Ponte Pigneto | massimiliano vinci

ANASTOMOSI Rome / Italy / 2010

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Derivata dal greco, la parola ANASTOMOSI, cioè collegare chirurgicamente, indica l’azione di connessione tra “organi” diversi.
4 ARTERIE : una principale ( semicoperta ), una in vetro (per ammirare il vecchio ponte restaurato sottostante ) che si innesta con la principale, una pista ciclabile e motociclabile in legno ( separata dalla pedonale ) e una quarta, la “rampa ecologica”, vena di collegamento all’osservatorio ( area di sosta e di scambi culturali ). Aree di percorrenza che diventano passeggiate, aree di sosta che diventano punti di osservazione sempre diversi di uno scorcio di città da riscoprire.
Il tema del collegamento è trattato come percorso “sperimentale” che stimola la percezione dello spazio attraverso una visione soggettiva, diventando così arte visiva…una personale esperienza sensoriale. Un percorso di reazione e collegamento che coinvolgerà il fruitore in una rilettura dello “spazio” circostante…momenti, frammenti, scorci visti attraverso i tanti occhi del ponte…occhi sempre diversi e pronti ad interpretare l’ambiente circostante attraverso nuove forme espressive. Un occasione per percepire la luce, i suoni e la vista di un quartiere in modo diverso, attraverso un filtro che riesca a catturare l’attenzione anche dei residenti, abituati da sempre, alla stessa lettura del loro tessuto urbano. Il Pigneto, infatti, nato a fine ‘800 è oggi uno dei quartieri più cool di Roma, dove si respira un’affascinante aria di paese (grazie alle cooperative di ferrovieri e tranvieri che inseguivano il sogno di una città-giardino ) in un angolo stretto tra Porta Maggiore, la Casilina e l’acquedotto romano. L’incastro conciliante di vecchio e nuovo, i locali di design, il mercato, le nuove gallerie d’arte accanto agli scorci autenticamente pasoliniani e le rassicuranti atmosfere fanno del Pigneto un orizzonte in continuo divenire.

I due ponti si fondono insieme (la memoria diventa parte integrante del progetto) e vivono di una struttura portante propria. Il nuovo, infatti, è un ponte strallato, dove, a parte lo strallo superiore , il resto della struttura è celato all’interno della doppia “pelle” interna ed esterna ( in alluminio bianco) del ponte stesso. Il vecchio, invece verrà restaurato e messa in luce la sua sezione.
Alcuni elementi portanti saranno rivestiti in travertino grezzo in contrasto con il bianco dell’acciaio e delle scocche in alluminio del ponte, convivendo ancora una volta elementi del passato e del presente.

Il progetto prevede una “rampa ecologica” che contiene gli impianti nella sua sezione e garantisce l’autosufficienza energetica attraverso l’istallazione di pannelli fotovoltaici con una superficie utile ( Mq. 34 ) per illuminare sia il ponte ( con i suoi giochi di luce) sia le aree circostanti. La rampa, inoltre, accoglie, nei piani di riposo, delle griglie per il recupero delle acque piovane, utilizzate per l’irrigazione delle aree a verde di progetto e della piazza.

La piazza disegnata come una terrazza sul lato del vallo può essere presa ad esempio per una ripetizione, la possibilità in futuro di un’iterazione potrebbe creare, infatti, un filo continuo dando vita ad un percorso-piazza, riducendo l’ampiezza della futura chiusura del vallo.
Il progetto prevede una piazza intesa come occasione di integrazione attraverso competizioni tra grafitari che possono diventare ( con l’ausilio di pennellature temporanee asportabili ) piccole mostre d’arte, mercatini di libri usati e soprattutto uno spazio per dare voce alla poesia, alla letteratura, alla pittura e al pensiero di giovani artisti.

La luce diventa protagonista illuminando i vuoti del ponte la notte e creando dei giochi di luce colorata all’interno dell’arteria vetrata. La tecnologia a LED manterrà acceso il nuovo simbolo del quartiere come una “lampada” anche di notte.
La viabilità sarà garantita da luci segnapasso, e la visione in lontananza del ponte sarà animata da una tenue illuminazione attraverso un “faro” ( elemento terminale di una parte strutturale rivestita in travertino grezzo ).

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    Derivata dal greco, la parola ANASTOMOSI, cioè collegare chirurgicamente, indica l’azione di connessione tra “organi” diversi.4 ARTERIE : una principale ( semicoperta ), una in vetro (per ammirare il vecchio ponte restaurato sottostante ) che si innesta con la principale, una pista ciclabile e motociclabile in legno ( separata dalla pedonale ) e una quarta, la “rampa ecologica”, vena di collegamento all’osservatorio ( area di sosta e di scambi culturali ). Aree di percorrenza che diventano...

    Project details
    • Year 2010
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Bridges and Roads
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