Asilo di Aiola a Montecchio, Reggio Emilia | Enea Manfredini

Montecchio Emilia / Italy / 1952

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Bibliografia:
1955 - “Casabella”, n. 205, aprile maggio, p. 49;
1959 - “Vitrum”, n. 111, gennaio febbraio, pp. 71-72;
1959 - E. Paoli, Gli edifici scolastici dalla scuola materna all’università, ed. Cisav, Milano, pp.7-8;
1960 - “L’Architettura: Cronache e storia”, n. 51, gennaio, p. 600;
1981 - “Parametro”, n. 97, giugno, p. 13, 19, 42;
1988 - “Dossier di urbanistica e cultura del territorio”, a. VIII, n. 1, gennaio marzo, p. 75;
1989 -  Enea Manfredini, Architetture 1939-1989, cat. mostra, Electa, Milano, pp. 106-109;
1989 - “Parametro”, n. 175, novembre dicembre, p. 69;
1989 - “Dossier di urbanistica e cultura del territorio”, a. IX, n. 8, ottobre dicembre, (copertina);
1989 - “Spazio e Società”, n. 50, aprile giugno, p. 120;
1990 -  Chiara Baglione, Enea Manfredini e il mestiere dell’architetto, “Casabella”, n. 564, gennaio, p. 36;
1991 - S. Zanichelli, Itinerari reggiani di architettura moderna, Alinea, Firenze, p. 128;
1995 - “Edilizia Popolare”, n.241, settembre ottobre, p. 60;
2004 -  L. Bertolaccini, Enea Manfredini: architetture degli anni cinquanta, “d’Architettura”, n. 24, maggio agosto, p. 187;
2011 - A.Zamboni, C.Gandolfi, L' Architettura del Novecento a Reggio Emilia, Mondadori, Milano, p. 207;
2020 - R. Gargiani, Razionalismo emozionale per l'identità democratica nazionale 1945-1966, Skira, Milano, pp.256-257.


La costruzione sorge in una località a sud della via Emilia, in mezzo ai campi di grano e di olmi vitati, in un ambiente caratteristico della pianura emiliana, cui questa architettura appartiene allo stesso modo di quella tradizionale, da cui derivano la scala dimensionale, il semplice e evidente impianto strutturale, la tecnica costruttiva e i materiali del luogo. La pianta è molto semplice. I tre ambienti grandi, due al piano terreno e uno al piano superiore, sono destinati alle aule e al refettorio; gli ambienti piccoli ai servizi.
E’ nel 1952 che Manfredini sembra ripartire da zero. Ripensare il fatto costruttivo nelle sue tipologie più elementari e nelle sue volumetrie più semplici, a ricercare una comunicazione con la propria terra, una comunicazione diretta con una propria utenza. L’asilo di Aiola è il punto di partenza di questa nuova esperienza che riprende modi e materiali tradizionali senza il dialettismo tipico di molta architettura di quegli anni (1).
Manfredini (…) contribuisce giorno per giorno a creare la nuova tradizione costruttiva, portando materiali e tecniche moderni a una qualificazione che ancora non hanno: e, esperto e consapevole delle tecniche tradizionali del passato, contribuisce a portarle a moderna espressione e a stringere il nodo tra il passato e il presente (2).
(1- Vittorio Gregotti, La tradizione del razionalismo maturo, “Parametro”, n. 97, giugno 1981, p. 13; 2- Franco Albini, Quattro opere di un architetto emiliano, “Casabella Continuità”, n. 205, aprile-maggio, p. 48)

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    Bibliografia:1955 - “Casabella”, n. 205, aprile maggio, p. 49;1959 - “Vitrum”, n. 111, gennaio febbraio, pp. 71-72;1959 - E. Paoli, Gli edifici scolastici dalla scuola materna all’università, ed. Cisav, Milano, pp.7-8;1960 - “L’Architettura: Cronache e storia”, n. 51, gennaio, p. 600;1981 - “Parametro”, n. 97, giugno, p. 13, 19, 42;1988 - “Dossier di urbanistica e cultura del territorio”, a. VIII, n. 1, gennaio...

    Project details
    • Year 1952
    • Work started in 1952
    • Main structure Masonry
    • Status Completed works
    • Type Kindergartens
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