Parco della Memoria di San Giuliano di Puglia | Santo Marra

in ricordo delle vittime del terremoto del 31/10/2002 Campobasso / Italy / 2011

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SUDARCH + MN arquitectos. Il terremoto del 31 ottobre 2002 colpì il Molise, con epicentro San Giuliano di Puglia in provincia di Campobasso. Ventisette bambini e la loro maestra morirono per il crollo della Scuola Elementare Francesco Jovine, insieme ad altre due persone anziane in circostanze diverse. L'edificio non era a norma, la verità giudiziaria è che il crollo della scuola è stata responsabilità umana, non è, purtroppo, destino isolato. Gran parte del patrimonio edilizio dell'Italia è sismicamente inadeguato. Dopo la tragedia, le iniziative di solidarietà si sono moltiplicate e, insieme ai soccorsi, hanno dato una positiva dimostrazione di tempestività. Tra tutti, anche il CNA (Consiglio Nazionale degli Architetti), ha voluto un simbolo per ricordare la tragedia e ha promosso un concorso di architettura, che si è poi svolto nel 2006. La partecipazione al concorso è stata tutt'altro che semplice, anzi tormentata, specialmente doversi confrontare con il tema del ricordo, dell’elaborazione del lutto, in una tragedia che si era prolungata oltre l'evento, in forme contro natura come sopravvivere ai propri figli. Il progetto vincitore, il nostro, è stato scelto tra 201 proposte: il Parco della Memoria intende essere un’opera d’arte totale, uno spazio psichico sovrapposto ad un luogo fisico, interattivo in quanto polisensoriale, a basso impatto perché fa ricorso a misure compensative e a principi di risparmio energetico, land art, paesaggio e soprattutto lighting design. Questo è stato lo sforzo di significato del progetto, che, insieme agli elementi simbolici introdotti, s’impegnava a consentire un percorso psicologico di elaborazione del lutto, perché chi sopravvive ai propri piccoli e ai propri cari ha bisogno di ri-conoscere e ri-costruire nel tempo immemorabile della vita la relazione insostituibile con essi ripercorrendo nella storia dell'essere stato la storia del poter essere il Futuro. L’esperienza della progettazione esecutiva e quella del cantiere meritano un piccolo cenno, per metodo e armonia di intesa delle parti in causa, prima tra Committenza, progettisti e Comitato delle Vittime, e dopo anche con impresa esecutrice e commissione di collaudo in corso d’opera. Tutto si è mosso nella stessa direzione, per gli stessi obiettivi, cioè realizzare un’opera sentendo il peso di una responsabilità, che esprimesse un ricordo rispettoso. Quindi, la progettazione (e poi la realizzazione) è stata preceduta e accompagnata dalla partecipazione del Comitato delle Vittime, a cui abbiamo garantito sempre la possibilità di entrare in merito alle scelte di progetto e in cantiere per seguire l’avanzamento dei lavori, per non avere sorprese sul risultato finale. L’impresa esecutrice non ha mai contestato un disegno o una richiesta, ha sempre eseguito con la massima correttezza le prescrizioni progettuali. Anche i collaudatori hanno seguito il cantiere passo passo, prescrivendo all’occorrenza migliorie costruttive (vedasi, per esempio, il collegamento in testa dei giunchi luminosi), specialmente al fine di aumentare la fruizione dell’opera in sicurezza. Si segnala, infine, che nel Parco della Memoria, nella parte sommitale, all’ingresso, sono posizionate due ulteriori targhe commemorative, la prima in ricordo di Raffaele Sirica, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti che ha voluto il Concorso Internazionale, improvvisamente scomparso il 16 aprile 2009; la seconda a Mario Di Biase, Imprenditore, titolare dell’impresa Di Biase Costruzioni, appaltatrice dei lavori del Parco, prematuramente scomparso il 20 dicembre 2010. L’opera è stata inaugurata il 31 ottobre 2011, il giorno del nono anniversario della tragedia, con cerimonia solenne. 


Il Parco Memoriale è un grande tappeto rettangolare di pietra di cinque mila metri quadrati, che ingloba in mezzo i ruderi della scuola crollata, all’interno della maggiore area di intervento di forma irregolare che ricomprende quasi tutto l’isolato, di circa dieci mila metri quadrati complessivi, corona di verde urbano attorno al Memoriale.


L’intera superficie del Parco della Memoria viene attraversata, nella direzione longitudinale, da 15 filari fitti di giunchi luminosi, a creare 30 superfici laterali (30 visi, quanti le vittime). I filari si interrompono in corrispondenza dei ruderi, il vuoto, la tragedia, poi continuano, come continua la vita. I Giunchi luminosi rappresentano la parte principale del progetto: l’immagine del Parco è affidata al bosco eterno, alla quantità e agli effetti luminosi e di movimento delle lampade giunchiformi, che ondeggiano al vento. I giunchi, luminosi in testa, lambiscono ogni percorso che, più cupo alla base e guidato dalla sola luce sommitale, diviene spazio di meditazione. Sono 1000 le lampade giunchiformi; sono piante di altra sostanza, flessibili, di altezza variabile (min. 2,4 m. max 4,2 m.), che creano un senso di immersività per chi vi si addentra.


“Gli alberi oscillano al vento. Gli alberi sono flessibili e si piegano, lasciandosi attraversare dal vento. Loro non combattono il vento. Quando il vento cala, riprendono la loro forma iniziale. Questo non è quello che fanno gli uomini. Loro combattono sempre. Edifici, ponti e torri che stanno su contro il vento, con forza, con difficoltà, virilmente. E qualche volta crollano.” (Fiber Wawe - Makoto Watanabe).


Tra la foggia di giunchi, lungo i percorsi meditativi, sono anche previsti 30 dischi di luce, a ricordare in maniera più chiara il numero delle vittime. Sono 30 dischi individuali che si incontrano come tracce lungo i percorsi. Il vissuto esperienziale di ciascuno potrà contribuire affinché ogni disco diventi simbolo personale di unione con le vittime prematuramente scomparse.


“[...]. E chissà che la morte, anziché implosione, sia esplosione e stampo, da qualche parte, tra i vortici dell'universo [...]” – (Umberto Eco)


L’area centrale del Parco, là dove si trovano i ruderi della scuola, viene invece cristallizzata attraverso il consolidamento e la conservazione dei resti murari del crollo, nuovo spazio di aggregazione e di commemorazione per la comunità. Come espressamente richiesto dal Comitato delle Vittime, sul pavimento sono installate le targhe nominative, posizionate come un tempo i banchi di scuola. Quando arriva la notte, il perimetro della scuola s'illumina, si accende la foggia di giunchi attorno all’area dei ruderi che resta buia, per compiere la figura luminica del Memoriale. Sono 3 i punti di vista per la contemplazione del Memoriale:


1 lontano, panoramico. Da luoghi strategici nelle colline circostanti.


2 prossimo, riflessivo. Già dalla parte alta del Parco.


3 interno, immersivo, esperienziale. Tra due filari di giunchi. 


Il progetto propone una strategia di associatività: un grande chiarore è l’unione di piccoli luccichii. Il disegno luminico dei giunchi cerca di accentuare l'idea di movimento. Ogni giunco è una luce pendula che insieme alle altre forma un mare di luce (stelle) in continuo ondulare. Ogni fusto diventa un conduttore invisibile, se ne percepisce la base e la punta, con un effetto di gioco ascendente e di antigravità.


“La luce è aldilà dello spazio fisico, incarna l’idea dell’amore e dell’arte. Il tempo ottico-luminico/ Tempo e durata/ Tempo e coscienza/ Tempo ed esistenza/ Il tempo ed il continuo ... ottico-luminico. La sopra-natura è meta-tecnica ...”. ERNESTO MAYZ VALLENILLA (1994) - FONDAMENTI DELLA META-TECNICA.

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    SUDARCH + MN arquitectos. Il terremoto del 31 ottobre 2002 colpì il Molise, con epicentro San Giuliano di Puglia in provincia di Campobasso. Ventisette bambini e la loro maestra morirono per il crollo della Scuola Elementare Francesco Jovine, insieme ad altre due persone anziane in circostanze diverse. L'edificio non era a norma, la verità giudiziaria è che il crollo della scuola è stata responsabilità umana, non è, purtroppo, destino...

    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2009
    • Work finished in 2011
    • Contractor DB Costruzioni s.r.l.
    • Cost € 1.200.000,00
    • Status Completed works
    • Type Monuments
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