CASA11 | Claudio Calcagni

Un negozio, uno studio, una galleria?

È possibile sovvertire l’aspetto prestabilito che distingue un interno domestico da altre tipologie di luoghi atti a contenere attività umane diverse?

Alcuni fenomeni legati a recenti avvenimenti quali lo smart working o la diversa curva demografica hanno contribuito a modificare la quotidianità riflettendosi sull’utilizzo, quindi sulla progettazione dell’abitazione, non più intesa come rifugio esclusivo di fine giornata ma come luogo confuso perennemente in funzione.

La conseguenza è che le attività si sovrappongono sia negli spazi fisici che negli orari di esercizio.

Nell’esiguità della superficie di un normale appartamento, alcuni ambienti si contraggono per fare posto ad altri, contaminati, il cui compito è assolvere alle nuove esigenze dell’abitare.

 CASA 11 - BREVE DESCRIZIONE 

Il progetto rinnova un’abitazione di circa 85 mq situata in un quartiere a nord di Roma. L’edificio è inserito in un tessuto piuttosto denso eretto durante la grande urbanizzazione degli anni ‘60.

La casa è composta da un grande living all’interno del quale è ricavata la cucina, una camera matrimoniale, una camera studio e 2 bagni.

All’interno di un perimetro piuttosto regolare, il volume scuro dei servizi organizza al suo intorno gli spazi principali. Il colore antracite, il trattamento superficiale realizzato con prodotti da esterno insieme all’illuminazione, ne esaltano sia la forma che la “presenza”.

La cucina è scavata all’interno del volume il cui spazio è concluso con un bancone retro illuminato che si comporta anche come punto di accoglienza all’ingresso di casa.

I contorni dell’ampio open space di 40 mq sono organizzati come fossero quinte: un mobile contenitore di circa 8 metri occupa l’intera profondità dell’abitazione; il lato contiguo è quasi interamente finestrato con profili minimali in alluminio mentre il terzo, obliquo, è caratterizzato da una libreria con grandi piani a sbalzo disuguali e illuminati con led nella parte posteriore.

Particolare cura è stata posta nella progettazione illuminotecnica attraverso l’utilizzo di un sistema domotico e diverse tipologie di corpi illuminanti al fine di creare differenti scenari per accentare punti singolari ed insieme garantire un ottimale livello di illuminazione generale.

In conclusione, l’apparente libertà compositiva è comunque frutto di precisi accordi tra progettista e residente, tenendo presente che “ingannarvi gli occhi possono, nella Forza molto diverso ognuno di noi è” (cit. Yoda).

 Project team: Claudio, Andrea e Michelangelo Calcagni – Sphera25

Impresa esecutrice: Argedil srl

Serramenti: Sunser srl

Falegnameria: DMT snc