SEI LOFT FRONTE NAVIGLIO | CLAUDIA BONOLLO

Una ristrutturazione fra avanguardia e tradizione Mira / Italy / 2011

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CRONISTORIA Il fabbricato principale che compare già nelle mappe del Catasto Napoleonico alla fine del XVIII secolo (si vedano le mappe catastali ottocentesche del paragrafo precedente), è stato per decenni la sede della Distilleria Bonollo, una famiglia d’industriali, proprietari di due distillerie a Mira Porte e a Mestrino. Vita privata e attività commerciale coesistevano in un tutto armonico: la villa padronale sul fronte Naviglio, il laboratorio e i magazzini per il deposito delle merci (legname, prodotti e utensili per la lavorazione delle vinacce) all’interno di una corte chiusa, che anticamente prendeva il nome di Borgo Roma. Il canale navigabile nelle immediate vicinanze costituiva un importante elemento di raccordo commerciale con i paesi limitrofi e non. In seguito a vari avvicendamenti, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’edificio si è camaleonticamente trasformato in una fabbrica di piastrelle per mosaici, una falegnameria, un magazzino, fino a diventare un setting desolato, non operativo da più di trenta anni. Da allora e dopo tutti questi rimaneggiamenti, l’edificio ha perso il suo assetto originale e la sua identità funzionale e tipologica. I locatari che si sono succeduti hanno modificato le caratteristiche storiche e originarie con la scusa di rispondere a esigenze pratiche contingenti senza un disegno coerente o una progettualità ragionata nel tempo. Le coperture originarie in tegole a coppi sono state sostituite con lamine di agglomerato di eternit, le capriate sono scomparse cosi come i pilastri in ghisa. La partitura della facciata del corpo principale in mattoni è stata completamente stravolta e ha perduto progressivamente le sue connotazioni caratteristiche. La distribuzione è diventata caotica, sono state create delle appendici disomogenee e frammentarie che occultano in parte la facciata principale della vecchia fabbrica. I primi studi progettuali risalgono a partire già dagli anni ’80. È stato oggetto di un piano di recupero, in seguito bloccato dal PALAV fino ad arrivare al 1998, anno dell’adesione al programma urbanistico PRUSST (Naviglio Brenta). Nel 2008 la Famiglia Gioia-Bonollo ha deciso di seguire una nuova linea direttiva più consona a scelte maturate nel lungo intervallo di tempo. PRESUPPOSTI PROGETTUALI Il progetto è stato ripensato per rispondere a una precisa esigenza costruttiva ed etica: coniugare la tecnologia attuale con la creazione di veri e propri spazi di benessere, recuperando la memoria storica del luogo e il decoro architettonico perduto. Anche se i mc disponibili consentivano un maggiore numero di unità residenziali, abbiamo optato per un numero di sei loft. La presenza di un flusso continuo di automobili per entrare e uscire dall’unico accesso avrebbe aggravato ulteriormente lo scorrimento viario su via Don Minzoni. Non sarebbe stato sufficiente costruire un parcheggio sotterraneo, bisognava anche tenere in considerazione l’incremento di traffico che si sarebbe creato in una delle zone più tranquille della Riviera. La vicinanza al Brenta e la conseguente probabilità di incorrere in una falda acquifera non solo avrebbe fatto lievitare il costo degli scavi, palesandone l’anti-economicità, ma non avrebbe comunque risolto il problema dell’accessibilità. Si accede al fabbricato solamente da via Don Minzoni, attraverso un vialetto acciottolato che porta a uno spiazzo chiuso circondato da immobili disposti a ferro di cavallo su tre lati. La quantità di superficie edificabile doveva soddisfare il diktat iniziale: migliorare la qualità di vita del coabitare. Proprio per il suo assetto morfologico il luogo non si presta a un investimento speculativo, ma deve essere declinato seguendo nuovi paradigmi che mantengano l’aspetto riparato. Rileggendo con cura gli antichi mappali che raffigurano la struttura originaria dell’edificio e foto dell’epoca, il richiamo nostalgico a un tipo di operosità fabbrile è diventato elemento preponderante; si trattava solo di reinterpretare e recuperare l’ossatura primordiale, la partitura della finestre, la facciata in mattoni e le pensiline in ferro. La sfida progettuale risiedeva proprio nel rianimare una configurazione ormai obsoleta, unendo la semplicità e la verticalità dei materiali in loco (mattone, pietra, legno, vetro e ferro) con il continuo fluire dell’elemento orizzontale acqueo. L’intervento prevede il ripristino del corpo principale originario come unico edificio meritevole di reinterpretazione. Tutte le volumetrie delle superfetazioni esistenti che sono state condonate (si veda il condono edilizio rilasciato il 31 marzo 2009) verranno riversate in unico corpo al fine di liberare la corte da una distribuzione caotica e frammentaria e ridare protagonismo e decoro all’antica fabbrica abbandonata. Il volume ha restituito sei loft piuttosto ampi che funzionano come trait d’union tra il passato remoto della tradizione industriale e un presente ormai sempre più tecnologico. Il tassello mancante dell’“artigianalità” è qui rivisitato secondo un modus operandi polifunzionale, in cui le nuove tecnologie hanno un ruolo fondamentale: consentono una modulazione armonica più efficace che diventa allo stesso tempo anche eco-compatibile. I luoghi sono pensati come abitazioni private, che possono trasformarsi secondo le esigenze anche in atelier o studi professionali, non più sede di essenze spiritose, ma spazi vitali per una nuova imprenditorialità creativa.
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    CRONISTORIA Il fabbricato principale che compare già nelle mappe del Catasto Napoleonico alla fine del XVIII secolo (si vedano le mappe catastali ottocentesche del paragrafo precedente), è stato per decenni la sede della Distilleria Bonollo, una famiglia d’industriali, proprietari di due distillerie a Mira Porte e a Mestrino. Vita privata e attività commerciale coesistevano in un tutto armonico: la villa padronale sul fronte Naviglio, il laboratorio e i magazzini per il deposito delle merci...

    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2011
    • Work finished in 2011
    • Client Famiglia Bonollo Gioia
    • Status Current works
    • Type Adaptive reuse of industrial sites / Interior Design / Lighting Design / Modular/Prefabricated housing
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