IL CONVENTO DEI FRATI FRANCESCANI MINORI A CALUSO la porta alle vie della Città e alle terre dell’Erbaluce | Sandro Gravili

concorso di progettazione internazionale Caluso / Italy / 2017

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Nell’ottocento numerose invenzioni tecniche cambiarono profondamente le arti e l’architettura. L’introduzione della fotografia trasforma la pittura che diventa sempre più distante dalla rappresentazione realistica del soggetto aprendo la strada all’impressionismo, al simbolismo, al cubismo, al futurismo e successivamente alle avanguardie fino all’espressionismo astratto a metà del novecento. In architettura nelle grandi città vengono inseriti nuovi edifici come stazioni, gallerie, grandi magazzini e progressivamente introdotti nuovi materiali da costruzione: ghisa, ferro e calcestruzzo. In questo clima di cambiamento l’automobile, nuovo prodotto della rivoluzione industriale, costringe a grandi cambiamenti l’assetto urbano della città. I quartieri di nuova espansione inglobano le nuove infrastrutture stradali ma i centri storici medievali, come Caluso, vedono le loro caratteristiche vie pedonali di un tempo trasformate in strade carrabili. Le piazze che erano luogo di ritrovo della cittadinanza diventano rotonde o parcheggi.
Il progetto, qui presentato, trova il suo principio insediativo nella risoluzione di queste criticità.
Un parco lineare pedonale e ciclabile attraversa Caluso conducendo dalla porta della città, il Convento dei Frati Francescani, al Castellazzo. Nei nodi urbani nevralgici del centro storico il parco lineare sì espande ridando alle piazze la funzione originaria. Lungo le vie cittadine del borgo storico l’intervento architettonico si restringe ma lo spazio pedonale sì dilata connettendo tutte le attività commerciali di Via Bettoia, riqualificando così lo spazio pedonale. Il progetto è costituito da un sistema organico di aiuole estruse dal terreno, esse schermano l’area pedonale e ciclabile da quella carrabile. In Piazza Mazzini l’insieme organico delle aiuole progettate si amplia creando delle stanze verdi. Al loro interno si trovano differenti alberi locali ed una fontana con al centro una scultura bronzea del modello del percorso storico culturale. Il susseguirsi di questi ambienti è studiato per creare un percorso didattico conoscitivo di alcune varietà arboree locali, (pioppi, aceri, querce) indicate con appositi pannelli metallici. Il parco lineare infatti è stato progettato come giardino botanico. Il disegno delle diverse aiuole consente di alternare differenti varietà floreali che coloreranno il centro di Caluso; esse, inoltre, sono direttamente collegate alla falda acquifera al fine di ridurre la superficie urbana impermeabile. Per l’intervento si prevede l’utilizzo di diversi tipi di calcestruzzo lisciato e ruvido per la pavimentazione e dipinto di bianco per i bordi delle aiuole. I lampioni metallici con lampade a led sono progettati con una particolare forma al fine di proiettare la luce sia sulla via pedonale che quella carrabile con diverse inclinazioni e intensità.
Sulla direttrice latitudinale del parco lineare progettato, che connette Piazza Mazzini e il Castellazzo, si innesta trasversalmente in Piazza Ubertini un secondo percorso pedonale più breve. Esso connette Piazzale Valberga, reso esclusivamente pedonale e il Parco Spurgazzi.
Il percorso termina con una passeggiata perimetrale attorno alla rocca ed un belvedere dalla collina su Caluso. Il percorso attorno alla rocca si connette con l’itinerario paesaggistico e naturalistico del sentiero delle Pietre Bianche che attraversa le terra dell’Erbaluce.
L’intervento è sostenibile poiché aumenta la superficie verde in centro storico, introduce una maggiore varietà botanica, favorisce la mobilità pedonale e ciclabile.
All’interno del Parco Spurgazzi è progettata una installazione coperta completamente smontabile, flessibile e automontate, composta da due moduli componibili 12x12m in profili estrusi in acciaio e alluminio. Essa può essere installata in altri luoghi della città o prestata per manifestazioni in altri comuni. La messa in opera della copertura avviene senza l’ausilio di gru. Nel primo passaggio vengono montati i pilastri controventati a terra da un sistema di travi perimetrali. Nel secondo viene montata a terra la copertura composta da un telaio in profili di alluminio componibili e viene teso il telo in PVC che funge da tetto. Nel terzo viene portata in quota per mezzo di quattro martinetti idraulici che la fanno scorrere su una rotaia ricavata in ogni pilastro metallico. Nell’ultimo passaggio viene posato un pavimento ligneo e successivamente tesi teli in PVC agganciati al telaio metallico della copertura a seconda della configurazione funzionale che si vuole ottenere nell’installazione. Nel progetto presentato si ipotizza che una parte dell’installazione venga utilizzata come palco per eventi e l’altra per l’esposizione di sculture di artisti locali.

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    Nell’ottocento numerose invenzioni tecniche cambiarono profondamente le arti e l’architettura. L’introduzione della fotografia trasforma la pittura che diventa sempre più distante dalla rappresentazione realistica del soggetto aprendo la strada all’impressionismo, al simbolismo, al cubismo, al futurismo e successivamente alle avanguardie fino all’espressionismo astratto a metà del novecento. In architettura nelle grandi città vengono inseriti...

    Project details
    • Year 2017
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Urban Furniture / Urban Renewal
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