Cantina Montelliana Headquarters | michielizanatta.net

Montebelluna / Italy / 2022

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The recently completed headquarters for the Cantina Montelliana, designed by michielizanatta.net architetti (Tommaso Michieli and Christian Zanatta), is characterized by an elegant, composite design that extends to include other pre- existing buildings. We are in a manufacturing and commercial area characterized by low-quality buildings that are arranged along the road from Montebelluna to Conegliano, in the province of Treviso in northeastern Italy. Located near the southern slopes of Montello and a few kilometers from the Piave River, the headquarters of the wine cooperative, which specializes in prosecco production and produced more than 16 million bottles last year, is covering an area of about 10,000 square meters. This new facility allows the company to have a structure of a size congruent with its current workforce, which has gradually increased to sixty employees over the past two years.


Placed at the very front of the production areas, the block housing the headquarters of Cantina Montelliana has a rectangular floor plan, about 50 meters long and 10 meters wide, with three above-ground floors and one basement, totaling about 1,800 square meters. It accommodates technical and commercial offices, a meeting room, a tasting area, the boardroom, the executive office, and a terrace for events. Its facade, which extends on the south side parallel to Schiavonesca Road, is organized in bands of different heights and with varying overhangs. Here, pre-formed concrete and perforated corrugated sheet metal surfaces alternate with extensive ribbon windows, frequently interspersed with wooden screens. All concrete, sheet metal and wooden elements repeat a pattern of dense vertical grooves that offers a kind of counterpoint to the distinct horizontality of the overall composition. Assorted and promiscuously distributed, these elements yield a lively and coherent design, in which roll-up curtains of different widths and in two shades of orange partake, the two shades obtained by the architects by occasionally flipping the side of the curtain intended for the interior to the outside. The intricate system of openings and screens also lends quality to the interior spaces, which strongly relate both to the outdoors, on the fronts facing south and east, and to the production areas located at the rear of the building, to the north. On the main façade, a spacious entrance is created with a recess in the ground floor, highlighted by a bright red septum that leads toward a grand staircase that serves the four levels. Wood counter ceilings echo the striped pattern found in the facade elements and serve a sound- absorbing function. Behind the headquarters building, the color red reappears to mark the pre- existing building dedicated to wine storage and distinguish it from the addition. The two objects are physically separated but the space in between, which affords unexpected glimpses, is a place of connection and transition. It expresses the choice to hold even very different architectural elements together, putting them in dialogue. Such a choice is at the origin of the extension of the facade of the headquarters to engage the other adjacent, pre-existing buildings: a commercial outlet store and a warehouse. The project by michielizanatta.net architects led to their successful integration. A galvanized iron frame supports a counter façade that is placed in front of the existing buildings, defining the framework on which the continuing horizontal band pattern is arranged. However, it is a façade that reveals its content, both through transparency effects achieved by the metal and wooden screens and by the fact that it occasionally retracts, leaving portions of the pre-existing buildings fully visible. The Cantina Montelliana project was conceived as a fragment in a territory that incorporates the formal inconsistency of the industrial landscape to provide a new identity and to reorganize the spaces of the entire compound. Different materials are placed side by side and dialogue. Those panes of glass, those concrete surfaces, those metal plates and everything they contain are for the designers something more than a reference to the industrial landscape, its assortment and its formal disorder. For Michieli and Zanatta, their understanding is a reflection of an idea of architecture that is accomplished in the ability to include and enhance the existing. This idea permeates the entire intervention, leaving it open for future additions and further development.


[IT]


Il nuovo centro direzionale della Cantina Montelliana e dei Colli Asolani, recentemente realizzato su progetto di michielizanatta.net architetti (Tommaso Michieli e Christian Zanatta), si distingue per un disegno elegante e composito che si estende fino a comprendere altri edifici preesistenti.


Siamo in un’area produttiva e commerciale caratterizzata da costruzioni di scarso pregio che si dispongono lungo la strada che da Montebelluna conduce a Conegliano, in provincia di Treviso. Situata in prossimità delle pendici meridionali del Montello e a pochi chilometri dal fiume Piave, la sede della cooperativa vinicola specializzata nella produzione del prosecco e che nello scorso anno ha prodotto oltre 16 milioni di bottiglie, si sviluppa su una superficie di circa 10.000 mq. Questo nuovo intervento consente all’azienda di disporre di una struttura di dimensioni congrue all’attuale organico, che nell’ultimo biennio è progressivamente aumentato fino a raggiungere i sessanta dipendenti.


Posto in testa all’area produttiva, il corpo di fabbrica che ospita centro direzionale della Cantina Montelliana è composto da un edificio a pianta rettangolare, lungo circa 50 metri e profondo 10, articolato su tre piani fuori terra e di uno interrato, per una superficie di circa 1.800 metri quadrati. Al suo interno sono ospitati uffici tecnici e commerciali, una sala per le assemblee, un’area degustazioni, la sala del consiglio di amministrazione, l’ufficio di presidenza e un terrazzo per gli eventi. La facciata del centro direzionale, che si estende sul lato sud parallelamente alla strada Schiavonesca, è organizzata su fasce di altezze diverse e con aggetti variabili. Qui, a superfici in cemento preformato a spacco e in lamiera traforata grecata, si alternano estese finestrature a nastro, frequentemente inframezzate da schermature in legno. Tutti gli elementi in cemento, quelli in lamiera e quelli in legno ripetono un motivo a fitte scanalature verticali che offre una sorta di contrappunto alla spiccata orizzontalità della composizione. Distribuiti con assortimento e promiscuità tali elementi danno luogo a un disegno vivace e coerente, al quale partecipa un’orchestrazione di tende avvolgibili di diversa larghezza e presente in due tonalità di arancio, colore ottenuto dagli architetti rivolgendo in taluni casi all’esterno il lato della tenda previsto per l’interno. L’articolato sistema di aperture e di schermature conferisce qualità anche agli spazi interni i quali esprimono una elevata capacità di relazione sia con gli esterni, sul fronte che guarda a sud e sul lato est, sia con le aree produttive che si trovano nella parte posteriore dell’edificio, verso nord. Sulla facciata principale un generoso ambito di ingresso è ottenuto con una rientranza del piano terra, evidenziata da un setto di colore rosso vivo che accompagna verso un ampio corpo scale utile a distribuire i quattro livelli distinguendo zone di rappresentanza e di assemblea dagli uffici. I controsoffitti in legno ricalcano il motivo rigato presente negli elementi di facciata e espletano una funzione fonoassorbente.


Alle spalle dell’edificio il colore rosso ritorna per marcare il corpo di fabbrica dedicato allo stoccaggio del vino, preesistente, e distinguerlo dal nuovo centro direzionale. I due oggetti sono fisicamente separati ma lo spazio interposto, che offre inattesi scorci, è un luogo di collegamento e di transizione. Esso esprime la scelta di tenere insieme elementi architettonici anche molto diversi, mettendoli in dialogo. Una simile scelta è all’origine dell’estensione della facciata del centro direzionale, che coinvolge gli altri edifici adiacenti e preesistenti: uno spaccio commerciale e un magazzino. Il progetto di michielizanatta.net architetti ha portato alla loro integrazione. Un telaio in ferro zincato a caldo fa da supporto a una controfacciata che si antepone alle costruzioni esistenti definendo l’orditura sulla quale si dispone la prosecuzione del disegno a fasce orizzontali e del gioco dei diversi materiali. Si tratta tuttavia di una facciata che rivela il suo contenuto, sia per effetti di trasparenza realizzati dalle schermature in metallo e in legno sia perché essa occasionalmente si ritrae, lasciando pienamente visibili porzioni dei corpi di fabbrica preesistenti. Il progetto della Cantina Montelliana è stato concepito come un frammento di territorio che incorpora l’incoerenza formale del paesaggio produttivo per dare luogo a una nuova identità e per riorganizzare gli spazi dell’intero comparto. Materiali diversi si affiancano e si confrontano. Quei vetri, quei cementi, quelle lamiere e tutto ciò che essi contengono sono per i progettisti qualcosa di più di una citazione del paesaggio industriale, del suo assortimento e del suo disordine formale. La loro comprensione è per Michieli e Zanatta il riflesso di una idea di architettura che si compie nella capacità di includere e di valorizzare l’esistente. Questa idea permea l’intero intervento, lasciando aperto il gioco per future integrazioni e ulteriori sviluppi.


Consulenti
Strutture: ing. Massimo Gallonetto
Progettazione meccanica: Studio Nord-Est
Progettazione impianto elettrico e speciali: Elettrostudio Srl
Sicurezza cantiere: geom. Maurizio Bastasin
Prevenzione Incendi: Gabrielli Group


Fotografie
Massimo Crivellari
www.massimocrivellari.com

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    Project details
    • Year 2022
    • Work finished in 2022
    • Client Cantina Montelliana e dei Colli Asolani
    • Contractor Costruzioni Bordignon Srl
    • Status Completed works
    • Type Business Centers / Interior Design
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