Concorso Internazionale di idee. Riqualificazione del territorio costiero del Comune di Latina. | riccardo wallach

Latina / Italy / 2005

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INTRODUZIONE
“Il rilancio della Marina di Latina, e nel complesso del territorio costiero, è una grande sfida”. Questa perentoria affermazione, che apre il documento del programma del concorso, giustifica da sola il perché di una competizione internazionale di idee.
La lettura critica delle problematiche e degli obiettivi, che l’amministrazione comunale individua nel programma, dimostrano la piena e diffusa consapevolezza della centralità di questa porzione di territorio, per le sue grandi potenzialità, ed, al tempo stesso, per la fragilità ambientale, sia intrinseca ai luoghi, che indotta dallo stato di degrado.
La complessità del tema e le ricadute sullo sviluppo sociale ed economico dell’intero comprensorio, non solo comunale, fanno di questo progetto una grande sfida.
Alla luce di tale complessità – in gran parte stratificazione di eventi seguenti la bonifica – e della estensione dell’intervento, si è ritenuta poco plausibile la redazione di un progetto “chiuso”, risolto in ogni suo aspetto, la cui impossibilità di realizzare uno degli interventi previsti potrebbe inficiare il risultato complessivo, decretandone, quindi l’inattuabilità.
La proposta si configura, perciò, più come un Piano Quadro degli Interventi, da attuarsi secondo tempi e modalità definite, suscettibile di ulteriori necessari approfondimenti di scala, e che rechi in sé la possibilità di essere recepito da uno strumento urbanistico di livello superiore.
Un piano strutturale “aperto”, che tracci le linee guida delle trasformazioni: uno strumento, che, stabilite le invarianti e le variabili, sia in grado di adattarsi alle mutazioni – talvolta non prevedibili ed oggi molto più rapide che nel passato – dovute spesso alla stessa progressiva attuazione degli interventi da esso previsti. Si consideri, ad esempio, la delicata ed irrisolta questione della ex centrale termonucleare o quella, annosa, dello sfruttamento delle risorse termali.
Come le simulazioni tridimensionali suggeriscono, ciò non vuol dire che il progetto non prefiguri una realtà fisica: definendo un tracciato direttore delle trasformazioni, esso ammette diverse soluzioni, proponendo una opzione sostenibile, tra le diverse possibili.
In un contesto come questo, ricco di memoria e di bellezze naturali, la tutela e la valorizzazione rappresentano l’armatura portante degli interventi previsti in progetto; si tratta, cioè, di “attualizzare” i criteri informatori della fondazione, recuperando quanto più possibile le vocazioni presenti nell’area.
Perché ciò si concretizzi, è necessaria, in analogia col passato, una nuova azione di bonifica che investa l’urbanizzato, mitigando le situazioni critiche e ristabilendo un giusto rapporto costruito-natura; è necessaria una rinascita, per certi versi, una nuova fondazione.
Il processo di trasformazione territoriale intrapreso con la bonifica – interrotto prima con l’industrializzazione (anni ’60), poi con l’abusivismo (anni ’70) – deve essere ristabilito, ovviamente in chiave moderna.
Ciò giustifica, ad esempio, la ridefinizione del ruolo della rete viaria di fondazione all’interno di un nuovo sistema delle relazioni, finalizzato sia al funzionamento della città policentrica che ad inserire il litorale nel processo di sviluppo dell’area pontina fino al comprensorio pedemontano. Definita la città di Latina policentrica, la zona litoranea ne rappresenta certamente uno dei poli componenti.
Ricostituendo il legame tra Latina ed il suo contesto, il progetto tende a stabilire un ruolo urbano al territorio costiero; tra il nucleo urbano e le sue dune costiere.
Da qui il motto dunalittorina, intendendo per Littorina un particolare mollusco (Littorina littorea) che usa la direzione delle onde come riferimento ed, al tempo stesso, memoria di un mezzo di collegamento pubblico.
Il progetto per la riqualificazione del territorio costiero del comune di Latina considera, pertanto, la marina quale parte integrante della città, perciò città, anche se con connotazioni peculiari, diverse evidentemente, dal nucleo urbano vero e proprio.
Infatti, il mare, i corsi d’acqua – sia naturali che artificiali – il lago costiero, gli ambienti umidi e dunali del parco del Circeo, gli ecosistemi agricoli, ed, in genere, la presenza diffusa di elementi di naturalità, ne fanno un luogo speciale della città e del territorio.
La fondazione della città e dei borghi agricoli, con la bonifica dei siti, dà al territorio una struttura ben riconoscibile, sia nella parte non edificata che in quella edificata.
Seguendo la matrice intrinseca alla fondazione, il progetto ricerca una struttura riconoscibile: in questo caso sono i “vuoti” che informano il disegno; in particolare gli elementi della “rete delle relazioni” e della naturalità, individuabili nei paesaggi agrari delle bonifiche, degli ecosistemi umidi lacustri e dunali, dai residui forestali e delle fasce ripariali dei corsi d’acqua naturali.
Premesso che nel nostro caso esiste uno stretto rapporto tra ambiente ed attività economiche e produttive, il degrado in atto, che tende a compromettere seriamente gli ecosistemi e ad obliterarare gli elementi strutturanti dei paesaggi, produce una perdita di figurabilità dei territori, attenuandone il portato storico culturale.
Ciò produce una perdita complessiva di potenziale economico, sia per le attività turistiche – già di modesto significato anche a livello locale – sia in ambito agricolo, dove la qualità ancora non è significato portante delle produzioni (ad esempio non si identifica il prodotto con il “paesaggio pontino”, come prodotto di eccellenza in un paesaggio di eccellenza).
Per rilanciare il turismo è necessario lavorare sul contesto paesistico, costruire quindi un territorio/contenitore di qualità.
La definizione di un nuovo ruolo per questa parte della città, evidentemente, non può prescindere dalle attività economiche, ma soprattutto dalla residenzialità: affinché si inneschino i processi di sviluppo programmati, è indispensabile che l’uso del territorio perda l’attuale connotazione di stagionalità; in questa ottica, la destagionalizzazione diviene, quindi, condizione indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi in progetto ed obiettivo essa stessa.
OBIETTIVI
Nell’ambito di una volontà più generale di rilancio economico, culturale e turistico, il bando esprime quali obbiettivi prioritari il recupero ambientale ed il riassetto urbanistico, aspetti fortemente interconnessi nella fascia dunale, individuata come principale criticità.
Obiettivi del progetto alla scala territoriale:
o Riqualificare l’assetto ambientale al fine di renderlo “ordito” per il progetto del territorio rinnovato.
L’insieme dei paesaggi riqualificati è inteso come “strumento strategico” all’interno del quale organizzare le azioni necessarie al rilancio dello sviluppo locale.
La riqualificazione del contesto paesistico è in grado di conferire una maggiore complessità ai territori ed accogliere coerentemente gli elementi nuovi e di evoluzione degli stessi.
o Riqualificare la componente vegetazionale degli ecosistemi, in coerenza con i caratteri del fitoclima e della vegetazione potenziale, quale strategia per reimpostare una rete ecologica strutturata e connessa con i serbatoi di naturalità, presenti alla scala vasta ed aumentare la biodiversità, soprattutto in quei contesti a forte componente artificiale (territori agricoli e insediamenti urbani) che allo stato attuale, ne sono privi.
o Attribuzione del ruolo a ciascuna parte del territorio, nel sistema territoriale complessivo, per garantire un funzionamento sistemico qualificato e coerente.
o Individuazione di un asse, trasversale rispetto alla configurazione lineare NO-SE delle infrastrutture esistenti (ferrovia RM-NA - Appia - Pontina), con caratteristiche di viabilità intermodale.
Quale elemento strutturante di interconnessione tra il territorio della fascia pedemontana (Norma - Sermoneta - Bassiano - Sezze - Priverno), il nodo di interscambio ferrovia-aereoporto, il centro urbano, il settore urbano multifunzionale della marina, il porto e le isole pontine.
Obiettivi del progetto alla scala dell’insediamento multifunzionale Marina di Latina:
o Reinserimento dell’area nel processo di sviluppo del territorio.
o Definizione del ruolo del comprensorio nel sistema urbano policentrico (centro -scalo – borghi - marina).
o Definizione delle regole d’uso delle singole aree.
o Realizzazione del sistema delle infrastrutture.
o Localizzazione di attrezzature a scala urbana.
o Modalità di intervento sui nuclei spontanei perimetrati.
o Qualità urbana diffusa.
CRITERI METODOLOGICI
La politica ambientale dell’Unione Europea ha sostenuto, con forza e convinzione, che le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente devono essere integrate, fin dall’inizio, nella definizione di programmi ed azioni di trasformazione del territorio, con l’obiettivo fondamentale di promuovere lo sviluppo sostenibile.
Il legame storico che Latina ha con gli elementi naturali e la valenza economica del turismo, rendono la questione ambientale centrale ed urgente.
Il programma del concorso è la prova che l’amministrazione comunale si muova in questa direzione, consapevole che il degrado in atto tende a compromettere seriamente l’ecosistema, ad annullare la memoria storica ed il paesaggio, nonché a mortificare la risorsa insita nel turismo e nelle attività agricole.
Nel caso specifico della Marina non si tratta solo di programmare uno sviluppo coerente con le caratteristiche ambientali del sito, ma di intervenire per compensare, per quanto possibile, i danni prodotti nel recente passato.
Nella certezza, quindi, che ogni trasformazione territoriale, non possa prescindere dalla “sostenibilità ambientale” degli interventi, la proposta progettuale per la riqualificazione del territorio costiero assume quale matrice fondamentale il Sistema Ambientale Ecologico.
L’analisi di un singolo sistema dell’intero ambiente antropizzato, quale esso sia, ovviamente, conduce alla formulazione di una griglia “teorica” di azioni da sostenere.
La scomposizione di un unicum in diversi sistemi è un’astrazione solamente strumentale; tale approccio metodologico, infatti, consente l’analisi dei problemi per settori omogenei, la valutazione dei gradi di conflitto tra questi e, definita una gerarchia tra i sistemi, di guidare le azioni progettuali.
Stabilito il grado prioritario del Sistema Ambientale Ecologico, l’analisi del Sistema delle relazioni Avanzate e del Sistema Insediativo Complesso completa il quadro; la sovrapposizione critica dei tre sistemi, secondo le finalità fissate, i vincoli normativi e le valutazioni circa lo stato della pianificazione, conduce a definire la vocazione delle aree e quindi i gradi della trasformazione, le invarianti e le variabili.
Il tracciato direttore che ne deriva è risultato di questa scomposizione e ricomposizione del tutto, secondo le concrete possibilità di fattibilità degli interventi.
La lettura del territorio ha condotto alla individuazione di grandi aree, in relazione alla vocazione delle stesse ed al grado di trasformazione, ed infine a formulare delle regole d’uso.
Le aree individuate dal progetto sono:
• Ambiente agricolo
• Parco naturalistico (ambiente dunale, dei laghi e ambienti umidi)
• Insediamento Marina-Porto-Torre Astura.
Obiettivo ultimo del progetto è l’individuazione di una proposta, tra le diverse possibili, di una opzione di sviluppo sostenibile per il territorio costiero in oggetto, quale parte integrante ed inscindibile della città di Latina.
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    Project details
    • Year 2005
    • Client Comune di Latina
    • Status Competition works
    • Type Waterfront / Landscape/territorial planning / Urban Renewal
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