Riconfinare | Paolo Carbon

Quando siamo chiamati per materializzare in loco dei confini è sempre un'attività molto delicata.

Quando si opera in una zona urbanizzata è decisamente più facile in quanto edifici, recinzioni, possono rendere semplice ed inequivocabile la posizione di un confine.

L'attività si complica quando siamo in campagna (prati, boschi, colline, montagne).

I casi più frequenti sono i boschi, ma anche i più difficili in quanto la vegetazione del sottobosco, le foglie autunnali, il passare degli anni modificano i segni tipici che in passato i nostri padri e nonni utilizzavano per segnare i propri confini (come ad esempio fossi, salti di quota, rive, diversa epoca di tagli degli alberi).

Molti si domanderanno: ma non ci sono i termini?

 
I termini, generalmente in sasso, spesso non si trovano perché posizionati troppo bassi nel terreno sono stati coperti dalla vegetazione e dal sottobosco, oppure rimossi da operazioni forestali (come taglio dei boschi) e quindi innavertitamente rimossi con i mezziagricoli, oppure mai messi perché il confine era ritenuto in origine ben definito.

 
Sicuramente le mappe catastali, molto indicative, ma non precise, non aiutano in tale attività, ma spesso sono gli unici documenti a disposizione per stabilire dei confini.

Quindi occorre procedere con rilievi strumentali, raccolta di vecchia documentazione, sovrapposizioni di mappe e rilievi, valutazioni tecniche molto accurate, ed infine trovare un accordo tra i confinanti che soddisfi le esigenze di tutti.

Non deve mancare il documento finale scritto e firmato dai confinanti che definisce i confini.

Infine si deve posizionare dei termini in cemento o pietra ben fissati nel terreno.

Noi di DrawUrban queste fasi operative le curiamo con molta attenzione perché "un albero" spesso porta a importanti litigi tra vicini.