PARCO URBANO SPALLETTE | ADRIANO LATINI

IL PARCO DI SARA Rome / Italy / 2020

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Il parco in progetto si estende su un’area di circa 20.000 mq, è delimitato nella parte alta da residenze in linea su Via Siligo, nella parte bassa da Via Arzana e ai due lati da un area incolta ceduta dal Comune di Roma alla Santa Sede e dall’altra edifici di civile abitazione con accesso da via Nulvi.


Gli accessi esistenti dell’area in esame avvengono da Via Arzana e Via Siligo.


L’area è distinta in catasto al foglio 752 particelle : 2337,2334, 2332, 2330 e 2276.


Da un’attenta valutazione ambientale si scorge l’eccellente posizione strategica dell’area, fulcro del quartiere, vero e proprio luogo di collegamento tra l’adiacente Via Siligo e Via Arzana.


Il tema principale del progetto è quello di un parco urbano con forte caratterizzazione naturalistica, dove l’elemento predominante è il prato fiorito, un ambiente naturale, riservato e protetto, luogo di incontro tra tutte le generazioni.


Le mie scelte progettuali sulla gestione degli spazi verdi sono state studiate per rendere il parco accessibile davvero a tutti, limitando o eliminando completamente gradini e passaggi difficoltosi. Pensando ai bambini, prevedendo un’area gioco sicura e protetta; agli anziani, attrezzando l’area con punti di sosta ombreggiati; agli amanti del verde, ai quali sono riservate sedute immerse nel verde.


L’area in progetto risulta strategica al processo di qualificazione del quartiere, in quanto trasforma un terreno incolto in un parco urbano pubblico, dotato di attrezzature per il tempo libero e lo sport all’interno di un sistema verde, che crea delle forti valenze ambientali in una zona ad alta pressione antropica. Nel parco oltre ad un campo da polivalente verrà realizzata una palestra all’aperto, per l’attività di Calisthenics.


 Il Progetto del verde


In progetto si prevede la realizzazione di un’area verde, caratterizzata principalmente da prato fiorito, con alberi (cipressi e citrus arantium) che conferiscono qua e là zone di ombra, dove straordinari effetti cromatici delle foglie si altereranno ritmicamente nelle varie stagioni dell’anno, tuttavia non andranno a spezzare la vista prospettica che vuole invitare lo sguardo verso il prato fiorito.


Il percorso  con un’andamento rigido creerà una divisione illusoria del parco in due parti e lo attraverserà in tutta la sua lunghezza, in realtà esso ha funzione di elemento di unione dei diversi spazi del quartiere, divenendo simbolo di convergenza ed il fulcro del quartiere; sarà realizzato con una pavimentazione a colata di resina spessore 2 mm.


L’obiettivo è quello di creare elementi continui, anche nei materiali, che non spezzino lo sguardo, bensì lo invitino verso l’orizzonte.


Si prevede in progetto la realizzazione di un’area ludica per i più piccoli, caratterizzata da un implementazione dei giochi esistenti; una adeguata pavimentazione antitrauma si stenderà su tutta l’area giochi per una superficie di 100,00 mq, sarà caratterizzata da una forma astratta dai rigidi andamenti lineari rimarcati da sedute in cemento.


Il parco sarà attrezzato con aree di sosta, qui è prevista la realizzazione di sedute in cemento, per lo più dalla forma trapezoidale per creare movimento e richiamare le forme rigide che caratterizzano il percorso.


Non sono previsti rilevanti interventi architettonici se non un una serie di panchine in cemento, ed alcune aree specifiche da caratterizzare artisticamente, quali ingressi ed attraversamenti del percorso.


Nei dettagli


 Il verde


L’opera in progetto prevede la messa a dimora di un prato fiorito, Nel primo anno dalla semina vi sarà la fioritura delle specie annuali, che però sarà effimera. Le specie
annuali, infatti, fioriscono, producono il seme e poi muoiono, e l’anno dopo i semi germinano al sole se trovano condizioni di terreno mosso.


A partire dalla primavera del secondo anno dalla semina, il prato inizia a crescere e fiorire,alternando le fioriture delle diverse specie perenni che lo compongono e che ogni anno riproporranno le loro fioriture.
L’aspetto del prato cambia continuamente durante il periodo di fioritura per raggiungere il massimo tra giugno e luglio. Successivamente le piante iniziano ad andare a seme e a seccare, e l’aspetto estetico del prato diminuisce sensibilmente. E’ questo il momento in cui effettuare il primo sfalcio che riporta il prato a circa 5 cm di altezza.
Dopo il primo sfalcio solo alcune specie possono rifiorire, ma in modo meno marcato, e la ricrescita del prato varia soprattutto a seconda della disponibilità d’acqua.
Dopo lo sfalcio autunnale, il periodo vegetativo è al termine e il prato rimane di fatto fermo; ricomincerà a crescere solo alla primavera successiva.
Non va dimenticato che i prati fioriti seguono l’andamento delle stagioni, per cui saranno verdi e brillanti in primavera, pieni di fiori in estate (ma già in fase di maturazione e quindi in parte secchi), per poi divenire brunastri e disordinati in autunno e poveri in inverno.


 Il prato avrà un appropriato impianto idrico per l’adeguata irrigazione del prato in tutta la sua estensione.


I componenti principali dei migliori miscugli per prati fioriti sono quindi:  - specie annuali selvatiche – papavero, fiordaliso, cosmea, camomilla, ancusa, campanula, ecc. – che durante il primo anno di vita del prato garantiscono il suo rapido insediamento, lo arricchiscono e servono a contenere la crescita delle erbe infestanti, permettendo lo sviluppo delle perenni selvatiche, quando ancora non c’è una completa copertura del terreno; oltre a questo le annuali forniscono una fioritura ricca e colorata già nello stesso anno della semina. Inoltre graminacee selvatiche – Loliump perenne, Poa trivialis, Poa pratensis, ecc. – come base del miscuglio, opportunamente scelte in modo da non essere competitive con le specie selvatiche sopra citate; hanno lo scopo di formare una veloce copertura del terreno, utili a permettere lo sviluppo delle specie perenni che nelle loro prime fasi di sviluppo non sono in grado di competere con le comuni erbe infestanti.


 Il prato caratterizzerà tutta la superficie principale, si estenderà per circa 15.000 mq .


Le essenze messe a dimora sono solo specie autoctone: Il cipresso o cupressus. La diffusione del cipresso nel paesaggio è il risultato di tradizioni di origine antica, legate alla sua funzione simbolica e alle diverse forme di utilizzo, tramandate per generazioni e trasformatesi nel corso del tempo. Il cipresso (Cupressus sempervirens L.), originario del Mediterraneo orientale, è stato diffuso in Italia centrale da Etruschi e Romani, che lo coltivarono per interesse ornamentale, per la qualità del suo legno e come simbolo religioso. Nel ‘400 il cipresso conobbe una nuova fase di diffusione: le famiglie nobili ripresero a piantarlo nei giardini e nelle loro proprietà. Esemplari isolati o in piccoli nuclei, sistemati in prossimità di ville, chiese, ostelli o incroci di strade, servirono da punto di riferimento per i viandanti e con il suo legno furono costruiti infissi e mobili. Il cipresso viene riportato come pianta ornamentale già nei giardini dell’antica Persia. I Romani lo apprezzarono come elemento di arredo di ville, giardini, viali, monumenti e luoghi sacri, anche per la sua attitudine a essere forgiato secondo i principi dell’arte topiaria. Dal ‘400 il cipresso trova ampio spazio nel ‘giardino all’italiana’ e viene utilizzato per disegnare l’architettura di molti giardini e parchi in forma di viale,selvatico, labirinto, quinta. Tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900 molti paesaggisti lo utilizzarono in architetture vegetali e per ridisegnare il paesaggio (Fiesole). Oggi il cipresso è molto apprezzato nei Paesi dell’area Mediterranea come elemento di arredo di giardini e parchi, sia pubblici che privati, nei contesti urbani e periurbani in aiuole, rotonde, svincoli autostradali, viali, luoghi sacri e siti monumentali o per schermare costruzioni e infrastrutture. In questi contesti si presta a essere sistemato in filari, siepi, piccoli gruppi o anche isolato.


La scelta del cipresso è stata effettuata per rafforzare in modo inequivocabile il tracciato del pecorso e conferire allo stesso maestosità ed eleganza.


L’altra essenza scelta è  L'arancio amaro (Citrus × aurantium L.), detto anche melàngolo,


Il melangolo è stato scelto per ombreggiare il viale e far godere gli avventori del suo prufumo e dei suoi colori.


Pertanto la maestosità e l’elaganza del viale sarà arricchita dal profumo e dai colori dei vari melangoli interposti tra un cipresso e l’altro.


 Il percorso


Un sentiero pedonale con la possibilità di carrabilità per la manutenzione del verde oppure I mezzi di soccorso ha una larghezza pari a 4,20, con andamento rettilineo permetterà l’attraversamento del parco ed il collegamento tra le aree residenziali poste su via Arzana e via Siligo.


I percorsi saranno realizzati con un manto unico di pavimentazione, naturale, drenante ed ecologica, del tipo “polistone”, un impasto di quarzo colorato con resine da realizzarsi  in opera. La scelta della pavimentazione è stata studiata per realizzare un elemento unico, intero, senza tagli nè fughe che spezzino la vista, un unico manto uniforme che metta in risalto la forma lineare che caratterizza il percorso. Il percorso è caratterizzato da due colorazioni, la parte principale in verde mela, mentre la parte che caratterizza il percorso in modo irregolare è in rosso. Le due pavimentazioni sono separate da una lama ad elle in alluminio, così come I bordi della pavimentazione.


Inoltre il percorso sarà caratterizzato da un filo conduttore rosso, che passa dai corrimano, alle panche, per finire sulla pavimentazione.


Le panche saranno in calcestruzzo gettato in opera e successivamente rasate con una resina rossa avente lo stesso ral del pavimento e del corrimano.


Area giochi


È riservata ai più piccoli, posizionata dove già è attualemnte, nella zona alta con accesso da via Siligo, tale area è già dotata di rencizione in ferro zincato e relativo cancello. All’interno sono già presenti giochi panchine, alberi e lampioni.


Il tutto verrà riorganizzato ed implementato sia con nuovi alberi che con nuovi giochi.


Il nuovo viale verrà realizzato sul tracciato esistente, anche se con geometria diversa.


Aree per lo street working o Calisthenics


Lungo il percoso si disolcano delle appendici dotate di attrezzi per il calisthenics pavimentate in ganuresina viola, lo spesso della granuresina in tali aree sarà di uno spesso medio di 1 cm.


Uno specifico elaborato illustra il loro posizionamento sull’area ed il tipo di attrezzo da posa in opera. Inoltre verrà posato in opera un campo polivalente 12x24 con relativa recinzione.


 Illuminazione


La specifica tavola in progetto illustra lo schema dell’impianto elettrico per l’illuminazione di tutta l’area. Lo studio delle luci è stato fatto in funzione della adeguata illuminazione da fornire soprattutto alle aree principali, quali i percorsi pedonali di attraversamento del parco. Si alternano ritmicamente lungo i due lati del percorso principale: luci soffuse si posano delicatamente sul pavimento creando un’atmosfera sottile ed elegante, conferendo movimento e sottolineando l’irregolarità del percorso. L’area giochi e l’area parcheggi in progetto saranno adeguatamente illuminate con eleganti soluzioni di pali da 6m dalla forma semplice e lineare, con luci a led. Il progetto esecutivo dell’impianto sarà redatto a cura di Areti.


Pertanto I lavori relativi all’impianto elettrico  non sarnno oggetto di appalto.


Conformità al sistema viabilistico consolidato


Il progetto non introduce modifiche al sistema viabilistico esistente e consolidato sulle strade ricadenti o prossime all’ambito d’interesse, né alle disposizioni di mobilità urbana vigenti e tanto meno al regime consolidato delle servitù e di utilizzazione del  suolo pubblico e privato.


 Soluzioni adottate per il superamento delle barriere architettoniche


Le soluzioni adottate volgono particolare attenzione all’utente diversamente abile automovimentato su carrozzina, all’anziano con difficoltà motoria e alla prima infanzia. Si persegue l’obiettivo di eliminare le barriere architettoniche predisponendo percorsi ampi con pavimentazione continua, evitando pendenze eccessive, inserendo rampe inclinate di accesso in sostituzione ai gradini; si prevede la realizzazione di raccordi a raso delle pavimentazioni nonché di scivoli presso i principali accessi definiti di carattere preferenziale.


Finalità


Il progetto mira alla riqualificazione di un’area verde di circa 20.000 mq, situata nel quartiere “Spallette”.


Suddetta area, oramai da molti anni in stato di abbandono, sarà completamente riqualificata e riorganizzata, offrendo in tal modo molteplici servizi al quartiere circostante.


Vorremmo offrire alla comunità un valore aggiunto, regalando un'idea di parco totalmente nuova, originale e creativa. La mission tuttavia non si limita alla mera e semplice riqualificazione del parco urbano, bensì vorremmo trasmettere un più importante messaggio: è nostra intenzione far acquisire al parco un rilevante valore paesaggistico, oltreché un solido e forte valore sociale.


Obiettivi


L’obiettivo che è nostra intenzione perseguire è la sensibilizzazione sociale in tema di femminicidio, fenomeno che silenziosamente dilaga nella società moderna.


Il progetto si propone di coniugare quelli che sono gli obiettivi di riqualificazione urbana ad obiettivi di sensibilizzazione sociale.


Non basta parlarne, vogliamo spingerci oltre e dar vita ad un parco che non ha eguali in Italia e nel mondo, un parco interamente percorso da un filo rosso.


La scelta è stata dettata dal forte legame che lega il quartiere “Spallette” del XI Municipio alla triste cronaca che ha visto come vittima la ragazza Sara Di Pietrantonio, la quale nel 2016 è stata brutalmente uccisa dal suo ragazzo.


Durante i vari sopralluoghi effettuati, infatti,  ho avuto modo di notare come gli abitanti del quartiere, nel loro piccolo e con i pochi mezzi a loro disposizione, si erano prodigati  nell’intitolare il parco alla memoria della ragazza con l’apposizione all'ingresso di una piccola targa fatta a mano.


Questo è il motivo che ci ha spinto a caratterizzare il parco con il tema della violenza di genere, perché possa servire a lanciare un importante messaggio: basta violenza.


 Struttura del Progetto


Il tema caratterizzante del parco sarà qunque quello del femminicidio, motivo per il quale al suo interno sarà percorso da un elemento architettonico polovalente, un ideale filo rosso, simbolo della lotta contro il femminicidio.


Il processo partecipativo di Spalette, oltre che a soddisfare le esigenze espresse dal comitato di quartiere tenta di riqualificare la zona.


L’opera si inserisce al centro del quartiere, in un contesto periferico caratterizzato dalla presenza di un alto numero di unità abitative molto recenti ma del tutto privo di servizi e spazi di aggregazione.


Il parco di Spallete non sarà soltanto un parco urbano. E’ stato immaginato come una sottile tela tessuta da un unico filo rosso che ricuce l’intero quartiere, in termini di centralità e socialità.


Questo spazio di quasi 2 ha nel centro del quartiere costituisce di fatto una grande occasione per cicucire, rammendare e ricamare nuove trame urbane.


La nuova trama inizia dagli ingressi e durante il percorso cambia aspetto e funzione, da corrimano a panca, da panda a brisoleil, da brisoleil a parte della pavimentazione, la pavimentazione rossa ogni qualvolta attraversa il viale per cambiare lato del viale sarà oggetto di studio artistico per la sua caratterizzazione.


Questo filo rosso che determina la nuova trama termina nella sommità del parco con la possibilità di installare un decoltè gigante di colore rosso a cura di un artista.


Un parco urbano dove il disegno del percorso rappresenta l’elemento dominante e conferisce unitarietà all’intero progetto. In questo caso si è cercato di andare contro la cattiva tendenza moderna che troppo spesso risolve il problema dello spazio pubblico come prodotto di risulta, complementare al costruito, facendo si che il disegno degli spazi aperti costituisca la vera “struttura” dell’intera porzione urbana da riqualificare.


 

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    Il parco in progetto si estende su un’area di circa 20.000 mq, è delimitato nella parte alta da residenze in linea su Via Siligo, nella parte bassa da Via Arzana e ai due lati da un area incolta ceduta dal Comune di Roma alla Santa Sede e dall’altra edifici di civile abitazione con accesso da via Nulvi. Gli accessi esistenti dell’area in esame avvengono da Via Arzana e Via Siligo. L’area è distinta in catasto al foglio 752 particelle : 2337,2334, 2332,...

    Project details
    • Year 2020
    • Client COMUNE DI ROMA
    • Cost 760.000 €
    • Status Current works
    • Type Parks, Public Gardens / Urban Furniture / Theme Parks, Zoos / Sports Centres / Monuments
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