Ristorante Capracotta Country Club | Lucio Musacchio

Nell'arredare una grande sala di circa 300 mq da adibire a ristorante-bar si sono utilizzati materiali di recupero, tavole di acero, ferro e cemento cellulare. Il bar ha un retro, che oltre ad una zona magazzini, ha la funzione di estendere la cucina per le preparazioni fredde.

La prima parte del lavoro, prima dell'apertura, è durata circa 5 mesi. Successivamente si è intervenuto sul prefezionamento dell'illuminazione e della spaziatura della sala, per dare maggiore intimità agli ospiti, oltre a consentire l'illuminazione da terra e zone servizio per aver a disposizione posate e altro in vari punti della sala.

Simboli religiosi o antropologici sono completati da due istallazioni concettuali, sul Covid19 e sull'accordo di ebrei e induisti del 1998 sull'uso della svastica come simbolo religioso.

Completano ed arricchiscono l'arredo i dipinti e i calchi di Luca Carfagna, il dipinto delle formiche di Fernando Di Nucci e i quadri di Marilena Di Iorio, amici dello scrivente.

Una piccola sala realizzata con vecchie porte a vetri ha la funzione di ospitare attività di benessere del Club, oltre a poter ospitare coppie di innamorati con una cena a lume di candela.

L'intero arredo, tranne la mensola del bar, sono stati realizzati in un'ottica di arredamento artistico, ovvero un singolo uomo ha realizzato tutto ciò che potete vedere.

All'esterno un'istallazione sul metodo e sulla storia economica è in corso d'opera, mentre un'altra fatta con delle persiane liguri è stata realizzata da Elio Musacchio (non presenti nelle foto).