Concorso di progettazione della 'tromba' di Beverate di Brivio e riqualificazione dello spazio urbano adiacente | Mattia Colombo

2° Classificato Brivio / Italy / 2006

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Concorso di progettazione della 'tromba' di Beverate di Brivio con riqualificazione dello spazio urbano adiacente – 2° CLASSIFICATO – (in gruppo con gli architetti Barbara Dell'Oro e Bruno Cesana).


“Per potersi avvicinare il più possibile a ciò che è giusto dovremo essere sempre molto scrupolosi, nulla ci sarà tanto nemico quanto la superficialità, dovremo continuamente ripetere a noi stessi: se questo è necessario, che sia poco, ma che sia l’essenziale da ogni punto di vista”.
Heinrich Tessenow
Il piccolo nucleo di Beverate, con la sua “tromba”, si offre come depositario di potenzialità inespresse che attendono di essere scoperte, per divenire ricchezza dei suoi abitanti e spunto di ricerca.
L’arte, in tale visione, viene considerata specchio non solo della partecipazione, ma dell’immaginazione e della forza astrattiva della comunità. Così l’architettura, in connubio con il gesto artistico, può coinvolgere lo spettatore costringendolo a riconsiderare uno spazio consueto e a constatare la sua profonda diversità, in un gioco di percezioni spiazzanti che si propone di affinare nello spettatore la capacità di cogliere il passaggio tra fisico e mentale, reale e immaginario, con uno spazio multiprospettico e multidisciplinare.
L’intervento progettuale si propone, attraverso il nuovo alloggiamento della vasca esistente, di restituire il valore di memoria della “Tromba” come luogo di approvvigionamento dell’acqua, e di restituire ai pedoni un nuovo luogo di incontro e socializzazione.
Per questo l’azione si articola su due piani complementari; da una parte il recupero funzionale di un manufatto che appartiene intimamente alla storia di Beverate e che nel passato ha costituito un punto di aggregazione, dall’altra la volontà progettuale di conferirgli una valenza artistica, oltre che puramente strumentale, per attribuirgli una valenza rappresentativa, importante visivamente e scenograficamente.
L’intervento appare estremamente sobrio e minimale: la vasca esistente viene affiancata, ai lati, da tre copie identiche realizzate in rame, un materiale che per sua costituzione subisce nel tempo lente, ma costanti e progressive modificazioni cromatiche.
Le tre vasche di rame non hanno alcuna valenza strumentale: sottolineano, con la loro ripetizione, la forma e la funzione della fontana originaria, identificano con forza una situazione esistente e suggeriscono, al contempo, un diverso modo di cogliere la realtà e la vocazione di un luogo, in modo che anche il passante più distratto affini la sua capacità di immaginare e di astrarre mentalmente qualcosa che è stato, che non è o che potrebbe essere.
Le quattro vasche sono accolte nella concavità attualmente in essere, che viene rivestita con cemento lisciato, scandito da fughe, veri e propri scuretti imperniati sulle vasche, a costituire una quinta estremamente pulita e minimale. Di notte gli scuretti diventano gli elementi che illuminano l’installazione.
La veletta viene rimossa: in questo modo è possibile “riprendere” in altezza la concavità esistente, al fine di segnalare verticalmente l’intervento.
Una quinta, realizzata in calcestruzzo colorato in pasta con toni rosa chiaro, segue per un tratto l’arco che costituisce il limite dell’area d’intervento, identificato e marcato da un bindero di porfido a lastre. Questo setto, leggermente arcuato, oltre a delimitare lateralmente il fronte dell’intervento, individua quasi una porta d’ingresso alla “Tromba” e protegge l’area dal flusso veicolare più intenso.
Il progetto, che si propone di rispettare realisticamente il tetto massimo di spesa, è volutamente essenziale e privo di elementi ornamentali o peculiari dell’arredo urbano in senso stretto.
I materiali scelti sono sostanzialmente neutri, semplici e immediati sotto il profilo percettivo, in grado di costituire lo sfondo ideale per una rappresentazione visiva che coglie l’essenza semantica dell’oggetto protagonista, amplificando al contempo il suo portato comunicativo.


L’arte stessa che, citando Flaubert, “è, fra tutte le menzogne, ancora quella che mente di meno”, qui si offre generosamente alla fruizione e al godimento dell’intera comunità, acquisendo un valore collettivo di primaria importanza.
Lo spazio della “Tromba” di Beverate così modificato, agito e condiviso in relazione alla nuova installazione, ci pare quindi in grado di proporsi come generatore di energie creative, in grado di pervadere, vivificandola, la collettività, coinvolta in un processo in cui non è più netta la divisione tra arte e spettatore.

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    Project details
    • Year 2006
    • Status Competition works
    • Type Public Squares
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