Swing House - Dieci abitazioni a Ruginello (MI)

Vincitore del 2007 International Architecture Awards for the Best New Global Design Vimercate / Italy / 2001

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Villette “quasi” a schiera
I dissimmetrici profili dei frontespizi di edifici a tre piani - tipici di quelle costruzioni a confine cresciute su sé stesse dal secondo dopoguerra ad oggi, giustamente preoccupate di rispondere alle esigenze di crescita dei propri nuclei familiari piuttosto che rispondere ad un rigoroso programma urbanistico - fronteggiano il lotto di terreno, stretto e lungo, sul quale insiste questo progetto. Il progetto proposto si preoccupa innanzitutto di risolvere con un corretto inserimento ambientale le possibilità di cubatura concesse dalla normativa vigente prendendo come idea forza il rispetto del cannocchiale visivo che il frastagliato frontespizio del confine ovest crea in direzione del campanile della chiesa di Ruginello.
Un altro spunto progettuale è venuto dal profilo delle montagne addolcito appena dalle sinuose colline prealpine. Queste le considerazioni principali che hanno portato a contestualizzare il progetto. Da un punto di vista strettamente tipologico si propone una ricerca attorno al tema della la villetta a schiera tradizionale. Si tentano soluzioni spaziali nuove che vorrebbero esprimere la complessità e la dinamicità della società moderna, anche nell’uso dei materiali e delle tecnologie utilizzate per la realizzazione. Nel progetto predominano i volumi tondeggianti, come lo sfondo del paesaggio suggerisce, ma anche l’abside della chiesa di Ruginello e ancora, a voler guardarci d’attorno con attenzione, le coperture delle rustiche serre contadine in policarbonato e cellophane lungo la provinciale, per non dire poi dei capannoni a semicupola che ben testimoniano dell’operosità brianzola.
Il dislivello naturale che il terreno presenta, oltre un metro e mezzo, viene mantenuto nel progetto prendendo come quota zero la strada più alta e ciò permette di realizzare box completamente interrati con uscita carrabile sulla nuova strada di lottizzazione lasciando così libero superiormente un sinuoso percorso pedonale da nord a sud lungo il quale si snodano gli accessi alle abitazioni.
La parte bassa della facciata è rivestita in sasso di fiume e il senso di orizzontalità viene sottolineato da fasce orizzontali in cemento prefabbricato. Una specie di fortino alla privacy familiare, una famiglia che ha a sua disposizione uno spazio protetto, individuale, a giardino oppure, nel caso degli appartamenti in alto, un ampio terrazzo. Anche le aperture e le finestre sono posizionate in modo che nessuno possa guardare nel giardino del vicino garantendo così la massima riservatezza.
L’intonaco a civile, bianco, si interpone tra le facciate in pietra alleggerendole e sottolineandole, mentre i soggiorni e i soppalchi vengono raccolti dalle superfici curve che dal tetto si trasformano in pareti come gusci verdi che nascono dal terreno. La copertura è affidata ad un rivestimento di lastre di rame verde pretrattato (Tecu patina) che, in certi appartamenti, rivestendo completamente la facciata dal giardino fino alla copertura, evidenzia i diversi volumi e spazi interni della casa. Tutte le pareti finestrate, interpretate come veri fori nella muratura, viste sul paesaggio,sono tutte in profili di alluminio e vetri antisfondamento, in modo da rendere inutile l’uso di scuri o tapparelle e di permettere l’afflusso della luce verso l’interno. Inoltre le abitazioni sono tutte studiate in modo da garantire una ventilazione naturale che renda superfluo l’uso dell’aria condizionata.
I soppalchi interni sono realizzati con profili di acciaio e assito di legno trattato a cera e lasciato con la vena a vista, così come tutte le pareti inclinate o curve (queste ultime in legno lamellare) che si incontrano negli interni dell’abitazione.
Il complesso abitativo non si presenta con un prospetto principale , uno secondario e due laterali, ricerca la complessità, la poesia del non finito, di un’architettura in crescita, quasi volesse annunciare fin dal nascere la sua capacità di rispondere nel tempo ad ogni nuova esigenza dei suoi futuri fruitori.
Progetto Architettonico:
Laura Rocca Architetto
Roccatelier Associati – Monza (Italy)

Progetto Strutturale: Stefano Rocca – Ingegnere
Giovanni Bovi – Ingegnere
Diego Borroni – Architetto

Committente : Frigerio Appalti srl - Milano

Impresa Costruttrice: Frigerio Appalti srl - Milano

Superficie Lotto Complessiva: 2,693 mq

Volumetria Complessiva: 3006 mc fuori terra

Numero Appartamenti: # 10

Numero Parcheggi: # 24 garage singoli interrati

Importo Dei Lavori: € 1,500,000

Fotografi: E. Sardella e M.Pecol
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    Villette “quasi” a schiera I dissimmetrici profili dei frontespizi di edifici a tre piani - tipici di quelle costruzioni a confine cresciute su sé stesse dal secondo dopoguerra ad oggi, giustamente preoccupate di rispondere alle esigenze di crescita dei propri nuclei familiari piuttosto che rispondere ad un rigoroso programma urbanistico - fronteggiano il lotto di terreno, stretto e lungo, sul quale insiste questo progetto. Il progetto proposto si preoccupa innanzitutto di risolvere con un...

    Project details
    • Year 2001
    • Work finished in 2001
    • Client Frigerio Appalti
    • Status Completed works
    • Type Single-family residence
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