Premio Tesi di Laurea “PAESAGGIO, ARCHITETTURA E DESIGN LITICI”, MARMOMACC 2010

1° Premio Italy / 2010

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Riorganizzazione architettonica e pesistica del bacino del porto di Brindisi – Frons ripae, Parco dell’isola di Sant’Andrea, nuovo molo foraneo e restauro e valorizzazione del Forte Aragonese
Il progetto propone il potenziamento e la valorizzazione delle strutture del bacino portuale, per farle diventare la risorsa principale del sistema città–porto.
In virtù della vocazione storica di Porta d’Oriente, dei collegamenti con il bacino del Mediterraneo e dell’infrastrutturazione del bacino portuale, il porto di Brindisi risulta un collettore ideale per i flussi di passeggeri nel Mediterraneo.
Le numerose emergenze architettoniche e naturalistiche, tra cui il Forte a Mare e l’Isola di Sant’Andrea, sono quindi potenziali contenitori di funzioni a grande scala, da sottoporre a restauro e valorizzazione in vista della ridestinazione funzionale e dell’accrescimento del rispettivo ruolo nello scenario paesistico del bacino portuale.
Intervenendo in un contesto connotato dal punto di vista architettonico, il progetto rispetta l’istanza storica dei luoghi e si pone in continuità con il rispettivo carattere costruttivo, fondato sull’impiego dei materiali litici locali con funzione sia portante che rappresentativa.
A supporto delle scelte progettuali si è affrontato un percorso didattico incentrato sulla costruzione stereotomica in pietra portante e in particolare sulle apparecchiature a giacitura obliqua, necessarie alla risoluzione di nodi progettuali specifici del contesto di intervento, quali il ponte tra il Forte e l’Isola e il restauro della Piazza d’Acqua nel Forte.
La ricerca, propedeutica al progetto, ha prodotto il reperimento, lo studio e la ricostruzione infografica dei procedimenti progettuali illustrati nei trattati di stereotomia. L’approccio all’impiego dei materiali lapidei è stato innovativo in quanto ha preso le mosse dalle logiche informatiche (anche attraverso l’uso topologico dei deformatori parametrici) per esplorare le possibili variazioni formali compatibili con gli elementi architettonici. Inoltre la modellazione solida ha permesso di determinare “l’oggetto” in ogni sua parte, associandolo ad un modello numerico. Fondamentale in questo senso è stata l’esperienza condotta da tutti i componenti del gruppo nella Summer School “Teoria y practica de la canteria en piedra” presso l’università CEU San Pablo a Madrid, nella quale si è progettato e realizzato un prototipo sperimentale di volta obliqua concepito per deformazione topologica del concio di Trouchet.
In particolare, il progetto del nuovo terminal per mega-yacht insiste sul molo foraneo e si struttura come una stazione di scambio intermodale per il traffico passeggeri. La forma architettonica segue la dimensione prevalente della diga in una successione di volte oblique in pietra locale, aggregate in un unico corpo longitudinale. L’apparecchiatura è determinata avvalendosi delle deformazioni topologiche parametriche sperimentate nel percorso di ricerca. I metodi di tassellazione dello spazio adottati, hanno permesso di variare opportunamente i conci rispetto alle necessità statiche e alla modulazione della luce.
Il progetto del Ponte sul Canale Angioino si inserisce nell’ottica della riorganizzazione funzionale e paesistica del bacino. Anche in questo caso si è intervenuti con esercizi formali stereotomici, che hanno consentito l’impiego della pietra; nello specifico, il ponte prevede due campate su piloni, ed è ottenuto attraverso l’applicazione di deformazioni parametriche al brevetto di volta piatta di Abeille.
Per il risarcimento della breccia nell’antemurale Est, che chiude la darsena tra il Forte e il Castello, si propone un risarcimento della muratura che permetta di mantenere la visuale consolidata all’interno della piazza d’acqua. Col fine di rimettere in uso l’antico camminamento in quota tra Forte e Castello, ottendo al tempo stesso l’apertura di un canale navigabile per l’accesso alla Piazza d’Acqua e una visuale ottimale del nuovo terminal mega-yacht di Punta Riso, il progetto propone un intervento stereotomico attraverso una volta obliqua in pietra ad apparecchiatura elicoidale in aderenza agli ideali classici della stereotomia.

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    Project details
    • Year 2010
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / Railway Stations / Multi-purpose Cultural Centres / Museums / River and coastal redevelopment / Marinas / Passenger Terminals / Bridges and Walkways / Underground Stations / Recovery/Restoration of Historic Buildings
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