Nuova Biblioteca unificata della Facoltà di Lettere e filosofia | Sapienza Università di Roma | Mijic Architects

Rome / Italy / 2022

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BIBLIOTECA UNIVERSITA’ LA SAPIENZA ROMA – DESCRIZIONE PROGETTO


1. INSERIMENTO NELL’IMPIANTO ARCHITETTONICO ESISTENTE


La città universitaria di Roma, sede principale dell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza” si trova nel quartiere Tiburtino, un'area senza dubbio strategica dal punto di vista dei collegamenti e del trasposto grazie alla vicinanza delle due grandi stazioni di Roma. Il progetto inizia negli anni trenta del secolo scorso ad opera dell’architetto razionalista Marcello Piacentini. Essa sorge su un lotto di forma quasi rettangolare e si imposta su una composizione planimetrica ordinata, con uno schema che ricalca quello del castro romano ad assi ortogonali. Il polo universitario si sviluppa principalmente all'interno del recinto murario che delimita La Sapienza, proprio su questo elemento
di limite e confine si colloca la Nuova Biblioteca. Questa fungerà da ponte fisico e metaforico tra
l'Università e la città, il lotto si trova infatti in una posizione decentrata rispetto alla cittadella universitaria che si affaccia direttamente sul quartiere di San Lorenzo.
Una volta effettuate le demolizioni degli edifici di scarso valore presenti sull’area di intervento, la nuova Biblioteca sarà collocata nel lotto seguendo l'orientamento dettato da Cardo e Decumano; in questo modo il fabbricato si inserirà in maniera armonica nella planimetria del quartiere.
La demolizione locale della cinta de La Sapienza garantirà alla biblioteca un accesso da sud Ovest, permettendo una ricucitura con il quartiere di San Lorenzo e la città. L’ingresso sul lato Nord Est connetterà il nuovo edificio con il polo universitario.
La volumetria dell'edificio è definita partendo dalla forma archetipica del cubo, questa forma classica che ben si inserisce nel contesto razionalista ed utilizza un efficace rapporto tra volume e superfici, viene scavata, tagliata e modellata fino a dare forma all'edificio della biblioteca. Questo cubo con lato pari a 44 metri e altezza 22 metri ca, è attento a non oltrepassare le altezze degli edifici circostanti e ingloba al suo interno l’edificio esistente Ex Plesso Tecce. Si è realizzato un volume (Vft) pari a 22.288,07 mc ed una superficie (SUL) di 5.213,25 mq. Attraverso un processo sartoriale il cubo viene ulteriormente tagliato in modo da creare una corte interna che progressivamente si amplia verso l'alto e creando un porticato al piano terra per favorire la sosta e la socialità.
Le aree a verde, disposte su tutti i livelli principali, caratterizzano gli spazi esterni a diretto contatto con l'interno. Queste zone filtro saranno dedicate al relax degli utenti e potranno diventare arene all'aperto a seconda delle esigenze. Le “terrazze giardino” interne oltre a svolgere un ruolo importante dal punto di vista della regolazione termo ambientale, hanno una forte valenza estetica funzionale, costituiscono inoltre uno spazio intimo per la lettura e la socializzazione da parte dei fruitori. Questi spazi daranno un valore aggiunto al complesso universitario ricoprendo un ruolo complementare rispetto alle aree verdi già presenti all’interno della Sapienza quali giardini, viali alberati ecc.
Le facciate dell'edificio saranno ricoperte da lamelle in travertino, che vogliono essere un richiamo visivo alla materialità degli edifici Novecenteschi. La monumentalità infatti è il tratto distintivo degli edifici del Quartiere de La Sapienza. Le volumetrie articolate delle facoltà sono ottenute per mezzo dell'accostamento di volumi semplici. Gli alti fronti sono scanditi da un modulo ripetuto in cui i vuoti e i pieni si alternano dando corpo all’eleganza austera che contraddistingue i fabbricati. Le facciate si caratterizzano per la cortina rivestita in litoceramica e lastre di travertino romano, che creano un forte contrasto cromatico tra i colori del rosso e del beige caldo. Queste sono le caratteristiche principali del contesto universitario che sono state reinterpretate in maniera contemporanea nelle Biblioteca con un nuovo rapporto tra i pieni delle lamelle e i vuoti delle porzioni vetrate.
Il nuovo edificio della Biblioteca, grazie alla sua posizione, intercetta diversi flussi: quello proveniente dal quartiere di San Lorenzo, quello proveniente da La Sapienza e quello proveniente dalla Stazione Termini e più in generale dalla zona Ovest della città. Queste caratteristiche sommate alla conformazione del lotto che presenta al suo interno un dislivello accentuato hanno portato alla formazione di due ingressi distinti uno dall’interno della Sapienza ad una quota di +0,00 m ed uno dal quartiere di San Lorenzo a quota +1,60 m. Questo ha permesso di diversificare i flussi in entrata in modo che per attraversare il lotto si debba passare all’interno della biblioteca e quindi avere un controllo e monitoraggio dei fruitori.
Nell’affrontare il progetto ci si è interrogati su come sia cambiata oggi la funzione delle biblioteche, un tempo concepite come luoghi introversi. Ai giorni nostri le Biblioteche, per evitare che al tempo di internet perdano interesse, devono essere sempre più oltre che “contenitori” di libri e di luoghi di studio, spazi per la socialità e luoghi di incontro, centri culturali di più ampio respiro, integrati con servizi per la formazione, l’informazione, lo studio, il tempo libero e la socializzazione.
L’intento del nuovo edificio è perciò quello di favorire le relazioni fra l’università e il quartiere esterno, consentendone la permeabilità e le interconnessioni, diventando un nuovo polo del quartiere. Il tempio del sapere così, in uno sviluppo futuro, è sempre più destinato a studenti, alla comunità accademica e al territorio.


2. SOLUZIONI ARCHITETTONICHE


La nuova Biblioteca si pone come un nuovo polo attrattivo all’interno dell’università ma anche all’interno del quartiere San Lorenzo, dando vita ad un angolo marginale della Sapienza altrimenti degradato e di scarsa qualità. Il progetto vuole proprio creare connessioni culturali sfruttando i flussi di fruitori presenti nell’area in modo che essi possano vivere attivamente questo luogo. Il piano terra della nuova Biblioteca di Lettere si trova ad una quota di +1,60 m rispetto allo zero di progetto. Vi si accede sul lato Est per mezzo di una gradonata, questa richiama la monumentale scala presente nel vicino edificio del Rettorato e permette di colmare il dislivello con la quota di Via dei Marrucini.
La gradonata presenta alzate e pedate differenziate in modo da creare degli spazi di sosta in cui gli studenti potranno sedere all'ombra del portico. E' inoltre presente una rampa che permette un accesso agevole anche alle persone con ridotta mobilità. Sul lato Ovest, in corrispondenza dell'accesso posizionato sulla cinta perimetrale de La Sapienza, è presente un secondo ingresso. Il piano Terra ospiterà principalmente le funzioni legate all'accoglienza. Questo livello inoltre si caratterizza per la notevole flessibilità e la capacità di adattarsi a diversi utilizzi.
Dai due ingressi si raggiunge uno spazio centrale che funge da fulcro per la distribuzione e lo sviluppo degli spazi della biblioteca, questo ospita infatti servizi di informazione e orientamento nonché alcuni dei principali servizi della biblioteca, la distribuzione e il prestito. Da qui poi si sale ai piani superiori della biblioteca o si scende al piano interrato che ospita l’auditorium, le aule studio e gli uffici dell’amministrazione.
Le funzioni che ruotano attorno al bancone centrale si possono dividere in due macro aree: l’area a nord che accoglie una zona riservata alla consultazione generale, postazioni di ricerca fissa e mobile con tablet ed un bookshop; l’area a sud invece è più dinamica, essendo affacciata sul verde sottostante prevede una caffetteria, un guardaroba e spazi relax che possono accogliere esposizioni temporanee. Uno scaffale dove prendere o lasciare libri in libertà permettendo alla caffetteria di diventare un vero Book Bar dove i clienti accedono ai volumi durante la consumazione e assistono a dei reading, in questo modo si crea una vera e propria libreria condivisa dagli studenti e dagli abitanti del Quartiere San Lorenzo.
Il piano seminterrato si apre su una corte interna verde attorno alla quale sono disposte sale riunioni, aule studio e uffici. L’area verde fa da sfondo alla grande sala lettura h24, uno spazio connotato da una grande luminosità ottenuta grazie alle ampie superfici vetrate. A questo livello è inoltre presente un auditorium che può ospitare fino a 120 spettatori e che potrà essere utilizzato per conferenze, concerti, dibattiti e proiezioni. Nelle zone più interne che non hanno la possibilità di avere un’illuminazione naturale diretta sono disposti i servizi igienici i locali impiantistici. Per ottimizzare i flussi documentali nella parte nord del seminterrato si trova un’area di accettazione e smistamento materiale. Vi si accede dall’esterno tramite una zona carico/scarico da cui il materiale depositato viene appunto smistato e grazie al montacarichi può raggiunge i diversi piani della biblioteca a seconda delle esigenze.
Il piano interrato è dedicato principalmente al magazzino di conservazione. Lo spazio si sviluppa
su un'altezza di 8 metri (la quota di pavimento è -10.40 m rispetto lo zero di progetto) in modo da ottimizzare l'utilizzo del sistema robotizzato di archiviazione ad alta densità, ASRS Automated
Storage and Retrieval System per un totale di 2.400.000 volumi archiviati.
I flussi vogliono essere diversificati per fasce di orario, per questa ragione il seminterrato dove si prevedono funzioni comuni resta accessibile 24 ore, mentre i piani superiori della biblioteca per la consultazione di libri, cataloghi e fondi sono aperti solo durante la giornata.
L’edificio ospita 400.000 volumi a scaffale aperto, essi sono suddivisi in un’area generale al piano terra ed in 13 aree tematiche distribuite ai tre piani superiori della biblioteca. Ad ognuno dei piani l’assetto distributivo degli arredi caratterizza e identifica gli ambienti, trovando sale didattiche, aree di lettura e scaffali che variano in base al contenuto. Le zone di lettura ad ogni piano sono collocate sul perimetro delle facciate esterne dove i prospetti sono più aperti, in modo che si identificabile già dall’esterno il ruolo della Biblioteca come centro dell’apprendimento.
Il piano primo è quasi interamente dedicato alla funzione biblioteca, qui sono state posizionate le diverse aree tematiche, le sezioni non sono separate da partizioni fisse, ma sono gli stessi scaffali, con i loro diversi orientamenti e distribuzioni a generare una suddivisione funzionale dei fondi.
La quasi totale assenza di partizioni interne permette all’utente di abbracciare con lo sguardo l’intero piano; in questo modo l’ospite avrà la sensazione di essere immerso in un ambiente dove i saperi si fondono. Sono presenti inoltre una sala didattica e delle postazioni di lettura distribuite nei diversi settori. La grande copertura vetrata della corte interna a questo piano diventa uno spazio all’aperto che può diventare un palcoscenico per eventi.
Il piano secondo ha una distribuzione che ricalca sostanzialmente quella del piano inferiore, con l’unica differenza che in questo piano non sono presenti le aule didattiche. Il tema della permeabilità visiva tra le diverse aree della Biblioteca viene ulteriormente enfatizzato grazie alla realizzazione di tagli sui solai tra i piani dell’edificio. I solai interpiano, in corrispondenza delle zone di distribuzione disposte sull’asse nord-sud vengono forati e smaterializzati e sono attraversate da passerelle diagonali che spezzano così internamente lo schema regolare usato. Questi tagli progressivamente ad ogni piano si spostano verso la facciata esterna dell’edificio, in questo modo il gioco di forature fa sì che l’osservatore dal piano terra, guardando verso l’alto possa attraversare l’intero edificio.
Una delle caratteristiche principali è la connessione visiva che si stabilisce guardando i vari piani della biblioteca attraverso i tagli presenti nel solaio. Le scale si prefigurano come strumenti vivi, come fossero elementi atti a una continua salita verso il sapere.
Il piano terzo è l’ultimo piano dedicato alla funzione di biblioteca, anche a questo livello troviamo uno spazio permeabile e flessibile che può essere modificato e adattato semplicemente spostando le scaffalature. I diversi piani della biblioteca si sviluppano attorno alla grande corte centrale. Le postazioni delle aree lettura si dispongono lungo le vetrate che separano lo spazio interno dall’area verde esterna, in questo modo gli utenti possono godere della vista verso l’esterno che offre un panorama mutevole a seconda delle stagioni o addirittura delle diverse ore della giornata. Le terrazze verdi che si trovano sui vari livelli si aprono sullo spazio centrale della copertura vetrata del primo piano, in questo modo in occasione degli eventi all’aperto gli spettatori potranno disporsi sui diversi livelli e assistere alle performance.
L’ultimo piano praticabile è quello della copertura, vi si può accedere per mezzo della scala di sicurezza posta sull’estremità Nord Ovest o attraverso le scale esterne che collegano le aree verdi della corte dal primo al terzo piano. Parte della superficie di questo livello è occupata da locali impiantistici dedicati alle UTA e a pompe di calore; questi sono stati mitigati grazie all’inserimento di partizioni leggere in grigliato metallico su cui potranno crescere i rampicanti in modo da creare delle vere e proprie partizioni verdi. Sull’altro lato rispetto ai locali tecnici ci sono degli spazi relax e delle aree lettura all’aperto. Per rendere questi spazi gradevoli è stata progettata una copertura fissa a lamelle fotovoltaiche che garantirà il necessario ombreggiamento.


Il contesto architettonico della Sapienza è caratterizzato da una monumentalità classica basata sul rapporto pieni vuoti degli edifici Novecenteschi. Per riprendere questo aspetto sulle facciate Nord e Sud i pieni, le lame in travertino, hanno un passo rigido che crea una cortina solo parzialmente attraversata dalla luce. I vuoti, le porzioni vetrate, rendono l'edificio permeabile e rendono visibili le sue funzioni anche dall'esterno. L’intento è quello di stabilire un dialogo tra il nuovo edificio e gli edifici storici della città e dell’università, utilizzando materiali affini, ma dandone un’interpretazione contemporanea. Questa “pelle esterna” ha lamelle fisse con un passo diverso a seconda delle facciate: orditure aperte in direzione università e quartiere città; orditure fitte e chiuse in direzione ortogonale. Le facciate Est e Ovest dell'edificio presentano la stessa finitura degli altri prospetti. In questi fronti il passo delle lamelle viene modificato per fare in modo che la disposizione ricordi quella dei volumi sugli scaffali della Biblioteca. Gli spazi di lettura posizionati nelle fasce laterali oltre ad essere schermati da lamelle in facciata prevedono un sistema di ombreggiamento interno e postazioni con lampade regolabili per soddisfare le diverse condizioni di utilizzo durante la giornata.
Il comfort acustico e termico viene garantito attraverso uno speciale soffitto radiante a doghe ricoperto da materiale fonoassorbente; le luci sono integrate a questo ottenendo un elevato standard visivo e di design.
Le aperture e le scansioni formate dalla pelle esterna in lamelle vogliono rimarcare il concetto di sensibilità e permeabilità nel contesto in cui ci troviamo ad operare: l’Università si apre al quartiere. L’intero progetto nasce dalla logica di promuovere percorsi incrociati e connessioni culturali, facendo in modo che lo spettatore sia incentivato a muoversi, a conoscere e a relazionarsi attraverso piani fruibili e agibili anche per disabili.

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