AERtetto per il Lazzaretto Vecchio a Venezia | AERtetto

Venice / Italy / 2021

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Un luogo affascinante, unico, con alcuni primati come spesso accade per tutto quello che ha a che fare con Venezia. Il Lazzaretto Vecchio è un’isola di straordinario valore storico, situata nella laguna centrale vicinissima al Lido, di fronte al bacino di San Marco. Un sito abbandonato da tempo, in parte recuperato, che oggi si prepara per tornare a vivere con una nuova vocazione museale anche grazie ai sistemi per la copertura di AERtetto.

Lazzaretto Vecchio tra fascino e storia
Un contesto unico, irripetibile, un luogo di grande fascino immerso nella laguna e per molto tempo isolato, nascosto, confinato. Un sito che “trasuda” storie, racconti, vicende spesso drammatiche ma in parte anche positive, che nobi- litano la storia del nostro paese: dalla costruzione della chiesa per opera dei Padri Eremitani, al ricovero di persone e merci provenienti dai paesi infetti, nel periodo più buio della peste. Oggi un terreno di confronto, uno spazio dalle potenzialità infinite, un territorio da restituire a una comunità che non l’ha mai abbandonato.

Il Lazzaretto Vecchio è un’isola nella laguna centrale di Venezia, vicinissima al Lido, di fronte al bacino di San Marco con una superficie di circa due ettari e mezzo, di cui 8500 mq edificati.

Nel 1423 questo territorio fu scelto dal Senato della Repubblica di Venezia per istituire, ed era la prima volta al mondo, un luogo di cura destinato all’isolamento dei malati di peste. Dal nome dell’isola, intitolata a Santa Maria di Nazareth, derivò il termine di “Nazaretum” e poi “Lazzaretto”. Per distinguerlo dall’altro Lazzaretto, che aveva compiti di qua- rantena e detto “Novo” (edificato a partire dal 1468 su un’altra isola nei pressi del porto del Lido), l’isola assumerà il definitivo nome di Lazzaretto Vecchio. Nel corso dei secoli l’isola fu ingrandita a più riprese, mediante imbonimenti dei bassifondali circostanti. In queste aree, i successivi scavi archeologici hanno mostrato la presenza di fosse comuni con migliaia di sepolture, riferibili alle pestilenze del XVI-XVII secolo. Intorno alla metà dell’Ottocento fu destinato a magazzino militare e alcuni antichi edifici furono abbattuti: la chiesa, il campanile romanico, i due caselli di polvere e quanto restava delle strutture medievali. Terminata la funzione militare nel 1965, per trent’anni è stato adibito a canile municipale e successivamente lasciato abbandonato a se stesso. Si arriva così al nuovo Millennio con la de- cisione da parte del Ministero ai Lavori Pubblici e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali di destinare questo straordinario luogo a sede del Museo Archeologico Nazionale della Laguna di Venezia, nel quale accogliere i visitatori e accompagnarli nella ricostruzione dell’evoluzione della città di Venezia, dall’antichità ad oggi, presentando i mate- riali recuperati da migliaia di ricerche compiute in Laguna. Partirono così i primi lavori di recupero che durarono circa quattro anni e che furono poi sospesi per mancanza di fondi senza modificare sostanzialmente la situazione.

Periodicamente nella storia del Lazzaretto Vecchio si sono succedute iniziative di diverso tipo per rievocarne lo spi- rito, per ricostruirne l’identità e riattualizzarne la funzione all’interno del contesto veneziano. Nel Settembre 2013 la Soprintendenza Archeologica del Veneto ha attivato un protocollo d’intesa per servizio di vigilanza, visite pubbliche e piccole manutenzioni con il contributo gratuito dell’Archeoclub d’Italia Sede di Venezia. Grazie all’impegno dei vo- lontari e dei comitati da essi composti molte persone negli ultimi anni hanno potuto visitare l’isola riattivando così l’attenzione dei media anche grazie ad alcuni episodi significativi come il ritrovamento di alcune preesistenze disperse e la pubblicazione degli studi sulle scritture epigrafiche.

Nel 2017 la Biennale di Venezia, nell’ambito delle sue attività legate alla Mostra del Cinema, ha inaugurato in alcuni spazi del Lazzaretto Vecchio la sezione Virtual Reality, con grande successo tra gli addetti ai lavori ed il pubblico. Da allora sono stati avviati una serie di interventi e opere finalizzate al recupero e alla valorizzazione di questo luogo, tra le quali i lavori eseguiti dalla Biennale di Venezia destinataria del finanziamento concesso dal MIC “Grandi Progetti culturali” con D.M. n. 428/2017.

Siamo ormai ai giorni nostri con il Ministero della Cultura che all’inizio del 2020 predispone nuovi stanziamenti, per i restauri e la riattivazione del progetto museale, che permettono ai lavori di ripartire nuovamente con il primo stralcio di un progetto organico che dovrebbe finalmente completare il recupero del Lazzaretto Vecchio.

I progetti e l’intervento
Il Lazzaretto Vecchio conserva ancora un patrimonio monumentale di grande interesse ed è un luogo particolarmente affascinante capace di attrarre visitatori e curiosi alla ricerca delle infinite storie che rendono la laguna davvero ma- gica. Proprio per questo qualsiasi tipo di intervento deve necessariamente tener conto delle caratteristiche del bene e della sua fragilità e allo stesso tempo predisporre tutte le condizioni per il concretizzarsi del cambio di destinazione d’uso.

Così il R.U.P. l’Arch. Arianna Laurenzi de La Biennale di Venezia, uno dei soggetti attuatori, ci riassume sintetica- mente le linee guida del progetto: “Gli interventi vanno pensati in un’ottica coerente e integrata finalizzata all’obiettivo di realizzare un polo museale moderno, efficiente e sicuro. In questa prima fase hanno riguardano principalmente la ma- nutenzione straordinaria delle coperture, per proteggere l’edificio dai danni provocati dalle infiltrazioni d’acqua piovana, e preservare le straordinarie tracce e le scritture parietali interne che caratterizzano le murature degli edifici chiamati tezzoni. In questo primo stralcio si è intervenuti solo su tre dei cinque edifici, quelli già utilizzati da La Biennale per la Mostra del Cinema”.

Un primo intervento necessario quindi per riportare la copertura e conseguentemente tutto l’involucro alla piena efficienza per la nuova destinazione ma anche nell’immediato per conservare e tutelare gli apparati decorativi interni, fatti di scritte e simboli databili probabilmente nella metà del ‘500. Si tratta secondo alcuni studi di segni funzionali alla contabilizzazione delle merci che transitavano sull’isola, testimonianze di un passato commerciale che da sem- pre scorre nelle acque della laguna.

Per rimanere sulle murature che definiscono il caratteristico sviluppo longitudinale dei tezzoni “Abbiamo proceduto al loro consolidamento” - prosegue l’Arch. Laurenzi - “attraverso interventi puntuali di iniezione di resine con l’obiettivo di aumentarne la stabilità. Laddove è stato possibile abbiamo condotto operazioni di cuci e scuci sulle partizioni mura- rie sostituendo gli elementi in laterizio non più idonei e funzionali. La maggior parte del lavoro è stato però svolto sulla copertura di tre tezzoni perché il manto completamente sconnesso aggiunto all’assenza pressochè totale di membrana impermeabilizzante non garantiva nessun tipo di tenuta e protezione. Si è trattato di un intervento molto delicato per la tipologia dell’edificio e la collocazione di alcune strutture al limite dell’isola che ci ha costretto a pensare a un sistema di ponteggi a sbalzo sull’acqua”.

La copertura e la leggerezza del sistema AERcoppo®
L’intervento sulla copertura è stato piuttosto delicato come ci racconta l’Arch. Paolo Tocchi, Progettista e Direttore Lavori: “Il manto di copertura era in pessimo stato con numerosi scivolamenti dei coppi, rotture e mancanze e conseguen- te perdita di funzionalità dell’intero sistema tetto. La guaina impermeabilizzante inoltre risultava in cattivo stato e assente per larghi tratti. Dovevamo ripristinate la piena funzionalità del manto grazie all’impiego di un sistema leggero e perfor- mante. Conoscevo benissimo AERcoppo® per averlo utilizzato in altre occasioni e sapevo che poteva essere la soluzione giusta per la copertura dei tezzoni”.

Gli fa eco il Geom. Maurizio De Rossi, Responsabile di cantiere dell’impresa esecutrice Eurocostruzioni s.r.l.: “La copertura era in cattivo stato, la guaina discontinua mentre le lattonerie erano sparite probabilmente per numerosi furti nel corso degli anni. In particolare, nella parte finale della falda si registravano pertanto infiltrazioni frequenti che poteva- no compromettere anche le decorazioni parietali. Avevamo bisogno di ripristinare, laddove necessario, la piena efficienza della struttura portante e poi di implementare il nuovo manto con un sistema leggero, stabile e duraturo nel tempo. Si è pertanto provveduto al ripristino degli elementi ammalorati della copertura lignea, composta da capriate classiche com- plessivamente in buono stato. Successivamente si è lavorato sulle tavelle in cotto andando a recuperare gli elementi più deteriorati. Su questo piano è stata poi stesa la guaina impermeabilizzante”.

L’impiego del sistema AERcoppo® ha l’obiettivo di assicurare la resistenza della copertura nel tempo anche in un contesto particolarmente complesso per quanto riguarda l’azione degli agenti atmosferici ma anche costituisce una soluzione leggera per non gravare su strutture storiche con un equilibrio comunque delicato.

“Siamo molto contenti che la soluzione proposta sia stata accettata dalla Soprintendenza” - prosegue l’Arch. Laurenzi - “il sistema AERcoppo® ci sembrava ideale per il nostro progetto per le caratteristiche sopra descritte ma anche per la capacità di garantire la ventilazione della copertura con conseguente aumento di capacità isolante del sistema tetto e maggior comfort per i futuri visitatori del museo. Questa soluzione supera le difficoltà riscontrate nei precedenti interventi di recupero, datati primi anni duemila, condotti con posa tradizionale tramite malta. L’impiego dei ganci e dei pezzi speciali messi a disposizione da AERtetto assicura prestazioni eccellenti per un lungo periodo e questa garanzia è stata fondamen- tale perché il nuovo polo espositivo possa essere operativo con una ridotta attività di manutenzione del tetto, proprio per la complessità delle operazioni”.

I lavori sono stati condotti con buona velocità e rispetto dei tempi anche grazie alle caratteristiche del sistema come sottolinea il Capo Cantiere Hariuc Dumitru: “Era la prima volta che utilizzavamo il sistema AERcoppo® e farlo in un cantiere così complesso poteva destare qualche preoccupazione sulla carta. In realtà fin dall’inizio abbiamo preso confi- denza con il sistema e abbiamo completato i 2.500 mq di copertura previsti senza particolari difficoltà. La leggerezza della soluzione ci ha permesso di movimentare gli elementi con relativa facilità, anche considerando le particolari condizioni del contesto. Il sistema di ganci ci ha consentito di ancorare al meglio il manto di coppi, in parte nuovi e in parte recuperati, alla struttura. Gli allineamenti sono stati mantenuti, compatibilmente con il piano di sottofondo e le condizioni della strut- tura portante sulla quale siamo intervenuti sostituendo complessivamente 77 metri di travi lignee marcie o ammalorate gravemente”.

La tenuta all’azione degli agenti atmosferici è una delle caratteristiche del sistema e una verifica sul campo si è avuta poco dopo il temine dei lavori come ricorda l’Arch. Tocchi:“Abbiamo lavorato speditamente perché AERcoppo® ci ha permesso di coprire molti metri in poco tempo, con ottimi risultati terminando i lavori nel mese di Giugno. Subito dopo, a Luglio, un fortunale molto intenso si è abbattuto sulla laguna. Mentre i coppi dei tezzoni non restaurati sono volati via, le coperture riqualificate con il nostro intervento sono rimaste intatte. Il sistema ha tenuto perfettamente e non abbiamo riscontrato alcuna criticità come preventivato in fase progettuale”.

Le prestazioni garantite nel tempo sono un plus fondamentale del sistema e influenzano anche le decisioni dei com- mittenti, confermando successivamente le scelte effettuate.

“Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto e dell’impiego del sistema proposto da AERtetto” - conclude l’Arch. Laurenzi - “oggi parte del Vecchio Lazzaretto vede la luce e può accedere a una fase successiva dei lavori per mettere a punto uno spazio espositivo accogliente, sicuro, confortevole. Sarebbe importante completare i lavori al più presto per restituire alla città e ai suoi abitanti, ma anche ai turisti di tutto il mondo, uno spazio che sia testimone eccellente di una storia unica e irripetibile come quella di Venezia”.

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    Project details
    • Year 2021
    • Status Completed works
    • Type Government and institutional buildings / Town Halls / multi-purpose civic centres / Theatres / Museums / Concert Halls / Libraries / Art Galleries / Shrines and memorials / Book shops / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art / Restoration of façades / Structural Consolidation / Recovery of industrial buildings / Building Recovery and Renewal
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