La città o luoghi dell’abitare [...](1) | raimondo masu

PIANO CASA - RECUPERO SOTTOTETTI Milan / Italy / 2009

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PIANO CASA - RECUPERO SOTTOTETTI Con il Piano Casa, e prima con la legge per il recupero dei sottotetti, il legislatore pone l’ obiettivo nel rilancio del settore edilizio, ma sacrifica l’efficacia degli strumenti di gestione del territorio: squilibri nella distribuzione della popolazione insediata determinano dissociazione dei valori dell’abitare. Il piano casa nelle sue forme applicative sembra accentuare gli effetti de-urbanizzanti non ponendo condizioni per avviare un bilanciamento all’azione aggressiva e quantitativamente sensibile derivante dai propositi della legge. Inoltre, l’esperienza maturata con il recupero dei sottotetti, fa presagire per la città e più in generale per l’abitare un depauperamento sia sul paesaggio[disegno urbano] che sui passaggi [tipologie]. Abitare oggi ha esteso i propri confini, non solo facendo propri i concetti come “sostenibilità”, ma aprendo a nuove frontiere prestazionali derivate da una diversa equipollenza delle deleghe delle libertà individuali. Sempre più frequente è l’osservazione:” io a casa mia faccio quello che voglio”, e sempre più si chiede un differente rapporto con l’urbano non solo in termini di servizi sociali ma nelle possibilità individuali di determinare la propria appartenenza a una città, a un quartiere, a una via, a un palazzo. I concetti sottesi dalle due Leggi dovrebbero, allora, avviare un percorso nuovo verso una nuova idea di abitare, una nuova possibilità di porre in essere gli spazi d’uso [concetto che approfondiamo più avanti]di ciascun individuo partendo dalle ragioni del suo posizionamento, stanziale o nomade, che lo vede agente, lì, co-attore e artefice di nuove simmetrie. I concetti a cui ci riferiamo sono: dismissione e livelli prestazionali. DISMISSIONE Il concetto di dismissione, nel Piano Casa, è riferito all’atto di demolizione del manufatto edilizio e della sua sostituzione con un altro di livello prestazionale più coerente con i temi della sostenibilità. Questa è ciò che garantisce l’accesso alle deroghe sulla volumetria e quindi al bonus indicato dalla legge. La critica non è solo per la evidente sperequazione dei cittadini, ma soprattutto per il fatto che si associano alla dismissione, carenze statiche o funzionali, ignorando del tutto il livello prestazionale:costo energetico, qualità impiantistica e prestazioni di igiene abitativa. Se usassimo in modo meno dissociato il concetto di dismissione edilizia potremmo immaginare un e verO e proprio ribaltamento delle logiche: è dimettibile tutto ciò che non è congruo con l’abitare e non l’azione della dismissione. Dunque: 1. Ogni palazzo dovrà avere una SLP, maturata per effetto della legge, pari al bonus del piano casa. 2. Il bonus potrà essere speso o come cessione da edificarsi in altra area o da edificarsi in loco, a patto che ci sia attuato un progetto di dismissione funzionale dell’esistente . In questo modo ogni singolo condominio troverà in se la capacità di finanziare l’adeguamento prestazionale attraverso la vendita o il baratto del bonus 3. Il piano casa dovrà promuovere progetti di ricostruzione ambientale al fine di stabilire nuovi rapporti fra le insule e/o fra i diversi edifici, quindi riqualificando il tessuto urbano, per esempio, ri-destinando i piani terra , primo e/o secondo, per costruire garage, posti auto e servizi comuni per l’abitare. 4. La legge sui sottotetti dovrà promuovere nuove tipologie così da potenziare gli obiettivi della dismissione come qui si propone. Questo sottenderebbe il ridisegno dei piani alti degli edifici, privilegiando le viste e, quindi nuove occasioni immaginifiche. LIVELLO PRESTAZIONALE Il bonus e le ri-destinazioni dei piani bassi pone l’obiettivo nel liberare SLP da destinare a servizi che inducano una qualità dell’abitare basata su relazioni complesse: la diversa stratificazione anagrafica e le differenti culture porranno, infatti, sempre più differenziati livelli di integrazioni e di diversificazione dei servizi offerti. Le superfici edificate meno adatte all’abitare potranno essere utilizzate per l’adeguamento tipologico e tecnologico: servizi tecnologici che pur essendo a programmazione collettiva, prevedranno uso individualizzato, per consentire le economie di scale e una razionalizzazione all’accesso degli incentivi. Facciate ventilate, impianti centralizzati e di produzione autonoma dell’energia, razionalizzazione del trattamento delle acque meteoriche, con il conseguente alleggerimento delle fognature, specializzazione delle reti e facile accesso alla manutenzione… contribuiranno da un lato a creare un prodotto edilizio coerente con i nuovi concetti di sostenibilità, dall’altra promuoveranno maggiore specializzazione con la conseguente ricaduta, non solo economica , ma anche sulla sicurezza sia esecutiva che prestazionale [ si pensi solo agli incidenti domestici]. c/o [ tavole allegate - raimondo masu teoria delle somiglianze]
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    PIANO CASA - RECUPERO SOTTOTETTI Con il Piano Casa, e prima con la legge per il recupero dei sottotetti, il legislatore pone l’ obiettivo nel rilancio del settore edilizio, ma sacrifica l’efficacia degli strumenti di gestione del territorio: squilibri nella distribuzione della popolazione insediata determinano dissociazione dei valori dell’abitare. Il piano casa nelle sue forme applicative sembra accentuare gli effetti de-urbanizzanti non ponendo condizioni per avviare un...

    Project details
    • Year 2009
    • Status Unrealised proposals
    • Type Landscape/territorial planning
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