Progetto di recupero dei sentieri naturalistici del Parco di Tuscolo | Giorgio Ferretti

Un percorso tra storia e natura Monte Porzio Catone / Italy / 2022

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1. Inquadramento territoriale e culturale
Il presente intervento si colloca nel comune di Monte Porzio Catone, in provincia di Roma, che a sua volta fa parte del più ampio Parco Regionale Naturale dei Castelli Romani il quale comprende quindici paesi tra i quali Frascati, Monte Compatri, Rocca Priora, Grottaferrata, Albano e Castel Gandolfo.
In particolare l'area che si sviluppa tra Monte Porzio Catone e la limitrofa Frascati è ricca di siti di elevato interesse culturale (vedi TAVOLA 1). Infatti oltre ai centri storici delle due città e al suggestivo eremo di Camaldoli spiccano le numerose dimore cinquecentesche, denominate “Ville Tuscolane”, utilizzate dalle famiglie nobili romane e dal papato per la villeggiatura, grazie alla loro vicinanza alla Capitale. Tra queste ricordiamo Villa Aldobrandini, Villa Mondragone, Villa Falconieri, Villa Torlonia con i loro sontuosi giardini all'italiana. Tutte quante sono visitabili e sono tutelate dall'I.R.V.I.T. l'Istituto Regionale per le Ville Tuscolane che si occupa della loro conservazione e valorizzazione.
Sono infine di grande interesse storico il Barco Borghese, ovvero il seicentesco “recinto di animali per la caccia” (Barco) di villa Mondragone appartenuto prima agli Altemps poi ai Borghese, che sorge su imponenti strutture sotterranee di origine romana e soprattutto il suggestivo Parco archeologico di Tuscolo, il vero e proprio cuore storico e culturale dei Castelli Romani.
Fulcro di tale Parco sono i resti dell’antica città latina di Tusculum, sorta intorno al X secolo a.C. fondata secondo la leggenda da Telegono, mitico figlio di Ulisse e della Maga Circe, dove erano presenti le ville di Silla, Lucullo, Tiberio e Cicerone. Il Tuscolo si caratterizza inoltre per un ambiente naturale di particolare pregio con querce secolari e boschi di castagni, ampi spazi verdi e stupendi punti panoramici, come la croce di Tuscolo, situata nel suo punto più alto, da quale si possono ammirare diversi comuni limitrofi, spaziando con la vista fino al mare.


2. I sentieri naturalistici
Sia il Parco archeologico che alcune delle Ville Tuscolane possono essere raggiunti e visitati tramite alcuni percorsi segnalati che si snodano attraverso suggestivi boschi a caducifoglie come roverella, cerro e acero, con un sottobosco ricco di piante tipiche come il pungitopo, edera e asparago.
Boschi alternati a prati aperti, alberi secolari e rovine immerse nel verde caratterizzano i paesaggi che si incontrano nel cammino che permette di immergersi nella natura tipica dei Castelli romani.


L'intervento qui descritto si concentra su due tratti di uno dei sentieri più suggestivi, il 501, che vanno dall'eremo di Camaldoli all'area archeologica (qui denominato Tratto A) e da Villa Mondragone a Villa Falconieri (qui denominato Tratto B).
Entrambi i tratti del sentiero sono raggiungibili partendo dal centro storico di Monte Porzio Catone attraverso un percorso prima carrabile che parte da piazza Borghese e raggiunge il piazzale dell'eremo di Camaldoli o il vicino residence Belvedere, per poi divenire sterrato percorribile soltanto a piedi o in bicicletta (vedi TAVOLA 1).
Tali sentieri sono oggetto di frequente utilizzo, oltre che da escursionisti e turisti occasionali, anche dai partecipanti agli eventi sportivi organizzati quali il Giro del Tuscolo, che richiama ogni anno centinaia di adesioni.


3. Criticità e problematiche
Il tratto A, che collega il piazzale dell'eremo di Camaldoli alla sommità del Tuscolo è indubbiamente il più interessante e caratteristico, proprio perchè snodandosi all'interno del parco archeologico permette di raggiungere a piedi le rovine romane che hanno il loro fulcro nell'anfiteatro, tutt'ora saltuariamente utilizzato per rappresentazioni teatrali.
Il percorso è lungo quasi 2 km ed ha un tempo di percorrenza dai 30 ai 40 min con un dislivello di 175 m fino a raggiungere un altitudine di 670 m slm. (vedi TAVOLA 2).
Purtroppo a causa delle piogge e della manutenzione insufficiente presenta in diversi punti fenomeni di smottamento e la formazione di ripide scarpate a rischio frane. In alcuni tratti le palizzate di protezione sono collassate non offrendo quindi la dovuta protezione.
Infine arrivati all'area archeologica, il ripido sentiero che sale fino alla Croce del Tuscolo, il punto più alto del Parco e suo migliore punto di osservazione, è reso difficoltoso e poco praticabile per il dilavamento delle acque meteoriche, che lo lasciano spesso umido e con affioramenti lapidei che ne compromettono la percorribilità. La segnaletica è infine danneggiata da atti di vandalismo che ne hanno impedito la lettura.


Il Tratto B, che si snoda tra le splendide ville Falconieri e Mondragone, costeggiando il muro perimetrale di quest'ultima, è lungo circa 1 km con un dislivello di 70 m.
In questo segmento del Percorso 501 le piogge hanno formato delle canalette di scolo spontanee che lo portano all'erosione e molte delle reti e delle palificate di contenimento sono franate per la spinta del terreno. Le poche panchine sono in cattivo stato e comunque insufficienti agli utenti che ogni giorno vi fanno trekking e passeggiate sia a piedi che in bicicletta.
In corrispondenza della sua estremità sud-ovest inoltre, quella a ridosso del confine con il Comune di Frascati, è presente una radura proprio di fronte uno dei cancelli di ingresso di villa Mondragone, area che si trova in totale stato di abbandono, tra vegetazione incolta e carenza di servizi minimi che possano valorizzare tale punto di interesse.


4. Gli interventi di miglioramento ambientale
Tutelare l'utenza e la sicurezza dei fruitori di questi suggestivi percorsi, oltre che riqualificare la loro innata bellezza naturalistica è l'obiettivo di questo progetto.
Tramite interventi di ingegneria naturalistica, studiati con tecniche e materiali che si possano totalente integrare al contesto naturale, si mira a risolvere le varie criticità sopra riportate e ad agevolare l'esperienza dei visitatori.


Interventi sul Tratto A (vedi TAVOLA 4)
Attraverso palificate semplici poste nei tratti boscosi si mira a contenere la spinta del terreno oltre che mettere in sicurezza le scarpate a rischio smottamento.
Le palificate sono spesso utilizzate in lavori di consolidamento di pendii in dissesto. Questo sistema favorisce il rinverdimento del versante attraverso la formazione di strutture fisse in legname, che hanno la funzione di formare delle piccole gradonate a monte delle quali si raccoglie il terreno. In questo modo si crea lungo le curve di livello una struttura più resistente delle viminate, in cui si interrano dei fitti "pettini" di talee e/o di piantine radicate. Lo sviluppo dell’apparato radicale garantisce il consolidamento del terreno, mentre la parte aerea contribuisce a contenere l’erosione superficiale. In questo caso saranno però utilizzate palificate a parete semplice, in cui i tronchi longitudinali sono disposti su di unica fila orizzontale esterna, mentre i tronchi trasversali appoggiano con la parte terminale nella parete dello scavo.
L'utilizzo a terra di canalette superficiali e deviatori permetterà invece di captare e allontanare le acque superficiali, non solo quelle provenienti dalle precipitazioni o dalle emergenze idriche ma anche quelle stagnanti entro eventuali depressioni. La disposizione delle canalette superficiali, realizzate sia al centro che di lato al sentiero boscoso, potrà essere trasversale o longitudinale rispetto al pendio, mentre i deviatori saranno posti trasversalmente e a 45° rispetto la pendenza.


Delle nuove staccionate saranno poste lungo i tratti dei sentieri posti in prossimità di scarpate, sia sostituendo quelle danneggiate, sia integrandole nei punti necessari, così da garantire la sicurezza degli utenti e saranno integrate con sedute in legno che potranno permettere brevi soste ai visitatori.


Il sentiero in salita che dalle vicinanze dell'anfiteatro romano sale verso la sommità del monte Tuscolo, verso la croce, è di difficile percorrenza in quanto di elevata inclinazione per la prima metà e caratterizzato da numerosi affioramenti lapidei nella seconda.
Si intende quindi realizzare una scalinata naturale in palizzate che possano contenere il terreno del primo ripido tratto e una gradonata a pedane in legno nel secondo che permetta un passaggio agevole ai visitatori in quanto posto sopra lo scomodo fondo roccioso. Quest'ultima, interamente rimovibile, sarà ancorata al terreno tramite paletti posti a max 30 cm di profondità non risultando invasiva con il terreno sottostante.


La segnaletica informativa danneggiata sarà sostiuita da diversi totem in acciaio corten, posti in punti strategici, che ben si inseriranno nel contesto archeologico e saranno dotati sia di informazioni scritte, sia di QR code che attraverso apposita App potranno fornire le informazioni necessarie ai visitatori.


Interventi sul Tratto B (vedi TAVOLA 5)
Attraverso gabbionate in pietra nel tratto dirimpetto le mura di villa Mondragone si mira a contenere la spinta del terreno che ha divelto i precedenti sistemi di contenimento.
Le gabbionate sono strutture di sostegno modulari formate da gabbie in rete a doppia torsione tessuta con trafilato di acciaio riempite con pietrame per il quale possono essere utilizzati i materiali lapidei e disponibili in loco o nelle vicinanze. Dal punto di vista statico agiscono come un muro a gravità, opponendosi col proprio peso alle sollecitazioni cui sono sottoposte. Sono delle strutture permeabili e in grado di resistere, senza gravi deformazioni dei singoli elementi, ad assestamenti e/o cedimenti del piano di posa o del terreno dovuti a fenomeni erosivi o a fenomeni franosi, o a scosse sismiche. La struttura modulare e la forma degli elementi conferiscono all'opera una notevole capacità di adattamento alle diverse conformazioni plano-altimetriche del terreno, specie in territori collino-montano.
Le gabbionate, oltre al contenimento del terreno, saranno realizzate con delle sedute in legno integrate che permettano la sosta temporanea, come da progetto allegato e verranno posizionati alcuni totem informativi per segnalare i luoghi di maggior interesse.


Infine la suggestiva radura situata in fondo al sentiero, attualmente in stato di totale abbandono, potrà essere riqualificata ed utilizzata come spazio attrezzato per manifestazioni culturali stagionali quali spettacoli teatrali, piccole mostre temporanee e conferenze all'aperto con l'apposizione di sedute fisse in legno per gli spettatori che avranno come quinta il muro perimetrale di Villa Mondragone e il suo cancello sud.
La presenza del suddetto accesso a tale Villa e la posizione strategica della radura al confine del comune di Frascati, dal quale si accede tramite un ingresso sul tratto frascatano di via del Tuscolo proprio dirimpetto Villa Tuscolana, ne fanno un possibile punto focale per accogliere futuri eventi che riguardino entrambe le Ville.


Tutti gli interventi sopra descritti verranno realizzati in materiali naturali quali legno trattato e pietra, inserendosi completamente nel contesto naturalistico e saranno se necessario totalmente rimovibili e smaltibili con facilità.

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    1. Inquadramento territoriale e culturaleIl presente intervento si colloca nel comune di Monte Porzio Catone, in provincia di Roma, che a sua volta fa parte del più ampio Parco Regionale Naturale dei Castelli Romani il quale comprende quindici paesi tra i quali Frascati, Monte Compatri, Rocca Priora, Grottaferrata, Albano e Castel Gandolfo.In particolare l'area che si sviluppa tra Monte Porzio Catone e la limitrofa Frascati è ricca di siti di elevato interesse culturale (vedi...

    Project details
    • Year 2022
    • Status Unrealised proposals
    • Type Parks, Public Gardens / Urban Furniture / Landscape/territorial planning
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