Continuità di Palinsesti

Piazza, convento e latomie dei Cappuccini Syracuse / Italy / 2014

0
0 Love 1,037 Visits Published

POLITECNICO DI MILANO | SCUOLA DI ARCHITETTURA CIVILE
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA AA 2013/2014
RELATORE: PROF. ARCH. SARA PROTASONI
CONSULENTI: PROF. VIRGILIO PIATTI, PROF. FLORIANA PERGALANI, PROF. FEDERICO ACUTO
STUDENTI: GEORGIA BALDI, DIEGO BALLINI, LUCA CAPUCCINI


CONTINUITA' DI PALINSESTI
PIAZZA, CONVENTO E LATOMIE DEI CAPPUCCINI A SIRACUSA


“Costruire significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che ne resterà modificato per sempre; contribuire (…) a quella lenta trasformazione che è la vita stessa delle città” scrive un anziano imperatore Adriano al giovane Marco Aurelio all’interno delle Memorie che Marguerite Yourcenar compone nel suo romanzo.
Da questa considerazione possiamo affermare come un territorio così stratificato a livello geografico, architettonico, persino a livello storico e sociale (basti pensare alle dominazioni che nei secoli si sono susseguite in tutta la Sicilia e il sud Italia) possa offrire innumerevoli occasioni e potenzialità diffuse. Parliamo di palinsesti quando su uno di questi strati, o sulla sua traccia più o meno radicata, ne viene sovrapposto un altro di migliore o peggiore fattura: oggi Siracusa offre una lettura chiara, eppure a volte dissonante, degli avvenimenti e delle persone che l’hanno definita e vissuta. Così come la roccia (cara al territorio siracusano e alle sue cave calcaree)
nasconde al suo interno la propria storia, il proprio vissuto, le sovrapposizioni che la caratterizzano, allo stesso modo la città aggiunge ogni giorno piccoli frammenti agli strati che la definiranno, con la stessa continuità che in millenni non si è mai fermata, pur con le sue contraddizioni. Continuità poiché questo ha rappresentato un processo naturale, non sempre coerente, così come, secondo noi, il progetto rappresenta uno sviluppo naturale di ciò che oggi è Piazza dei Cappuccini, il Convento e la Latomia e il suo sbocco sul mare: uno spazio dove le continue tracce date dalle cave, dalle strade, dalle costruzioni fuori controllo, dalla ferrovia, dalla pista ciclabile, hanno portato a ciò che pensiamo sia il suo strato ultimo che oggi risulta necessario in uno spazio dal paesaggio circostante, lo strato che raccoglie ed offre una lettura di tutto ciò che è stato il territorio di Siracusa.


 


L’area individuata per il progetto è posta lungo il tracciato della ferrovia, e si estende tra il margine orientale della Latomia dei Cappuccini e la linea di costa.
Essa ha un ruolo strategico per la città di Siracusa, non solo per la sua posizione nodale tra la città moderna e quella contemporanea, ma soprattutto per il suo valore di testata verso il mare del complesso sistema archeologico e paesaggistico che comprende le latomie e il Parco Archeologico della Neapolis. Le latomie sono i resti delle antiche cave di pietra utilizzate dai Greci a partire dal VI secolo a. C. per l’estrazione del materiale lapideo necessario alla costruzione della città e dei suoi monumenti. Esse costituiscono un sistema articolato che si estende per oltre un chilometro secondo una linea curva che va da ovest verso est, ovvero dalle vicinanze del Teatro Greco al Convento dei Cappuccini, seguendo il bordo della “balza di Acradina”, la terrazza calcarea che domina il pianoro verso Ortigia.
In origine, essendo l’attività estrattiva interessata agli strati più profondi e teneri della roccia calcarea, queste cave erano prevalentemente del tipo a pozzo o in galleria, ovvero erano ampie e profonde cavità ipogee le cui coperture erano sostenute da grossi pilastri di roccia. Per questa ragione si prestavano ad essere utilizzate anche come prigioni, come testimonia il celebre passo di Tucidide (VII 86-7) a proposito del loro uso come luogo di reclusione per i settemila ateniesi catturati dai Siracusani nella battaglia dell’Asinara del 413 a. C. Ad alcuni secoli di distanza, anche Cicerone nelle sue Verrine (II 5,68) le descrive come “opera grandiosa, magnifica, dei re e dei tiranni, scavata interamente nella roccia ad opera di molti operai, fino a una straordinaria profondità” e come luogo “chiuso da ogni parte e sicuro contro ogni tentativo di evasione”.
Abbandonate in età romana, furono successivamente utilizzate per scopi diversi, come luogo di
“sepoltura”, sede di corporazioni funerarie e anche come abitazione.
Nel tempo, l’azione erosiva delle piogge e gli eventi sismici hanno determinato il crollo di gran parte delle coperture, trasformando le antiche cavità ipogee in profonde cave a cielo aperto caratterizzate da una rigogliosa vegetazione. A testimoniare il carattere degli originari spazi ipogei restano ancora alcune cavità, come la Grotta dei Cordari e il cosiddetto Orecchio di Dionisio. Per queste peculiarità, le latomie divennero una delle tappe privilegiate dei viaggiatori del Gran Tour; Schinkel, oltre a rappresentarle in numerosi schizzi, le assume come riferimento nella elaborazione di alcune delle sue magnifiche scenografie berlinesi. Le Latomie di Siracusa sono ormai parte integrante del tessuto urbano della città contemporanea, costituendo
un sistema di rigogliosi giardini ipogei di notevole valore paesaggistico. Per la loro dimensione
ed estensione, nonché per la loro storia, rappresentano, inoltre, uno degli esempi più interessanti
di antiche cave del Mediterraneo. La Latomia dei Cappuccini, che rientra nell’area di interesse del progetto, è la più grande delle latomie di Siracusa. Abbandonata in età romana, alla
fine del ‘500 fu integrata al sovrastante convento dei Padri Cappuccini, da cui successivamente prese il nome, e utilizzata come orto domestico. Il complesso conventuale fu strategicamente costruito sul margine orientale della latomia, lungo il percorso di accesso da nord alla città, che all’epoca era compattata nell’isola di Ortigia. Al Convento si accedeva attraverso due ponti levatoi, che superavano una depressione naturale del terreno utilizzato come fossato, mentre la latomia con le sue ripide pareti di roccia costituiva una facile via d’accesso al territorio e ai suoi insediamenti.
Un passaggio sotterraneo, in parte ancora esistente, collegava il sistema conventuale ad un piccolo approdo costiero che permetteva ai frati un rapido collegamento marittimo con un prospiciente centro abitato di Ortigia. Grazie alla dedizione dei frati, la latomia fu dunque trasformata in un magnifico giardino mediterraneo, attraverso il recupero delle specie preesistenti e l’immissione di nuove e rare specie botaniche che tuttora caratterizzano quello
che può essere considerato uno dei più interessanti giardini storici siciliani. Nella seconda metà dell’Ottocento l’integrità architettonica e paesaggistica del sistema “latomia-convento-mare” inizia ad essere messa in crisi prima della costruzione dell’albergo Villa Politi, sul margine nord-occidentale, e poi dalla realizzazione della linea ferroviaria che interrompe il rapporto di continuità con il mare. Nei primi del Novecento la città comincia ad espandersi verso Nord e l’area circostante il Convento e la latomia viene lentamente urbanizzata, alla metà del novecento una serie di modeste abitazioni si attestano impropriamente sul margine orientale della
latomia, lungo via Puglia, definendo una cortina continua che ha definitivamente compromesso il suo rapporto con il contesto. Dal 1868 la Latomia dei Cappuccini è di proprietà del Comune di Siracusa; essa fu aperta al pubblico nei primi anni del Novecento, dopo la sistemazione degli accessi, e utilizzata come giardino e luogo per spettacoli teatrali all’aperto. Negli anni Sessanta a causa di un crollo di una parete fu chiusa per ragioni di sicurezza ed è stata riaperta solo qualche anno fa, dopo l’esecuzione di interventi di consolidamento.

0 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    POLITECNICO DI MILANO | SCUOLA DI ARCHITETTURA CIVILECORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA AA 2013/2014RELATORE: PROF. ARCH. SARA PROTASONICONSULENTI: PROF. VIRGILIO PIATTI, PROF. FLORIANA PERGALANI, PROF. FEDERICO ACUTOSTUDENTI: GEORGIA BALDI, DIEGO BALLINI, LUCA CAPUCCINI CONTINUITA' DI PALINSESTIPIAZZA, CONVENTO E LATOMIE DEI CAPPUCCINI A SIRACUSA “Costruire significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che ne resterà...

    Project details
    • Year 2014
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Comune di Siracusa
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / Cemeteries and cemetery chapels / Urban Furniture / Churches / Parking facilities / Restoration of old town centres / Landscape/territorial planning / Archaeological Areas / Lighting Design / Graphic Design / Leisure Centres / Urban Renewal / Monuments / River and coastal redevelopment / Shrines and memorials / Cycle Paths / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art / Furniture design
    Archilovers On Instagram