MaMe: Museo delle Arti e Mestieri a Firenze | Alessandro RIGOSELLI

In collaborazione con Studio Quintiliani-Murano e arch. AndreaGiada Simioni Florence / Italy / 2019

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Dal momento che il museo è in realtà una forma culturale storicamente moderna e recente, l'arte infatti una volta non era fatta per essere esposta o semplicemente osservata, ma contemplata e addirittura assunta come orientamento civile ed esistenziale, esso, il museo così come lo concepiamo attualmente è dunque una realtà certamente destinata a scomparire. Questo avverrà quando l'arte e gli artisti torneranno  ancora ad essere protagonisti e non emarginati e quindi visitati nel cimitero del museo. E' il caso di ribadirlo: il museo è come uno zoo, in cui gli animali, liberi in origine, per quanto "ben ambientati" non vivono nella loro vera dimensione che è la vita con la sua libertà, la natura in cui sono nati e che li ha non solo generati ma anche valorizzati attraverso il dialogo e lo scambio relazionale con l'ambiente .


Pensando alle arti e corporazioni fiorentine della seta, dei tessuti e del ferro ci è sembrato che fosse necessario eliminare la "cornice" con cui la nostra cultura racchiude il passato e le sue testimonianze nel tentativo inconsapevole ed ipocrita di far tacere le loro voci : abbiamo concepito le opere fluttuanti nello spazio e in dialogo con i monumenti con gli episodi vitali circostanti antichi e attuali.


Così i piani espositivi del museo, quello delle sete e dei tessuti e quelli dei metalli sono posti sulla generatrice curva della spirale espressione della "sezione aurea", concezione dinamica dell' universo, in dialogo con i monumenti rinascimentali fiorentini della piazza e della Chiesa di S.Croce e la Cappella Pazzi del Brunelleschi massima rappresentazione della spazialità modulare e compositiva prospettica "rappresentativa" e teoricamente "concettuale" dell'universo a scala umana. Il dialogo proposto avviene dunque dal confronto sincero di due concezioni diverse quella libera e gestuale della spirale che tende all' infinito, inglobando il presente ma come realtà in sé incompiuta e quella perfetta e rappresentativa del rinascimento che al contrario si rapporta ad un punto unico ed assoluto di riferimento.


Il  progetto esprime l'idea che non si può racchiudere in una cornice posticcia un'opera, tanto più come nel caso, a proposito delle arti e tradizioni delle corporazioni fiorentine della seta e dei metalli, esse erano in realtà strutturazioni sociali ed umane che rispondevano alle esigenze vitali e profonde non solo estetiche e puramente formali.


Per esprimere tutto questo è necessario, ritengo, stabilire un confronto o un dialogo quanto più diretto di ogni singolo elemento esposto con tutto il resto, compreso l'ambiente circostante e nel nostro caso quello visivo degli elementi della piazza. 


Così nella presente proposta museale si è inteso creare uno spazio libero da "cornici" per le opere dell'artigiano fiorentino, considerandole "schegge" impazzite, in quanto pur lontane temporalmente dalla propria ambientazione iniziale, tuttavia riescono, proprio così, a rivelare ancora di più  la propria peculiarità nel confronto diretto con lo spazio circostante. Ogni zona espositiva infatti si confronta con le terminazioni prospettiche degli elementi della piazza di S.Croce, gli stessi in cui le opere esposte sono nate.


L'edifico del museo è concettualmente pensato come una stratificazione di spazi, benché individuati e separati (Il piano del parcheggio auto interrato, il piano dell' Auditorium e Work Shop seminterrati, il Book Shop e infine il museo nei due piani superiori) tuttavia collegati da due rampe parallele. La prima, quella superiore che parte dal piano della Hall del Museo e distribuisce il primo e il secondo piano del Museo ( Tessuti e sete al primo livello, ferro e metalli al secondo livello) fino ad arrivare in copertura al piano belvedere. La seconda che partendo dal livello interrato dell' Auditorium distribuisce il livello intermedio del Work Shop , dei servizi e degli uffici e termina all'esterno. Tale rampa è a tutti gli effetti una percorrenza indipendente dalla prima e consentirà anche di poter usufruire degli spazi sociali e culturali in modo compartimentato dal museo. Il teatro all'aperto in fine permetterà un collegamento visuale tra l'ingresso e la quinta scenografica della chiesa di S.Croce e della piazza.

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    Project details
    • Year 2019
    • Status Unrealised proposals
    • Type Public Squares / multi-purpose civic centres / Multi-purpose Cultural Centres / Museums
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