Progettazione e ristrutturazione del Palazzo di Giustizia - 1° classificato

Lugano / Switzerland / 2010

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Otto idee per un progetto
Il progetto per la ristrutturazione del Palazzo di Giustizia si basa fondamentalmente su otto idee. Si sviluppano progressivamente dal tema urbanistico dell'isolato e dei percorsi pubblici al tema degli spazi interni a corte, dal tema dello zoccolo perimetrale a quello dell'ingresso, dal tema dello spazio d'entrata a quello del corridoio centrale e degli spazi di lavoro e della distribuzione delle installazioni tecniche..

1 La riqualifica urbanistica dell'isolato
Il sedime di concorso si situa all'interno di un isolato definito da via Pretorio, via Bossi, via Pioda e Corso Pestalozzi. La prima idea progettuale riguarda la creazione di un nuovo percorso pedonale centrale all'isolato, che permette di attraversarlo in senso est-ovest collegando via Pioda con via Pretorio e ricucendo e valorizzando una sequenza di spazi interni pubblici e semipubblici.

2 Percorso pubblico dentro un palazzo privato
Il tema urbanistico dell'isolato è poi rafforzato da un percorso pubblico nord-sud che attraversa il sedime del Palazzo di giustizia.

Un percorso pedonale che da via Bossi entra negli spazi oggi occupati dai posteggi riservati alla polizia, definisce poi una corte alberata quale luogo di sosta, per poi sfociare mediante una rampa nel nuovo percorso pedonale che attraversa l'isolato da via Pretorio a via Pioda.

3 Degli spazi qualificati per le corti interne
Così come all'interno del sedime viene creata una corte a carattere pubblico, analogamente viene creata una successione di due spazi a corte interni per chi lavora nel Palazzo, aree tranquille per rigenerarsi, dialogare con i colleghi durante una pausa caffè. La prima corte superiore è minerale, una terrazza attrezzata con panchine e lunghi tavoli, mentre la seconda corte si trova ad un livello inferiore ed è uno spazio verde, raggiungibile dalla prima terrazza mediante una rampa disegnata come una passerella.

4 Lo zoccolo e la panchina urbana
Lungo il perimetro degli affacci su via Pretorio e via Bossi il progetto propone uno zoccolo in pietra quale struttura che media le differenti e importanti quote tra marciapiedi e ingressi. Uno zoccolo che costituisce un "fil rouge" che conduce il fruitore alle differenti entrate, che nel suo spessore comprende le scale e le lunghe rampe d'ingresso e che permette di annullare
visivamente le finestre dei depositi del piano seminterrato. Uno zoccolo che accentua il carattere pubblico dell'edificio.

Questo zoccolo è anche una panchina urbana, una panchina nel centro della città che identifica un luogo pubblico fortemente carico di significato, un momento di sosta nel fermento della città per godere il fascino della vita urbana.

5 pensilina e parete qualificano l'atrio d'entrata
L'ingresso principale da via Pretorio è caratterizzato da una nuova pensilina in metallo lucido che penetra all'interno dell'edificio e caratterizza il soffitto dell'intero atrio d'ingresso. Essa propone una continuità spaziale tra esterno ed interno, una continuità tra la scala e la rampa esterne e lo spazio centrale.

Lo spazio dell'atrio d'ingresso è caratterizzato da una lunga parete in vetro opaco posta trasversalmente, una linea retta che determina le importanti gerarchie funzionali tra il corpo scale e lift, la sala delle udienze e i corridoi interni.

Una parete in legno naturale conclude lo spazio dell'atrio e ne costituisce il fondale.

6 Un intervento "conservativo"
Il valore del Palazzo di giustizia sta fondamentalmente nella composizione architettonica dei volumi, basata sul principio di edifici perimetrali quale limite dell'isolato e di edifici a padiglione nella corte interna. Le facciate portanti e modulari, fortemente caratterizzate da una struttura in cemento armato frangisole, conferiscono al complesso architettonico un interessante disegno geometrico e un gioco di ombre e profondità che identificano il carattere pubblico degli edifici.

Lo stato di conservazione degli edifici, la ancora attuale tipologia planimetrica e formale suggeriscono un intervento di tipo "conservativo".

Le strutture esterne in calcestruzzo armato vengono risanate puntualmente mentre le nuove coibentazioni e i serramenti a taglio termico sono posti all'interno. Attenti accorgimenti lungo il perimetro dei soffitti e dei pavimenti permettono di limitare al minimo i passaggi climatici con costi contenuti.

Il modulo architettonico del blocco A viene "spogliato" delle lamiere di rivestimento dei parapetti e delle strutture di metallo davanti alle finestre a favore di una pulizia formale e a vantaggio del calcestruzzo a vista.

7 Privilegiare la luce negli spazi di lavoro
Il concetto progettuale degli spazi di lavoro si basa fondamentalmente nel creare un nuovo corridoio interno definito da un lato da una parete in legno naturale (verso l'esterno) e dall'altro lato da una parete vetrata (verso la corte interna). La superficie della lunga parete in legno incorpora sia le parti fisse sia le parti apribili, e si qualifica quindi per la sua unitarietà e continuità. Le stesse specificità spaziali ha anche la superficie della parete vetrata opposta, anch'essa continua e unitaria, e dove il vetro permette incerte trasparenze - mitigate da tende a lamelle che garantisc ono la privacy - e alla luce naturale di raggiungere il corridoio. La parete vetrata è posta dietro i pilastri portanti.

Il progetto del nuovo corridoio negli spazi di lavoro è concluso: il contrasto tra due materiali differenti, l'unità e continuità delle due opposte pareti e la lunga vetrata, posta dietro la serie di pilastri portanti, creano uno spazio qualificato, caratterizzato dal ritmo dei pilastri e inondato di luce naturale. Gli uffici potranno così assumere caratteri e specifiche diverse a dipendenza delle loro funzioni, uffici più ampi e trasparenti verso la corte interna e uffici più piccoli e privati verso la città.

8 Architettura e installazioni tecniche
È ancora il nuovo corridoio interno a determinare il progetto delle installazioni tecniche. È infatti tra il corridoio e gli uffici posti verso le strade esterne che viene creata una zona tecnica, una serie di spazi che possono essere utilizzati sia quali locali di deposito o di servizio, sia quali vani tecnici per la distribuzione orizzontale o verticale degli impianti.

Questo concetto, questo sistema di distribuzione del clima interno completamente al centro dell'edificio permette sia la facilità d'accesso agli impianti sia di raggiungere ogni spazio. Garantisce quindi una totale flessibilità nell'organizzazione e suddivisione degli spazi di lavoro. Modifiche future sono garantite facilmente.

Lo schema tipologico adottato per la tecnica limita le compartimentazioni antincendio al minimo e permette di preservare l'altezza massima libera per il corridoio centrale.
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