L'AQUILA - Ampliamento e ristrutturazione di una casa bifamliare | Giancarlo De Amicis

UBICAZIONE DELL'INTERVENTO E TEMATICA PROGETTUALE
La casa oggetto di ampliamento è situata in località Sant?Elia, con affaccio sulla vallata vestina. E' ubicata all'interno di un tessuto insediativo sparso. tipico dei centri del contado aquilano. Questo gruppo di case, tutte con un'area perimetrale di ertinenza, si è sviluppato a breve distanza dalla statale 17 che corre lungo i fondovalle fluviale. La tipologia edilizia ricorrente è costituita da abitazioni a due-tre piani, a cui recentemente si è aggiunto qualche edificio a quattro che, nella forma e nelle dimensioni non si armonizza con la struttura minuta dell'habitat della tradizione. Le visuali migliori dell'edificio si colgono sui due lati esposti ad ovest e a sud: sono quelle rivolte verso la valle dell'Aterno.

Il progetto propone un'architettura che, oltre ad essere compatibile con la tradizione abitativa locale, si volge ad intessere dei rapporti di simbiosi con il contesto ambientale. I tradizionali "dispositivi climatici", quali il portico, la loggia e la scala con ballatoio esterno - che la pratica edilizia della tradizione ha sperimentato e affinato nel tempo, al fine di favorire l'adattabilità del tipo insediativo-base alle variazioni climatiche - hanno finito col diventare gli elementi formali ricorrenti e di maggiore identificazione del tipo edilizio locale. Questi, insieme alla caratteristica immagine della casa con tetto a due falde, sono i riferimenti tematici ai quali si è attinto nella progettazione del nuovo corpo di fabbrica. Si è inoltre ritenuto opportuno interpretare orograficamente il sito, considerandone quelle vedute dalle quali l'edificio possa essere osservatore quegli affacci che l'edificio medesimo, come osservatorio consente di avere nel paesaggio. La loggia di progetto del piano superiore diventa pertanto un osservatorio del contesto ambientale, caratterizzato da quel tipico sistema insediativo di particolare valore antropologico e percettivo, che Adriano La Regina ha definito "a nebulosa". Sulla strada della "Polveriera", in primo piano, si delinea la sagoma compatta della parete muraria dell'edifico esistente, priva di aperture. Sul fondale, oggetto di nuova progettazione, si profilano alcune immagini tipiche della cultura architettonica tradizionale: quella della casa a tetto e della scala esterna che, ritagliate dal vetrocemento, vengono riproposte in negativo, e quella del portico che caratterizza l'elemento d'angolo dela costruzione.