Case a corte associate | Giuseppe Scalora

Gelone_socievole Syracuse / Italy / 2011

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... Criteri architettonici-compositivi
L’intenzione principale del progetto è quella di realizzare un'opera, di sufficiente complessità e articolazione, consapevole dei valori depositati nella cultura del luogo e, nel contempo, capace di avvalersi in modo appropriato della cosiddetta tecnologia avanzata. Una cultura ibrida regionale può infatti svilupparsi concretamente soltanto dalla fecondazione reciproca fra culture radicate nei territori locali e civiltà universali. Questo significa che le culture regionali devono essere capaci di evolversi nelle loro tradizioni accogliendo e assimilando in modo lecito e riflessivo le influenze dei "movimenti civilizzatori". Quella che qui si chiama in causa è l'idea di una cultura, anche l'idea di una cultura del costruire, che viene coltivata in un luogo specifico da assumersi nel progetto architettonico come riferimento essenziale per una modernità autentica e universale . In tal senso la proposta, pensando all'idea di tettonica come una poetica della costruzione da contrapporre alla scenografia, alla mise-en-scene come rappresentazione esclusivamente egoistica, si sforza di elaborare un'architettura moderna e "contemporanea" che innesta le proprie radici su una base ricca di riferimenti al luogo, all'utente, alla società. In altri termini, si è cercato di riscoprire alcuni caratteri fondativi e di lunga durata dei sistemi aggregativi residenziali tipici del bacino del Mediterraneo, mettendo in rapporto il mutare dei linguaggi e delle forme del costruito con la modifica dei significati e dell’idea di abitazione, così da provare a introdurre per essi una diversa possibilità di generare di nuovo figuratività e testualità. Il progetto prova a rielaborare criticamente, ovviamente in termini antiretorici, il tipo abitativo a corte, che è stato alla base della formazione dei tessuti della città antica dell’Europa meridionale, dell’Africa settentrionale e del Vicino Oriente. La casa a corte esprime, concretamente e simbolicamente, le stesse radici comuni delle civiltà che si sono affacciate sulle rive del Mediterraneo, attraverso cellule abitative che si avvolgono intorno ad una corte centrale su cui si affacciano gli ingressi per ogni singola stanza dell'alloggio. Lo spazio della corte comunica accoglienza e ospitalità, sia che si tratti della corte ombreggiata di una casa islamica o dell’atrium di un’abitazione italica, oppure della corte laterale delle case a schiera aggregate della presente proposta. Nel progetto, la disposizione morfologica dei tre corpi edilizi che costituiscono la singola costruzione unifamiliare è mutuata dal riconoscimento della diverse sequenze aggregative che si possono produrre all’interno dei “recinti”. All'idea di casa a corte come spazio confinato, isolato ed introverso, il progetto contrappone un'ipotesi di organismo in cui interagiscono spazi, percorsi, volumi, collegamenti, sistemi verdi e lastricati con l’intento di creare per l’utente e il visitatore un ambiente spaziale mentalmente stimolante ed emozionale. Le murature esterne della casa (in particolare il prospetto su via Gela) non assumono un ruolo subordinato rispetto al prospetto principale che si presenta verso la corte, bensì incarnano un’ipotesi di architettura relazionale che segna gli eventi spazio-temporali in una dinamica composizione, nel caso lo slittamento reciproco dei tre corpi lungo il tracciato regolatore ortogonale (ispirato al modello di casa a corte romana), oppure la "sopradiacenza" del volume d'ingresso, disposto "a sormonto" del confine fra insulae. E tuttavia i volumi alti in fregio alla via principale, le cui aperture sulle pareti alludono a delle feritoie, suggeriscono l’immagine della fortificazione perimetrale. Inoltre, la distribuzione ad L della pianta dà la concreta possibilità di utilizzare lo spazio aperto cortilivo come un'estensione dell’abitazione. Su di esso gli affacci delle aperture, seppur non esclusivi, in quanto le murature consentono ulteriori affacci esterni (per ragioni funzionali), sia sulla via, sia sul bordo laterale di ponente, sia sul giardino a meridione, permettono comunque di conseguire un certo grado di configurazione introversa. Invero, alla luce delle considerazioni sopra svolte, l'abitazione può essere definita come casa a corte aggregata. In conclusione, al di là delle difficoltà di classificazione, possiamo affermare che l’evoluzione della casa a corte, ed il suo interesse come tipo edilizio, è dovuto proprio a questa contraddizione: proporre un modello di vita semirurale ed adattarlo ai processi di costruzione e trasformazione della città.

Blocco edilizio
L’intervento progettuale ipotizza complessivamente un complesso residenziale costituito da 5 case unifamiliari aggregate in senso est-ovest. La singola casa unifamiliare aggregata proposta in questo progetto è disposta intorno ad una corte quadrata aperta sul lato di settentrione, dalle dimensioni di 6,50x6,50m, situata in tangenza rispetto al tracciato ordinatore esterno. Le funzioni residenziali sono nettamente separate: accanto all’ingresso, isolati, i locali di servizio (locale autoclave e caldaia); lungo il percorso interno di adduzione, parallelo all'asse esterno, a sinistra dell’ingresso, ci sono gli spazi per il giorno (soggiorno-pranzo), tutti a livello terreno ed orientati a sud; sul lato opposto, su un unico piano rialzato, sono raggruppate le due camere da letto (singola e doppia) ed un servizio igienico. La relazione reciproca tra gli ambienti è assicurata da un sistema di spazi serventi orizzontali e verticali. La scala interna di accesso agli spazi per la zona notte ha offerto l’opportunità per arricchire il progetto con un’operazione dinamica di sottrazione afferente al campo booleano, sfuggendo così, anche se solo per un'occasione, alle statiche e rigide regole operazionali del campo euclideo. Da una scala esterna cortiliva, accostata alla parete del corpo di fabbrica destinato alla zona giorno (che per affinità tipologiche potremmo anche definire "a profferlo"), si accede a una terrazza, che di fatto costituisce la chiusura piano-orizzontale del volume di ingresso. Le coperture degli altri due corpi di fabbrica sono previste a falda, con eventuale inserimento di pannelli solari su quella esposta a meridione. I materiali utilizzati per l’esterno declinano i modi, i colori ed i materiali proposti dalla tradizione architettonica locale: pietra calcarea tagliata a sega per le pareti prospicienti via Gela, finitura liscia colorata per altre murature, cemento per gli architravi delle bucature e le sedute. Si prevede una struttura portante intelaiata in c.a. antisismica, mentre le coperture sono immaginate in latero-cemento. I tompagni perimetrali saranno realizzati in blocchi in laterizio, mentre i divisori interni dei locali saranno eseguiti in mattoni forati dello spessore di cm. 8,00 intonacati a gesso. L’abitazione è accessibile dalla strada comunale tramite comodi cancelli scorrevoli automatizzati. Le finestre e le porte finestre dei locali saranno in alluminio preverniciato. La pavimentazione ed il battiscopa in gres porcellanato, le pareti ed i soffitti intonacati e rifiniti con idropittura, le pareti del bagno e della zona cottura piastrellate per un’altezza di 2,00 m. La scala esterna, ad una sola rampa, sarà rivestita da materiale antisdrucciolevole e dotata di opportuno corrimano. I locali saranno totalmente isolati dall’umidità di risalita del suolo mediante un vespaio ed, un adeguato sistema di impermeabilizzazione. Il progetto intende stabilire, inoltre, una forte relazione/integrazione tra la forma dei volumi progettati e le soluzioni individuate relativamente alla sostenibilità dell’intervento. L’obiettivo è quello di produrre volumi edilizi a basso consumo energetico, puntando a raggiungere un “comfort naturale” attraverso l’utilizzo dei benefici del clima, dei materiali, delle tecnologie costruttive, della forma e dell’esposizione dei singoli blocchi, superando la logica di un impianto di riscaldamento e condizionamento tradizionali. In particolare, le scelte di progetto prevedono un elevato isolamento, serramenti ad alte prestazioni e utilizzo di materiali ad alta densità. I materiali ad alta densità costituiscono una vera risorsa passiva della casa; utilizzati come accumulatori di energia termica (caldo e freddo) assorbono e rilasciano l’energia accumulata con tempi lenti ed adeguati, aumentando l’inerzia termica dei corpi edilizi, proprio come avviene negli edifici storici.
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    Project Authors
    • Giuseppe Scalora

      Giuseppe Scalora

      Principal Architect

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    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2010
    • Work finished in 2011
    • Client Privato
    • Status Completed works
    • Type Single-family residence
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