Concorso di idee per intervento di riqualificazione su Piazza Mattella"Stanze pubbliche all’aperto" | DAVIDE NIGI

Parma / Italy / 2009

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- Premessa
Dopo un’accurata lettura del Concorso in oggetto si è posto l’interrogativo, quale delle tre zone indicate nel bando scegliere.
Un’attenta riflessione e opportune considerazioni, hanno portato a concentrare l’attenzione e a preferire l’area relativa a Piazza Mattarella.
Questa, rappresenta sostanzialmente la zona delle tre più periferica, ed è quella che scaturiscono, per la sua posizione, maggiori sensazioni di “Vuoto Urbano”.
Il presente concorso non vuole essere un’occasione per esprimere opinioni o valutazioni sulla periferia della città di Parma, e il ruolo che essa assume, ma semplicemente un esempio per proporre un’integrazione, o meglio uno scambio diretto, tra aree residenziali e strutture funzionale alle esigenze della collettività.
La condizione ghettizzata e ghettizzante, talvolta presente nelle aree periferiche, non riferendosi propriamente a questa circostanza, non si conclude però con la pianificazione urbana delle stesse, ma attraverso l’integrazione e la complicità di architetture sociali nel tessuto cittadino e popolazione.
- Concetti Compositivi e Progettuali
L’intento progettuale è stato quello di sviluppare, di plasmare l’area al fine di produrre oltre che sensazioni percettive anche e soprattutto occasioni di aggregazione specialmente a carattere culturale e intellettuale.
Le funzioni, palesate per mezzo di “manufatti” edilizi, aree a verde, spazi pavimentati, “specchi” d’acqua, sedute ecc, si manifestano o per meglio dire si sviluppano, lungo l’asse longitudinale nord-sud della Piazza Mattarella.
Le parti costitutive si diversificano non solo per le funzioni al loro interno ma anche per la geometria che le compone.
L’assetto planimetrico è caratterizzato da una sorta di stratificazione o più chiaramente, un rapporto tra piano di calpestio e funzione. Come precedentemente detto, l’asse longitudinale della Piazza, rappresenta l’elemento generatore attorno al quale si sviluppa il progetto, ma con la peculiarità che le parti costituite si intersecano e si intrecciano trasversalmente quasi a creare un percorso.
L’area progettata è fortemente connotata dalla presenza di volumetrie, semplici nella loro forma, ma composte nelle loro costituzione materica.
Il processo mentale è quindi partito da una sorta di forza attrattiva nel compensare una carenza urbana, il riempimento di un “vuoto”, ed è poi maturato nel proposito di fornire un rapporto, tra ciò che la forma scaturisce, nel pensiero comune, e la funzione che avviene al suo interno.
Il tema del concorso pur non dando limiti particolarmente vincolanti ha fornito indicazioni che hanno portato all’elaborazione di un luogo non solo suggestivo ma anche socialmente e funzionalmente utile.
- Descrizione delle funzioni
Lo spazio urbano su cui si è concentrato l’intervento è racchiuso o meglio delimitato da quattro edifici posti rispettivamente su ogni fronte prospiciente la piazza.
Prendendo come dato rilevante le altezze degli edifici esistenti, è stato scelto di progettare manufatti che rimanessero nella loro quota ben al di sotto, quasi che gli affacci esistenti, fossero dei palchi, da dove godere della “vivacità” cittadina.
Lo spazio, sostanzialmente si sviluppa su due piani, di cui, quello a quota inferiore della piazza, soggetto a essere vissuto all’aperto e quello più alto, raggiungibile a mezzo rampa e scale a differenti quote, raffigura le parti costituite da nuove “architetture”. In tutta l’area di intervento, e nello specifico nei percorsi, nelle aree a verde e intorno agli edifici sono previsti sufficienti fonti di illuminazione, in modo da rendere sicuri e visibili gli spazi anche nelle ore serali.
La capacità aggregativa richiesta dal bando è stata interpretata, sostanzialmente, nelle parti costruite, attraverso la progettazione di due “elementi” edilizi; uno rappresentato da una libreria con shop e caffetteria e l’altro da uno spazio multimediale.
La scelta di inserire due attività con queste caratteristiche è data principalmente dalla constatazione che l’unione può essere principalmente, nelle maggiori espressioni di massa, o di carattere ludico o culturale.
Scegliendo la seconda ipotesi, sono stati concepiti ambienti, che interagissero nella loro composizione, con lo spazio esterno.
Un elemento contestualmente molto importante è la presenza di uno “specchio d’acqua” o meglio una sorta di grande “vasca” percepibile non solo all’esterno ma anche all’interno della libreria.
L’acqua in architettura, scaturisce pensieri evocativi molto romantici, talvolta cromatici e comunque sempre affascinanti. Lo sdoppiamento dell’architettura è come l’immagine di una figura allo specchio, cioè assume una doppia valenza percettiva.
La libreria è stata pensata come un grosso parallelepipedo intersecato da un cilindro.
Simbolicamente il cilindro, tende a significare in questo caso, un elemento di collegamento tra il vecchio e il nuovo, una sorta di grande “lente urbana”.
Lo spazio cilindrico è immaginato come un involucro chiuso quasi totalmente, fatta eccezione per le due parti terminali, aperte sull’esterno, le aperture di collegamento con il resto del manufatto e il taglio nella parte superiore, in corrispondenza del quale vi è un albero interno.
La porzione costruita di forma parallelepipeda è pensata nella quasi interezza, come una specie di scatola semiaperta. Sul fronte ovest si presenta efficacemente schermata, al fine di favorire un certo confort nella lettura. La parte che racchiude e circoscrive il cilindro, è invece un contenitore quasi totalmente trasparente, soprattutto la parte terminale, che per la sua posizione, non è soggetta a un eccessivo irraggiamento solare.
La quasi totalità della pavimentazione del parallelepipedo è trasparente, permettendo così di percepire l’acqua sottostante, anche per mezzo d’illuminazione artificiale.
Forse può sembrare eccessivo, ma l’intento era di creare una simbiosi tra la libertà e la leggerezza che la lettura provoca nella mente, e il fatto di poter “camminare sull’acqua”.
L’ingresso principale consente di accedere alla zona caffetteria-shop, un luogo di sosta, di relax…..magari accompagnato dalla lettura di un buon libro.
L’entrata ha la particolarità di avere una sorta d’invito, e dove, il prolungamento della copertura, permette non solo di schermare l’ingresso nei giorni estivi ma di proteggerlo dalle piogge nei mesi invernali.
Per ciò che concerne i rapporti cromatici dei vari manufatti, si è meditato nel non creare eccessive distonie nei colori, ma di mantenere nella quasi totalità, un certo equilibrio.
A questo si è fatta eccezione tra due “elementi” architettonici, e cioè tra il cilindro, pieno nella sua massa, enfatizzato dal colore rosso scuro e il così detto “Cubo” multimediale, caratterizzato dalla trasparenza, dalla luce.
Lo scopo è stato quello di lavorare su volumetrie elementari senza sovrastrutture concettuali o altro.
Il pensiero comune, porta ad avere nelle forme elementari, un’immediata sintonia, ci permette d’instaurare nel processo mentale un equilibrio interiore, una facile connotazione
degli spazi.
A riguardo del cubo multimediale, architettonicamente si esplicita come un doppio involucro, la pelle esterna è composta di elementi che consentono trasparenze ma anche effetti di ombre e riflessi, mentre l’involucro interno, che poi è la parte intorno al quale e sul quale si svolge l’attività è costituito da pannelli chiusi.
Le postazioni dei computer sono distribuite su mensole, intorno al cubo interno e nella parte superiore, accessibile da scale.
La parte esterna avendo la peculiarità della trasparenza consente di percepire prontamente ciò che si svolge al suo interno, creando una certa suggestività anche nelle ore serali. Questa caratteristica permette di dare, come già detto, una tratto distintivo al luogo, quasi ad essere l’elemento peculiare, insieme al cilindro, dell’intera area.
La funzione che si svolge nel cubo, oltre a quella esercitabile da un uso convenzionale dei computer, è accompagnata, attraverso software specifici, da un programma di visite guidate multimediali delle città e delle opere d’arte in modo da avere una sorta di finestra interattiva sul mondo.
Altro elemento caratterizzante, socialmente utile, è dato dall’eventuale organizzazione di corsi di lingua inglese, ma anche italiana, per cittadini extracomunitari.
La parte aperta dell’area di progetto ha molteplice attività, o meglio, alcuni parti sono predisposte a funzioni passive e di riposo, come le aree a verde e gli spazi di seduta, altre, a funzioni di collegamento, mentre le tre zone, in linea con il cubo multimediale, complessivamente di circa centoquaranta metri quadrati, costituiscono un forte elemento aggregativo.
La funzione pensata per queste è quella di costituire delle coltivazioni in forma spontanea, ciclicamente, sia da parte di persone anziane del quartiere ma anche da scuole elementari e medie.
Il ricavato dalla vendita di eventuali prodotti, potrebbe essere gestito da organizzazioni no profit o direttamente dal Comune per fondi di beneficenza.
L’aggregazione sociale e culturale, ottenibile attraverso l’utilizzo di spazi comuni è un tema in architettura che sta assumendo una certa rilevanza.
D’altra parte esempi con finalità simili sono previsti e pensati in sistemi abitativi di altre città italiane.
Questo permetterebbe di dare alle nuove generazioni non solo indicazioni scientifiche e ambientali, ma forse contribuirebbe a sviluppare un maggiore rispetto, e ad accrescere lo spirito sul senso comune delle cose.
Per quello che ha attinenza sul tipo di coltivazioni, sarebbe meglio prevedere un programma che tenga presente l’obiettivo, o per così dire il prodotto che si vuole ottenere e in quanto tempo.
Facendo un parallelo con un foglio su cui scrivere un racconto, sarebbe ottimale pensare alle tre aree, come spazi su cui raccontare, esprimere operativamente un “sentimento”. Altro aspetto che assume una valenza molto importante deve essere che tutti i manufatti devono essere concepiti costruttivamente con caratteristiche di sostenibilità, avere peculiarità reversibili, un certa predisposizione alla temporaneità e al risparmio energetico.
Le caratteristiche di sostenibilità si ottengono, e questo è stato pensato già in fase progettuale, realizzando le volumetrie, almeno nell’ossatura primaria, in maniera preventiva, in modo da ridurre al minimo i lavori da eseguire in opera.Con il termine reversibile si intende la possibilità che le parti costruite possono essere in parte modificate nelle loro funzioni, senza dover intervenire ulteriormente almeno per ciò che riguarda la parte adibita a libreria.
In funzione delle caratteristiche costruttive con cui è stato pensato lo spazio, i manufatti possono assumere anche un carattere di temporaneità, ed è quindi auspicabile il facile smontaggio, qualora cambiassero le esigenze dell’amministrazione comunale. La parte invece della piazza vera e propria potrebbe, ed in parte lo è, considerarsi uno spazio indipendente.
Tutti i manufatti edilizi possono essere previsti con caratteristiche atte al risparmio energetico. Il loro fabbisogno può essere compensato con l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture, senza gravare con eccessive spese di gestione.
Anche per quello che concerne l’acqua è pensabile, almeno in parte, prevedere un serbatoio con depuratore, quantomeno per l’area esterna.
- Indicazione dei materiali previsti nella fase progettuale
Al fine di permettere una facile comprensione , andremo a descrivere i materiali, dei manufatti edilizi, per singole parti e con nomi identificativi già precedentemente indicati.
IL CILINDRO
Dimensionalmente ha un diametro esterno di 4m, ed un altezza interna nella parte centrale di circa 2,70m, la lunghezza complessiva è di 12,60m.
Il manufatto è in cemento armato prefabbricato, e assemblato in opera.
Esternamente tutto l’involucro è trattato con vernice naturale per esterni di colore rosso scuro, con una lieve finitura lucida.
I due estremi sono per cosi dire tamponati da vetrate antisfondamento a pannelli fissi.
La parte alta, in corrispondenza del collegamento con il parallelepipedo è caratterizzata,nella parte alta da un ampia foratura coincidente con l’albero interno, e le porzioni a sinistra e a destra, da aperture che consentono la comunicazione sia con la parte libreria che con la zona lettura nella zona terminale.
Le porzioni di curvatura laterale interne sono usufruibili per l’inserimento delle librerie realizzate in legno naturale, materiale altresì previsto anche per gli arredi.
La pavimentazione prevista è in resina di colore scuro a pasta semplice con finitura lucida, per una superficie di circa 40mq.
Le pareti interne sono di colore bianco.
IL PARALLELEPIPEDO
Tutto l’involucro è realizzato con struttura metallica precostituita, appoggiata su strutture in c.a. a terra, predisposte preventivamente.
Si fa eccezione a questo solo per due porzioni di parete sia su fronte est che su quello ovest, infatti queste sono previste come due setti portanti prefabbricati in c.a.
Le porzioni di fronti, in corrispondenza delle aperture, sono tamponate sia nella fascia bassa che in quella alta, da pannelli composti prefabbricati e rivestiti in legno.
Tutte le luci sono finite con vetrate parzialmente apribili, e concluse esternamente da telai adibiti alla collocazione di doghe frangisole in legno.
La porzione esterna sul fronte ovest, in corrispondenza della parte terminale del parallelepipedo più prossima all’entrata, è caratterizzata dal rivestimento di pannelli in legno, e la finestra presente da un elemento in aggetto in ferro pretrattato con sostanze corrosive.
Il fronte sud, che poi corrisponde anche all’entrata principale, ha la peculiarità come precedentemente accennato, di avere una porzione di copertura in aggetto, consentendo così di protezione sia dall’irraggiamento che dalle piogge.
La parte frontale si esplica con una sorta d’invito, la porzione di parete piena e il continuo del setto laterale, ed anche in questa circostanza rivestito da pannelli di legno.
La porta d’ingresso, completamente in vetro, consente una forte spazialità visiva con La parte interna.
La parte posta a est, invece si distingue per una maggiore massività, infatti fatta eccezione per la parte trattata con sul fronte opposto, il fronte e un setto completamente bianco e pieno.
L’entrata secondaria, leggermente rialzata dalla quota di calpestio esterno, è risolta da uno scalino in c.a. rivestito in pietra, e dal secondo che fa parte di una sorta di inbotte in aggetto anche in questa occasione in ferro trattato.
La porzione a sud, che interseca il cilindro è un involucro totalmente di vetro, fatta eccezione per la pavimentazione che come nel cilindro e in resina scura.
Tutta la pavimentazione della parte centrale della libreria è prevista in vetro antisfondamento visarm di sp.3cm..
IL CUBO MULTIMEDIALE
Rappresenta un involucro composto da pareti di vetro, a parte la struttura in ferro che lo compone.
La base d’appoggio è in c.a. prefabbricata.
Le vetrate sono sormontate da telai d’irrigidimento composti da quadrelli in ferro saldati in modo irregolare.
La peculiarità delle vetrate è che su ognuna di esse vi è serigrafata “the open pubblic rooms”.
La parte interna e costituita da un cubo con aperture, scale e vani completamente in legno sia nella struttura che nelle pannellature.
La pavimentazione è prevista in parquet trattato e verniciato con colore nero.















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    Project details
    • Year 2009
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Urban Furniture
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