Sighé boutique rooms | agelabdesign

 SIGHÉ BOUTIQUE ROOMS

La valorizzazione della cultura e del territorio attraverso il design e l’architettura


Si tratta di un B&B situato a pochi passi dal centro storico di Tricase, in una zona residenziale a pochi centinaia di metri dall’ospedale. La struttura occupa il primo piano di un edificio costruito negli anni ’90 la cui peculiarità è la sua forma ellittica. Un appartamento trasformato in un accogliente B&B.
La scelta stilistica che ha accompagnato l’iter progettuale ricade sulla volontà di far conoscere e vivere agli ospiti elementi legati alla tradizione agricola, architettonica e storica-culturale del paese, cercando anche di recuperare l’antico concetto rinascimentale di comparazione tra l’architettura dell’edificio ed il corpo umano attraverso analogie di senso.

Il B&B comprende quattro camere, diverse per racconto e caratteristiche; ogni stanza presenta dei dettagli e delle peculiarità che la rendono unica e speciale, infatti ognuna trae ispirazione da elementi della cultura locale: carciofo viola, quercia (Vallonea), cielo appeso (in riferimento il solaio decorato a cassettoni della chiesa di S. Domenico) ed Accademia (in rifermento all’omonima rivista fondata dal letterario lucugnanese Girolamo Comi)
La reception e la sala colazione rappresentano un sunto dei quattro racconti intavolati, pensate come un luogo oltre che di convivialità anche di ricerca e approfondimento dei temi trattati nel progetto.
Il design d’interni è un omaggio al grande designer Ugo La pietra, una sorte di sintesi dell’esperienza di ricerca e di sperimentazione che rappresenta il suo lavoro.

La prima  stanza è un omaggio al poeta Girolamo Comi e alla comunità letteraria da lui fondata e denominata Accademia Salentina.
Motivi, patterns e colori appartengono alla memoria iconografica di palazzo Comi e del sodalizio dei grandi letterati di questa comunità che diedero vita anche alla rivista "L'Albero".
La forma base del progetto è il cerchio che diventa pattern sulla parete del bagno e si sviluppa con continuità negli arredi che compongono l'ambiente.
L'intento è quello di riprodurre con oggetti e complementi un clima capace di stimolare il cliente alla conoscenza delle tradizioni, dei colori e della cultura tricasina.
Il focus della stanza denominata “carciofo viola” è l'intelletto e gli elementi dell'anatomia umana collegati sono gli astrociti, cellule che alimentano le cellule neurali del cervello.

Questa stanza racconta un elemento che per i tricasini rappresenta il cuore della tradizione agricola, una varietà di carciofo conosciuta come 'carciofo viola, nota per la bontà dei suoi capolini.
Il carciofo spinoso di Tricase è stato recuperato negli ultimi anni da Irene e Carlo, nella loro masseria di 'Nonno Tore', grazie al lascito fatto dal loro bisnonno, datato all'incirca al 1846.
Qui raccontiamo dunque una storia di tradizione che si rinnova ed un recupero pulsante come il nostro organo motore, il cuore, l'elemento del corpo umano che abbiamo ripreso in questo progetto.
Il tema di questa camera si ricollega anche a quello del cielo appeso, in quanto nella Chiesa di San Domenico si possono notare la presenza copiosa di carciofi come elemento decorativo di alcuni artistici altari.

“Quercia ” racconta la leggenda. Questa camera è dedicata alla Quercia Vallonea nota anche come quercia dei 'Cento Cavalieri', dell'età stimata di circa 1000 anni.
Si ipotizza che questa pianta sia stata importata dai monaci basiliani giunti nel Salento e che il suo nome derivi da Vallonia, città della Dalmazia.
Il suo valore mitico è legato alla storia che vuole che nel XII secolo Federico II e le sue truppe trovarono riparo sotto la sua ombra, da qui il nome leggendario dei 'Cento Cavalieri'.
Inoltre come avveniva negli altri Paesi delle sponde del Mediterraneo, serrati l'uno all'altro dalla condivisione di mille legami di leggende e credenze vere o inventate, per la cultura contadina anche qui la Quercia fu considerata centro di divinazione perché gli oracoli cercavano di prevedere il futuro dallo stormire delle sue fronde.
Quest'elemento relazionale che caratterizza questo tipo di leggende si ricollega all'elemento anatomico che tratta questa stanza, il sistema vascolare umano, la cui conformazione inoltre è molto simile al sistema vascolare dei rami, radici e foglie del mondo vegetale.

L’ultima stanza di sighé boutique rooms  rappresenta l'elemento sacro della tradizione culturale tricasina.
Il progetto di questa stanza si rifà al “cielo appeso”, ossia al soffitto cassonato da cui prende il nome, di uno dei principali monumenti di Tricase: la chiesa di San Domenico, ubicata sulla storica Piazza Pisanelli.
Uno degli elementi che determinano la bellezza di questo monumento è il soffitto ligneo che copre la capriata, decorato con pannelli ortogonali intagliati, con rosoni a tinte oro e cenerino.
L'elemento umano a cui si ricollega è lo pneuma che, secondo il pensiero antico greco, indica il "principio di vita". L'apparato respiratorio è perciò il riferimento anatomico di questa stanza, in quanto attraverso la respirazione avvengono la meditazione e l'accostamento allo spirito.

Mission del progetto dunque è stato quello di raccontare il luogo in cui è ubicato. Materiali, forme e cromie ruotano coesi a quest’obbiettivo. Un progetto realizzato anche e soprattutto grazie alla collaborazione di maestri artigiani.  Il progetto di lighting è stato pensato per garantire il risparmio energetico  e i corpi illuminati sono stati da noi progettati e realizzati da un artista-maker del territorio, maestro nella fusione del vetro: Massimo Maci.  Un impianto di climatizzazione di ultima generazione alimentato da una pompa di calore garantisce il  comfort tutto l’anno agli ospiti che scelgono di soggiornare nel mondo di Elisa e Cristina, due sorelle che hanno fatto dell’ospitalità un modello da emulare.