Dià_Logos | òrme studio

Caltagirone / Italy / 2021

1
1 Love 381 Visits Published

Il progetto racconta del “linguaggio” (Logos), che ci permette di comunicare reciprocamente con il prossimo e ci orienta verso l’universale, allo stesso tempo il linguaggio è ciò che separa le persone l’una dall’altra.
La parola che ci permette di distinguerci costituisce un sottile ma invalicabile schermo rispetto a ciò che ci circonda”. (Lacan – psicoanalista).
Dià, che dal greco indica il movimento, il transitorio ed il trasformarsi allontanandosi da tutto ciò che è permanente ed immutabile. Esempio sono i rapporti sociali che si producono oggi, al di là delle buone intenzioni, ciascuno viene schiacciato all’interno della propria appartenenza culturale, senza aver riconosciuta l’abilità di essere un soggetto pensante.
Di fronte a tale difficoltà bisogna riflettere sull’idea di individuo portatore di sguardi e non solo come un soggetto da mirare e da giudicare.
Non esistono culture separate dalle persone né persone separate dalle culture.
Sono “corpi vivi” che si trasmettono e si trasformano attraverso le pratiche e le relazioni, attraverso la mediazione di uomini e donne.
In quest’ ottica il progetto conduce al cambiamento degli esseri coinvolti all’ interno dello spazio architettonico.
Sensibilità spirituale
Il progetto è cardine di diverse culture, religioni, architetture che trovano respiro all’interno dello spazio architettonico dove il ciclo di vita e di morte sono così legati da diventare universo a se, spazio “tra” che stimola l’anima del visitatore attraverso luci e ombre, attraverso la diversificazione dei materiali, il calore del legno che produce tepore, la freddezza dell’ alluminio specchiante che invita al confronto con se stessi prima che con gli altri, alla vegetazione che diventa suolo prezioso di uno spazio estremamente sensoriale e percettivo che metta l’uomo al centro di tutto con la sua fede e le sue speranze.
Spazio narrativo, mistico di quiete, che aiuti a trovare la calma e il raccoglimento, preparando la “trasposizione” verso il Divino.
L’azione progettuale è nodo fisico e temporale tra le differenti epoche, mette in relazione la stratificazione che si è susseguita fino ad oggi, spingendosi addirittura verso un futuro di integrazione ed inclusione.
L’impostazione planimetrica è generata dalle diverse direzioni presenti all’interno del Cimitero esistente: primo intervento in stile gotico siciliano del 1866 (Nord-Est I Sud-Ovest), secondo intervento, quello contemporaneo (Nord I Sud).
Senso etico
Planimetricamente definito dalla formula della sezione aurea, tutto nasce da un quadrato
7x7. Il numero sette, rappresenta la completezza, nella religione buddista, mentre rappresenta i sette doni dello Spirito Santo nel Cristianesimo; sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio. Un susseguirsi di portali in legno di cedro definiscono la continuità con l’architettura esistente, dettando un alternarsi di “pieni” e di “vuoti” architettonici che definiscono ombre e luci, come in un paesaggio metafisico.
La luce come origine di tutto simboleggia la presenza Divina che illumina il cammino dei fedeli dei due mondi, quello dei vivi e quello dei morti.
La larghezza dei portali è definita dal numero quattro, rappresentazione del senso pratico, della concretezza, e della costruttività delle idee. Il quattro è il numero simbolo del mondo fisico, ovvero del nostro pianeta e di tutti gli esseri viventi. La scansione della sezione aurea è sottolineata dalla presenza di totem in alluminio specchiante, che provocano all’ interno del progetto la smaterializzazione dello spazio architettonico e di conseguenza quella della persona che li affianca o li attraversa, “obbligata” a guardarsi dentro ed analizzare la propria anima. Trapasseranno la dimensione della materia per diventare pensiero metafisico.
Bellezza emozionale
L’architettura realizzata dà un segno forte di costruito, dettato dalla scansione dei portali e dal susseguirsi delle ombre, segno visibile ed apprezzabile da qualsiasi altezza, che non lede l’esistente, ma lo comprende e dialoga con esso, e lo filtra attraverso i vuoti creati. La luce filtrata dalle assi di cedro, aiuta il visitatore a decomprimere, ad entrare in comunione con la parte più intima della propria anima. Lo induce a rallentare, a sedersi per contemplare e godere della bellezza del luogo e degli odori che lo circondano.
Il cedro simbolo di immortalità ed eternità, è la trasposizione della grandezza d’animo e dell’elevazione spirituale. Viene citato sia nell’Antico Testamento per la sua robustezza ed il suo profumo, sia nel Cantico dei Cantici in cui Re Salomone dice: “le assi della nostra casa sono di cedro”.
Origene teologo e filosofo greco, ne darà più avanti una spiegazione più profonda: “fare di cedro le travi delle nostre dimore significa preservare l’anima dalla corruzione”.
Tre gli elementi che definiscono il progetto paesaggistico: il suolo vivente, il muro odoroso e l'albero sacro, strettamente connessi con il sistema architettonico che danno vita allo spazio ecumenico. Un unico gesto in cui interno ed esterno sono in continuo e costante dialogo, tra le parti e con gli elementi naturali e costruiti che definiscono il luogo.
Il suolo è trattato come materia vivente, seguendo il ritmo della sezione aurea che definisce l'intervento architettonico, attraverso l'uso di un'unica essenza vegetale: l'Hedera hilex, utilizzata in quattro cultivar variegate (Hedera h."Eva", Hedera h. Buttercup, Hedera h.marginata elegantissima, Hedera h. algeriensis ).
Un' armonica e sottile trama vegetale si dipana lungo il percorso di accesso e prepara il visitatore all'esperienza della luce, delle ombre e del riflesso in cui l'anima trova attimi di quiete e silenzio, sino a coprire il muro che delimita l'area di intervento. Nella cultura botanica l'edera è sinonimo di fedeltà per le caratteristiche di resistenza e permanenza. Nel progetto definisce un rapporto fortissimo con il suolo, di cui diviene parte viva e in evoluzione. Utilizzata come legante tra le parti che generano il progetto, riporta all'idea del kintsugi, diviene il "materiale prezioso" che salda al suolo l'intervento e rimargina le ferite e i frammenti della condizione umana.
Una doppia metafora si svela: da una parte il "tempo", quello della natura, etico e lento in cui la vegetazione si evolve, dall'altra la capacità della vegetazione di ridare valore e nuovi cicli di vita ai luoghi.
Sostenibilità economico - ambientale
L’intervento salvaguarda il Cimitero Monumentale di Caltagirone arricchito di opere architettoniche e scultoree di pregio, che lo hanno portato nel 1931 ad essere dichiarato Monumento Nazionale, meta di numerosi visitatori.
Renderà vivibile uno spazio ad oggi irrisolto, mediante l’architettura in progetto, rappresentazione di una società futura, lontana da discriminazioni sociali, religiose e di qualsiasi altro genere.
Le scelte accurate nella proposta di intervento mitigano i costi che l’architettura può recare e rendono lo spazio ecosostenibile.
Pavimentazione della struttura derivante da scarti e cocci di terracotta, vegetazione acquistata giovane e non adulta, manutenzione sulla vegetazione ciclica, naturale e sostenibile, la cura si effettuerà soprattutto nei primi due anni di crescita, elevazione del grado di umidità, forte presenza di fauna e flora che mitigherà l’impatto visivo del muro in cemento armato, vivai scelti in loco, albero di cedro piantumato in zolla, legno di cedro derivante dalla dismissione di altre architetture, alluminio smontabile e riciclabile.
Interdisciplinarità e contaminazioni
Architettura e paesaggio convivono all’interno dello stesso progetto e impreziosiscono lo spazio architettonico creando un interazione forte tra interno ed esterno. Danno luogo a scenari estetici importanti e suscitano sui visitatori emozioni che si sviluppano e si trasformano passo dopo passo.

1 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Il progetto racconta del “linguaggio” (Logos), che ci permette di comunicare reciprocamente con il prossimo e ci orienta verso l’universale, allo stesso tempo il linguaggio è ciò che separa le persone l’una dall’altra.La parola che ci permette di distinguerci costituisce un sottile ma invalicabile schermo rispetto a ciò che ci circonda”. (Lacan – psicoanalista).Dià, che dal greco indica il movimento, il transitorio ed il...

    Project details
    • Year 2021
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Cemeteries and cemetery chapels / Urban Furniture / Theme Parks, Zoos / Interior Design / Custom Furniture / Lighting Design / Monuments / Shrines and memorials / Furniture design / Product design
    Archilovers On Instagram
    Lovers 1 users