L'AQUILA - Villa bifamiliare Tomassetti-Frattali | Giancarlo De Amicis

La villa è ubicata all'interno di un agglomerato sparso, tipico di alcuni insediamenti del contado aquilano. L'area è raggiungibile dalla strada di via Maleubbia, in località Bagno Grande, e da altro tracciato minore più a valle. Lungo tali percorsi negli ultimi anni sono sorte diverse abitazioni, di tipo sparso.
La ricerca architettonica da cui è scaturito il progetto, ha avuto come base di partenza la constatazione dell'assoluta mancanza del senso di identità e di contestualità ambientale dei luoghi in cui viene ubicata la villa, caratteristica questa che ricorre nella prevalenza dell periferie, determinando habitat disordinati e omologati ai cirteri più bassi della speculazione edilizia e del "laisser faire".
La nostra abitazione, pur non avendo la pretesa di fornire valore alcuno a suddetta periferia, vuole essere portatrice di caratteri specifici propri.
L'identità e la riconoscibilità del manufatto architettonico diventano infatti essi stessi un valore nei confronti di un tessuto monotono e privo di qualsiasi segno precipuo. A tal fine si è inteso seguire un metodo capace di proprorre un'architettura che interpreti la tradizione abitativa locale e l'orografia del sito.
La "casa isolata" oggi è intesa come villa, a cui però le è stato sottratto
il parco e ridotte le dimensioni del fabbricato, la ricchezza dei dettagli e l'opulenza degli arredi. A questo ibrido architettonico di importazione anglosassone abbiamo preferito sovrapporre la tradizione locale del palazzotto del contado aquilano, perchè autoctono e portatore di una tipologia urbana, utilizzata proprio nel tentativo di ricucire la periferia dlella città alla quale è oggi ormai unita sneza soluzione di continuità.
Sono stati pertanto esaminati alcuni palazzotti del contado aquilano, indagandone la struttura, la distribuzione degli spazi e le modalità abitative, fino ad enuclearne alcuni caratteri specifici, quali la compattezza del manufatto, il tetto a falde, la presenza del cortile murato ed in posizione eccentrica. Ma per rendere tipica un'architettura non è sufficiente rifarsi alla tradizione locale che, per quanto specifica del luogo, interessa una zona vasta, quanto una città o una provincia intera. Abbiamo quindi ritenuto necessario interpretare anche orograficamente il sito, cioè considerare tutte le vedute dalle quali l'edificio può essere osservato e dal quale poter osservare, e quindi il rapporto tra la costruzione ed il paesaggio che la accoglie. L'edificio progettato è situato a mezza collina, in un punto panoramico dal quale si domina la vallata vestina. Da questa particolare e felice posizione riceve la gerarchia degli affacci ed il criterio con il quale essi sono stati disegnati.