Restauro della Palazzina Leonardo Paterna Baldizzi | Giuseppe Albanese

Naples / Italy / 2021

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Il villino è ubicato nella parte bassa di via Marechiaro di fronte alla chiesa di Santa Maria del Faro.


L’edificio, costruito in muratura portante di tufo e con solai in putrelle e tavelloni, si sviluppa su tre livelli ed è inserito in un lotto di circa 765 mq che comprende anche un giardino retrostante su piano rialzato (alla stessa quota del primo piano della palazzina).


La parte prospettante su via Marechiaro è leggermente arretrata di circa 1 mt ed è separata dalla strada da una recinzione in ferro che presenta due cancelli d’accesso posti alle estremità del lotto.


Il piano terra ha una superficie lorda di pavimento che misura 141 mq ed è circondato da un’area esterna pavimentata di 345 mq; nella parte retrostante si trova una piccola costruzione (slp 20,20 mq) la cui copertura viene ad essere uno dei due terrazzi a livello dell’appartamento al primo piano.


La copertura piana è adibita a terrazzo.


Dall’area esterna circostante si accede tramite una scala ad L al primo piano dell’edificio dove, attraversato il portoncino d’ingresso, c’è un vestibolo dal quale parte una scala interna che conduce al secondo piano ed al terrazzo.


Il primo piano di 128 mq lordi è caratterizzato dalla presenza di due terrazzini: uno prospetta sulla strada e l’altro è collegato col giardino retrostante.


Il secondo piano di circa 126 mq presenta invece l’unico balcone aggettante della struttura.


La scala conduce infine al piano di copertura caratterizzato dalla presenza del torrino scala completamente circondato da un terrazzo panoramico.


 


Cenni storici


Il villino è stato realizzato nel 1923 dall’architetto Leonardo Paterna Baldizzi, figura di primo piano nella cultura architettonica napoletana del periodo cosiddetto Liberty.


L’architetto progettò questo piccolo edificio a tre livelli con giardino retrostante per la propria residenza napoletana.


Le facciate sono caratterizzate da elementi decorativi quali cornicioni aggettanti, fasce marcapiano, profili sagomati e modanature sottofinestra, che conferiscono al villino un’immagine tipica della produzione architettonica borghese dell’edilizia napoletana a cavallo del XX secolo. Questa componente eclettica è messa in risalto principalmente dall’apparato decorativo che si presentava differente da un piano all’altro e, addirittura, contrastante tra un prospetto e l’altro; infatti mentre il prospetto su strada si presenta con le bucature delle finestre incorniciate da diverse modanature, d’altro canto il prospetto posteriore prevede invece semplici cornici lisce attorno alle finestre.


L’edificio è stato realizzato con una evidente rastremazione planimetrica che salendo da un livello al successivo riduce gradualmente il perimetro della pianta di una decina di centimetri. Questa differenza viene mascherata grazie all’uso delle modanature.


Una serie di rialzi in muratura posti negli spigoli del parapetto del terrazzo di copertura caratterizzano l’edifico con un coronamento a ‘merli’.


Certamente le opere in ferro sono quelle che conferivano all’edificio un’immagine più consona alla definizione di stile Liberty. Di notevole interesse sono gli elementi metallici in ferro battuto sagomati con linee curve dette ‘a colpo di frusta’ che compongono la recinzione su strada (in particolare i due cancelli) e i gattoni dell’unico balcone presente.


Lavori di consolidamento statico eseguiti nel 1981


A seguito del terremoto del 23 novembre del 1980 l’edificio subì notevoli danni statici per i quali si intervenne con una ristrutturazione edilizia utilizzando i fondi della legge 874/1980 promulgata per gli interventi per la ricostruzione delle zone disastrate e delle altre aree colpite dal terremoto del novembre 1980 e del febbraio 1981 nei settori dell'edilizia e delle opere pubbliche.


Il progetto a firma dell’ing. Renato Mennitti, finanziato con la pratica n°199 del 28/03/1981, ha purtroppo notevolmente alterato l’aspetto architettonico originario dell’edificio.


Alcune foto del periodo testimoniano come l’aspetto dell’edificio era già stato notevolmente modificato negli anni precedenti, infatti le finestre erano già prive delle modanature e dei cornicioni; però assolutamente esecrabile fu la scelta di ridimensionare le bucature che da una forma rettangolare snella furono trasformate in forma quadrata per incassare i cassonetti delle tapparelle avvolgibili.


Nelle immagini scattate prima dei lavori di consolidamento statico si può riscontrare che:


-          le bucature delle finestre a quel tempo erano già prive delle cornici


-          la struttura di sostegno del cornicione perimetrale era ancora interrotta dai rialzi in muratura posti negli angoli del parapetto del terrazzo.


-          La presenza di una superfetazione sul terrazzo di copertura eliminata durante i lavori del 1981.


-          alcune bucature che nel corso degli anni sono state tompagnate


 


IL PROGETTO DI RESTAURO DEL 2020-2021


Il progetto si è posto l’obiettivo di restituire il più possibile l’aspetto originario dell’edificio avvalendosi delle immagini che sono state recuperate nell’archivio Paterna Baldizzi conservato a Roma all’Accademia dei Lincei.


Grazie a questa documentazione si è potuto ricostruire fedelmente una serie di dettagli riferibili soprattutto all’apparato decorativo.


Le lavorazioni sono consistite in:


-          rimozione del rivestimento in pietra incerta ai piedi dell’edificio (zoccolatura impropria resasi necessaria evidentemente per nascondere gli esistenti problemi di umidità di risalita e di pioggia battente


-          rimozione di tutti gli elementi metallici istallati negli anni 90 (recinzione, cancelli e ringhiere)


-          rimozione di tutti gli infissi in alluminio anodizzato di vario colore (oro, bianco, simil legno, etc.)


-          rimozione di tutte le cornici poste sulle finestre e realizzate in tegole


-          spicconatura di tutti gli intonaci per mettere le murature a nudo


-          demolizione delle velette realizzate con tavelloni forati su ogni bucatura per ripristinare l’altezza originaria delle finestre


-          demolizione della soletta aggettante perimetrale che funge da cornice marcapiano posta alla sommità di tutte le facciate


-          demolizione del muro che divide in due l’area pavimentata esterna al piano terra


-          ridefinizione delle bucature delle finestre con nuovi controtelai


-          rifacimento di tutti gli intonaci con prodotti a base di grassello di calce stagionato 24/36 mesi


-          realizzazione di tutte le cornici e le modanature su disegno originarie


-          ricostruzione delle porzioni di parapetto (balcone al primo piano e parapetto del terrazzo di copertura)


-          ridefinizione del parapetto del terrazzo di copertura con la realizzazione dei rialzi angolari


-          posa in opera di nuovi infissi (con disegno all’inglese)


-          rifinitura finale degli intonaci con tonachina colorata in pasta


-          realizzazione di inferriate, cancelli e ringhiere su disegno originario.


La durata dei lavori è stata di 18 mesi.


 

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    Il villino è ubicato nella parte bassa di via Marechiaro di fronte alla chiesa di Santa Maria del Faro. L’edificio, costruito in muratura portante di tufo e con solai in putrelle e tavelloni, si sviluppa su tre livelli ed è inserito in un lotto di circa 765 mq che comprende anche un giardino retrostante su piano rialzato (alla stessa quota del primo piano della palazzina). La parte prospettante su via Marechiaro è leggermente arretrata di circa 1 mt ed è...

    Project details
    • Year 2021
    • Work started in 2020
    • Work finished in 2021
    • Main structure Masonry
    • Client Sig.ra Clotilde Cerchione
    • Contractor VS Impianti srls - Sant'Antimo (NA)
    • Cost 500000,00
    • Status Completed works
    • Type Multi-family residence / Recovery/Restoration of Historic Buildings
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