Progetto di Consolidamento, Restauro e Rifunzionalizzazione del Palazzo Baronale Lopez y Royo | Lucio Montedoro

progetto definitivo aggiornato Monteroni di Lecce / Italy / 2015

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 Cenni di analisi storico - critica


   Sito nella piazza Falconieri (comparto n° 7 dei Piani di Recupero del Centro Storico ) a poca distanza dalla Chiesa Matrice, il Palazzo Baronale Lopez y Royo è inserito nel nucleo più antico dell’abitato; esso costituisce sotto il profilo artistico, l’esempio più insigne di architettura civile del luogo, così come sotto il profilo storico rappresenta il documento fisico più emblematico e significativo delle passate vicende feudali succedutesi in Monteroni .


Evoluzione costruttiva del Palazzo Baronale


   L’attuale struttura del palazzo ci è pervenuta in seguito a continui ampliamenti succedutisi nei secoli, sebbene una lettura superficiale e immediata del medesimo potrebbe portare ad equivoci circa la sua continuità costruttiva, facendo pensare ad un edificio con un carattere unitario ed omogeneo .


   Un primo impianto originario (“ fortellitio “) sarebbe databile intorno al XV sec. e potrebbe essere identificato nel lato nord dell’edificio inglobato dalla costruzione, in aderenza, di una sala cinematografica; tuttora si può notare che il basamento a scarpa di questo lato, elemento costruttivo tipico di strutture di difesa, ha un accentuazione maggiore rispetto a quella dell’ala a sud . Oltretutto è da considerare la posizione strategica di questo elemento fortificato, posto cioè a controllo della via di comunicazione che, anticamente, collegava Monteroni con  Arnesano da un lato, S. Pietro in Lama e Lecce dall’altro .


   Verso la metà del secolo XVI l’originaria struttura subiva un primo importante ampliamento per opera del barone Mercurino  Gattinara, trasformando in palazzo residenziale ciò che era nato come  struttura militare, ma soprattutto concedendo un aspetto rinascimentale alle forme stilistiche di tutto il complesso.


   Sicuramente in questi decenni veniva edificato il grande salone e negli stessi anni veniva addossato alla facciata lo splendido portale che dà accesso  al cortile interno e al palazzo medesimo.


   Nel settecento, il palazzo è ancora oggetto di ampliamento, si sviluppa lungo il fronte longitudinale della pubblica piazza con l’intento di “occupare” un maggior spazio fisico, quasi a   “imporre” una maggiore presenza in essa .


   La facciata relativa a quest’ultimo ampliamento della quale abbiamo conoscenza attraverso foto storiche risalenti agli anni 1900-1940, evidenzia, inoltre l’inserimento in prospetto di un nuovo elemento architettonico: il balcone con affaccio diretto sulla piazza.


    Con l’ampliamento del settecento vengono costruite anche la cantine che, uniche esistenti in tutto il complesso, avevano funzione di deposito di derrate, soprattutto di vino e olio. Viene operata una importante modifica riguardante l’accesso al piano nobile del Palazzo; ovvero sia viene abbandonato l’antico ingresso posto nell’atrio scoperto


 per realizzarlo in posizione più comoda, sotto  l’androne dell’ingresso principale.


Alla prima metà del 1800 sono da riferire gli ultimi ampliamenti, che riguardano le due ali laterali del cortile interno e disposte perpendicolarmente alla p.za Falconieri; con la costruzione di dette ali, e della scala di accesso ai relativo terrazzo, che assume la caratteristica di un ‘giardino pensile’, il cortile assume una forte connotazione sia spaziale che figurativa, venendosi a privilegiare  un asse visivo che dal portale cinquecentesco posto sulla piazza, attraverso  l’androne, il cortile ,un secondo portone d’ingresso al giardino arriva sino al “cafauso”,piccola costruzione settecentesca ( ? ) costituita da tre salette con il tetto costituito da un’incannucciate di canne e soprastanti tegole di argilla.


La facciata ci perviene, quindi, ai primi decenni del novecento, con ampie superfici murarie mancanti come  si evince  da foto storiche risalenti agli anni 1900-40.


   All’alba del  1° aprile  1942,la facciata relativa al lato sud del palazzo e precisamente la parte fronteggiante p.za Falconieri, crolla rovinosamente su se stessa senza, però, procurare vittime. Il crollo che interessa parte dell’ampliamento eseguito nel settecento, viene determinato probabilmente dall’essere stato l’edificio una struttura in continua evoluzione costruttiva, da incongruenze di ordine statico-costruttivo, da sovraccarichi notevoli da collegamenti, probabilmente, poco efficaci tra le diverse parti del complesso, in occasione degli ampliamenti eseguiti.


 La ricostruzione della facciata


La facciata viene ricostruita secondo gli indirizzi impartiti dall’allora Sovrintendenza ai BAAS suggerendo ai proprietari di rinunciare alla presenza dei preesistenti balconi e realizzando al loro poste delle finestre riprendendo nello stile le decorazioni degli stipiti già presenti.


 Materiali   costituenti  l’edificio e tecniche  di  esecuzione


       I  materiali che sono stati utilizzati  nell’edificazione di Palazzo Lopez y Royo sono


principalmente due:


       - il tufo calcareo                    


- la pietra leccese 


altri materiali utilizzati, ma in misura molto minore, li troviamo per opere risalenti agli ultimi decenni, ma risultano avulsi dal contesto storico architettonico dell’edificio.     


  Il tufo calcareo, proveniente da cave locali, è un materiale corrente nella realtà costruttiva   salentina; qui è utilizzato sia per i paramenti  murari  verticali   che per le coperture realizzate nelle tipiche costruzioni a volta leccesi  o a botte, presenti in  diverse varianti costruttive.


  Cornici, modanature, stipiti, architravi, balaustre e tutto ciò che riguarda elementi costruttivi  di pregio, compreso, ovviamente,il pregevole portale cinquecentesco, sono realizzati in pietra leccese che si estrae da cave a sud di Lecce  e precisamente nella zona di Cavallino e Cursi.


 


       Progettazione definitiva Aggiornata


Il presente progetto definitivo è conforme al progetto preliminare approvato dal Comune di Monteroni di Lecce redatto, anch’esso, dallo stesso gruppo di progettazione ed elaborato in conformità all’art.26 del DPR 554/99. La presente relazione integra e fornisce - ove necessario- i chiarimenti utili a dimostrare l’efficienza e l’efficacia del progetto stesso e delle soluzioni adottate.


              La Soprintendenza per I beni e le Attività culturali per la Puglia ha


         espresso parere favorevole con nota del 18/4/02 prot.9166 al  progetto con


         le seguenti prescrizioni :


ü  i lavori prioritari ed urgenti dovranno essere finalizzati al consolidamento statico delle murature a volte interessate da fenomeni fessurativi;


ü  dovranno essere predisposte alla attenzione della Scrivente campionature delle stilature dei giunti dei parametri murari, della pulitura degli elementi architettonici decorativi e delle nuove pavimentazioni ;


ü  dovranno essere eseguiti dei saggi esplicativi al fine di verificare la eventuale presenza di affreschi o dipinture prima dello snellimento degli intonaci interni;


ü  gli impianti dovranno essere eseguiti sotto i pavimenti in modo da evitare tagli e danni ai paramenti murari in elevato.


 


       Finalità del progetto di restauro


Come si è anticipato in premessa, il gruppo di progettazione con propria nota n. 03/02075 del 17/2/03 (All.1) ha richiesto all’Amministrazione Comunale di Monteroni di conoscere la destinazione d’uso finale che la stessa Amministrazione intende dare al monumentale immobile; avendo preso atto delle indicazioni contenute in alcune relazioni tecniche elaborate dall’U.T.C. (All.2) ove si legge “Per l’importanza storica, per la centralità, per la presenza delle numerose sale il palazzo potrà essere perennemente destinato ad attività culturali o ricreative quali musei, mostre, biblioteche, sale riunioni o dibattiti e/o altre attività similari di interesse sociale” e considerando la notizia, sempre riportata nella relazione dell’U.T.C. in appendice, di “numerose richieste d’uso, anche da parte dell’Università di Lecce(Facoltà de Beni Culturali), per seminari di studi e conferenze su temi legati ai beni ambientali e culturali”, si è formulata la proposta d’uso di cui al progetto preliminare, approvata in uno allo stesso con la delibera di C.S. n. 83/2003 superando così l’incertezza iniziale. Appare pertanto, opportuno riproporre anche le considerazioni formulate in sede di progetto preliminare e di seguito trascritte.


    


       In sintesi il progetto di restauro ( per il piano seminterrato, piano terra e 1° piano) ha in sé, deliberatamente, previsto anche il progetto di recupero e rifunzionalizzazione del monumentale immobile attraverso una predisposizione degli spazi interni ed esterni per attività di tipo culturale,  ricreative, sociali, museali, sale riunioni ed attività similari.


        A tal proposito il progetto ha previsto oltre alle opere di consolidamento e restauro alcune opere innovative con finalità di quanto sopra detto e precisamente:


1)   l’accesso al giardino interno da piazza Falconieri  attraverso l’utilizzo di alcuni immobili ( di proprietà comunale ) posti a lato del Sedile e lo svuotamento del terrapieno esistente sottostante il cosidetto  ‘giardino pensile’. Per inciso il muro di contenimento del terrapieno presentava una forte inclinatura ( spanciamento )  dovuta ad infiltrazioni meteoriche nel corso di vari decenni.


2)      La presenza sul piazzale antistante palazzo Lopez y Royo di un ambiente sotterraneo adibito negli anni ’60 a vespasiano pubblico, ha fornito l’idea ai progettisti di un raccordo tra questo ambiente e il piano seminterrato del palazzo ad esso vicino. Detto collegamento, della lunghezza di mt 10,00- 15,00, fungerebbe  sia come accesso entro terra  dalla piazza che come via di esodo dal piano seminterrato, permettendo ,in tal modo, l’utilizzo degli spazi interni medesimi come luogo d’incontro per attività varie. Purtroppo questo intervento è stato stralciato dai lavori eseguiti.


3)    La sistemazione del cortile interno del palazzo, in quanto spazio centrale del complesso considerato quale intervento progettuale di maggiore incidenza visiva per la sua continua utilizzazione con manifestazioni varie, pur nelle condizioni precarie in cui  versa.


         Il progetto ha previsto,inoltre, l’abbattimento di una  esistente scala ‘posticcia e fatiscente’  e la sua ricostruzione ‘a cielo aperto’ per l’accesso al terrazzo dell’ala sinistra del palazzo. Venendosi a ridefinire, in tal modo, insieme ad un portale ad arco in muratura e alla storica scala di accesso al ‘giardino pensile’ ad una nuova quinta scenografica del cortile. La pavimentazione di tutto il cortile, precedentemente in terra battuta, con lastre di pietra calcarea locale che mira a ridefinire lo spazio senza alterarlo, proponendo un nuovo disegno del pavimento. Infine si è proposto un ‘ ritaglio’ nella pavimentazione in prossimità dell’antico accesso ai piani superiori del  palazzo al fine di una lettura integra degli elementi stilistici e costruttivi dell’originario portale.


La Giunta Comunale, con deliberazione n.45 del 28.8.2015 ha disposto di candidare a finanziamento il progetto definitivo di RESTAURO, CONSOLIDAMENTO E RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL SECONDO PIANO DEL PALAZZO BARONALE DI MONTERONI DI LECCE per un importo di € 460.000,00, che  rappresenterebbe, pertanto, il completamento del ciclo esecutivo dei lavori di restauro del Palazzo Baronale Lopez & Rojo, avviati già dal 2004 e in gran parte eseguiti mediante stralci funzionali, ad esclusione degli ambienti posti al secondo piano oggetto di una successiva proposta progettuale.


Gli ambienti costituenti il piano secondo sono concentrati in due distinti insiemi di vani agli estremi del prospetto dell’ala meridionale da una parte e agli estremi dell’ala settentrionale dall’altra, tutti i livelli del suddetto piano risultano di difficile accesso. Ai fini di migliorare i collegamenti con la parte del secondo piano esistente sul lato ovest, si ritiene necessario realizzare un ascensore previsto nella intercapedine adiacente al vano del primo piano esistente dopo la sala conferenze, per giungere in un vano centrale del secondo piano. La destinazione d'uso prevista è quella sale per riunioni, sala multimediale spazi per l'amministrazione del complesso monumentale e per il controllo e la guardiania.


Il fabbricato in questione presenta un diffuso quadro fessurativo che interessa sia gli elementi portanti verticali sia le strutture orizzontali, le quali sono costituite da sistemi di volte in muratura, ad eccezione di alcuni solai di copertura dei vani posti al secondo piano che sono realizzati in parte con travi in ferro e conci di tufo, in parte con travetti in calcestruzzo armato e blocchi di laterizio. Per tal motivo il progetto prevede la demolizione dei solai al secondo piano e la loro ricostruzione, interventi di consolidamento mediante tirantature e risarciture, ricostruzione di pavimentazioni e intonaci, sostituzione di infissi e realizzazione di bagni. Inoltre si prevede la realizzazione di un sistema di salita meccanico verticale con ascensore, la ricomposizione dei vani scala e la dotazione di tutti gli impianti necessari quali elettrico, termico, idrico fognante, trasmissione dati e antincendio.


Purtroppo la candidatura al finanziamento regionale non ebbe esito positivo e pertanto i lavori di recupero del 2° piano non potettero essere finanziati e di conseguenza  iniziare.

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    Project details
    • Year 2015
    • Work started in 2013
    • Work finished in 2015
    • Main structure Masonry
    • Client Comune di Monteroni di Lecce
    • Contractor ' Edilgamma ' Società Gen. Costruzioni s.r.l. - Lecce
    • Cost € 2.000.000,00
    • Status Completed works
    • Type Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of façades / Structural Consolidation
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