Ricostruzione corpo centrale ex biblioteca della Stazione Zoologica Anton Dohrn | Alfonso Di Felice

Concorso di progettazione a procedura aperta in due gradi Naples / Italy / 2016

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Il progetto rifiuta la logica della spettacolarizzazione a favore di una ricerca di correttezza formale e funzionale. Si persegue l’obiettivo di un’architettura utile senza rinunciare a soluzioni raffinate ma discrete, in accordo con l’importante contesto storico e paseaggistico.


Il cardine della proposta è il riutilizzo dell’importante scalone storico sul Lato Riviera di Chiaia come elemento di connessione per i diversi livelli in cui si articola l’intervento. La posizione dello scalone definisce anche due ambiti essenziali per la destinazione degli spazi: a nord, dove sorge la scala, il lato che si rapporta con la città e che prevede l’ingresso principale ai piani superiori e le  connessione verticali; a sud il lato che si specchia sul golfo di Napoli ed entra in contatto con eminenze visive quali Castel dell’Ovo. Così sono definiti i caratteri dei due fronti: a nord quello urbano della connessione e del movimento, a sud quello introspettivo che volge le spalle alla città e si riflette sul mare. Questa lettura si ritrova su ogni livello.


Gli spazi richiesti dal programma sono così organizzati:


-a piano terra è posto l’ampliamento dell’Aquarium;


-al piano 1 sono situati laboratori chiusi -per almeno quattro ricercatori- a contatto con il laboratorio open space “umido”, spazi didattici per studenti ed una piccola sala conferenze;


-al piano 2 vi sono laboratori “riconfigurabili” -per almeno quattordici ricercatori- ed una sala riunioni;


-al piano 3 vi è la biblioteca.


Tale scelta è dettata dalla volontà di garantire la migliore illuminazione diretta possibile per la consultazione dei libri sfruttando, oltre ai i lati finestrati a nord e sud, anche il solaio di copertura tramite vetrata schermata da listelli in legno. I livelli 1 e 2 destinati a laboratori sono messi in contatto diretto tramite scala interna.


A piano terra lo spazio di ampliamento dell’Aquarium è suddiviso idealmente in due dalla destinazione delle vasche. A sud si torva lo spazio multisensoriale in cui sono state poste la vasca tattile ed una piccola sala sferica per proiezioni di tipo “dome”. A nord spicca la vasca a tutta altezza a ridosso della vetrata traslucida di separazione con l’esterno: in tal modo le sagome in trasparenza degli organismi marini saranno visibili anche dall’esterno dell’edificio favorendo la comunicazione e la pubblicità dell’Aquarium. La connessione con la vecchia ala dell’Aquarium avviene in posizione baricentrica tramite tunnel vetrato e trova terminazione prospettica nella vasca “lenticolare”. Dietro di essa sono posti ambienti di servizio (bagni, cucina, deposito, vasca quarantena) ed un montacarichi per le scolaresche che vogliano visitare i piani +1 e  -1 o per il personale della cucina che debba rifornire gli organismi marini ai livelli -1, 0, +1. Sempre a piano terra, a nord, l’ingresso ai laboratori ed alla biblioteca è anticipato da un podio attrezzato con sedute e luci incassate, rialzato rispetto alla quota   terreno, che funge da elemento attrattore anche per gli utenti del parco circostante.


I piani superiori sono organizzati secondo lo schema già espresso: a nord, a diretto contatto con lo scalone, si trovano la reception e gli spazi comuni - area relax o spazi ristoro- . A sud le funzioni cambiano secondo il piano: al +1 è presente l’area open space per garantire una migliore illuminazione ai laboratori; al +2 è posta una sala riunioni ed al livello +3 è posto lo spazio consultazione della biblioteca. Tutti gli ambienti esposti a sud godono di una vista eccezionale sul Golfo. In definitiva sui piani si legge una sorta di “gradiente del movimento” che inzia a nord con gli spazi pubblici e scema fino ad azzerarsi a sud con gli spazi privati lontani dalla città.


Al fine di recuperare spazio, a livello della biblioteca, i libri accessibili a tutti sono contenuti su scaffalature mobili compattabili mentre quelli più antichi potrebbero essere posti all’interno di un vano in prossimità dell’area di intervento individuato nelle planimetrie di progetto.


Grande attenzione è posta al comfort ambientale.


A sud il controllo solare è effettuato tramite un sistema apribile di pannelli vetrati accoppiati con un foglio bianco microforato interposto. Sul lato nord invece i pannelli sono fissi. Gli ambienti più lontani dai due lati finestrati sono raggiunti da luce naturale diretta tramite un lucernaio in corrispondenza del quale si trovano connessioni verticali -scala interna dei livelli 1 e 2- e le  connessioni orizzontali su cui si affacciano tutti i laboratori (cui è garantita la privacy da listelli lignei). In corrispondenza di tale lucernaio sono posti infissi per l’aerazione naturale diretta che, in collaborazione con gli infissi dei due lati principali, garantiscono ricambio d’aria


Il progetto presentato è pensato per essere discreto ma facilmente riconoscibile, accessibile (grande importanza è stata data alla scelta di adeguati percorsi per disabili), tecnologicamente innovativo, economico da gestire e realizzare, intelligente.

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    Il progetto rifiuta la logica della spettacolarizzazione a favore di una ricerca di correttezza formale e funzionale. Si persegue l’obiettivo di un’architettura utile senza rinunciare a soluzioni raffinate ma discrete, in accordo con l’importante contesto storico e paseaggistico. Il cardine della proposta è il riutilizzo dell’importante scalone storico sul Lato Riviera di Chiaia come elemento di connessione per i diversi livelli in cui si articola...

    Project details
    • Year 2016
    • Status Competition works
    • Type Research Centres/Labs / Libraries / Recovery/Restoration of Historic Buildings
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