservare e innovare. Ed è lo stesso complesso monumentale di S. Agostino a dirci come superare questa contraddizione dialettica. Il complesso, che a causa dei molti adeguamenti funzionali ha subito – soprattutto all’interno – degradanti trasformazioni, non potrà infatti essere utilmente recuperato solo con un restauro filologico. Perché ciò sarebbe insensato oltre che impossibile.
Noi vogliamo conservare e innovare: dialogare con il carattere monumentale dell’edificio, rifiutando di tradire l’inarrestabile forza evolutiva del tempo.
Il nostro progetto si propone:
- Di liberare i fabbricati che compongono il complesso monumentale di tutto ciò che ne ha inutilmente alterato l’essenza.
- Di ricostruire tutte quelle antiche parti necessarie a ritrovare l’intimo carattere spaziale del complesso
- Di coprire la corte triangolare del complesso con una sofisticata struttura retta da pilastri autonomi rispetto al perimetro in muratura, trasformandola in sala di lettura della Biblioteca Estense e, disponibile a divenire, quando richiesto, spazio pubblico, aperto a eventi culturali rivolti alla città.
- Di creare un nuovo volto per la corte/sala di lettura, con un velo di cilindri metallici - che recano sulla loro superficie i segni degli alfabeti - teso dinnanzi alle storiche facciate. Argentei e rilucenti, una leggera superficie, mossa e sensibile, dipinta dalla luce, Il nuovo Volto le vela delicatamente, consentendone la visione ma al contempo fornendo alla sala di lettura una sua nuova e unitaria identità: un grande scrigno scintillante che racchiude le stratificazioni della storia.
- Di costruire un apposito spazio espositivo dove custodire e mostrare i tesori della Biblioteca Estense, prima tra tutte la Bibbia di Borso D’Este.
- Di sospendere* alle volte ricostruite delle antiche infermerie - trasformate in sale di lettura - i bozzoli protettivi – vere teche microclimatizzate - contenenti le storiche scaffalature della Biblioteca Estense, facendole diventare il visibile, prezioso cuore simbolico della nuova Biblioteca.
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La Storia: il tesoro del FuturoInserire il nuovo Polo culturale di S. Agostino di Modena, cancellando il passato di un edifico che ha contribuito alla storia urbana e sociale di questa città, sarebbe un atto di violenza e di arroganza. Un atto contrario non solo al dialogo con il Palazzo dei Musei e con la Piazza di S. Agostino, ma alla stessa Modena del futuro.Se nessuno mette più in discussione l’intangibilità dei Monumenti, non è oggi di minore importanza il rispetto per tutti quegli edifici...
- Year 2010
- Client Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
- Status Competition works
- Type Multi-purpose Cultural Centres / Libraries / Exhibitions /Installations
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