Cocciopesto veneziano | Luciano Claut

Venice / Italy / 2011

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Il confezionamento di un buon intonaco a cocciopesto è un'operazione edilizia che si avvicina molto alla alta pasticceria.

Vanno scelti con attenzione gli ingredienti, deve essere curato il confezionamento e l'applicazione alle murature.
Ci sono in commercio miscele preconfezionate.
Ma si può provare anche a produrre una propria miscela in cantiere. Per un buon cocciopesto occorrono ingredienti di prima scelta.
La graniglia di cocciopesto si può trovare in commercio in sacchi anche con diverse granulometrie. Fino a pochi decenni fa l'inerte veniva prodotto direttamente in cantiere frantumando cocci di coppi e laterizi.

Occorre comunque verificare la qualità dell'inerte. Va decisa la granulometria in base al tipo di effetto che si vuole ottenere (da rustico a liscio). Deve essere pulito, lavato, non polveroso, non deve sporcare le mani. Anche qui vale la regola dello spettro granulometrico di Fuller di una giusta proporzione di parti fini, medie e grosse.
Per ottenere intonaci con grana molto grossa, occorre invece macinarsi la materia prima in cantiere.
Il legante ideale è la calce spenta ma non va trascurata una modesta quantità di calce idraulica (naturale e bianca) che conferisce una iniziale maggiore robustezza ed una più rapida carbonatazione (circa una cazzuola di calce idraulica ogni secchio di calce spenta). La calce veniva spenta in cantiere dentro alle fosse poi ricoperte di terra per farla stagionare. Oppure veniva preparata dentro a bidoni e lasciata lì a stagionare fino all'occorrenza.
Oggi si trova in sacchi. Sono rare le fornaci che la cuociono a legna e che la stagionano almeno un anno come da tradizione.

Il colore dell'impasto va valutato sia per l'inerte (che può essere corretto con ossidi di ferro, ma è meglio evitare), sia per il legante che, nel caso della calce idraulica, deve essere bianco per non corrompere il colore dell'inerte.
Nell'edilizia storica veneziana c'è una stupenda varietà di colori del cocciopesto, dal rosa al rosso vinaccia. E' necessario quindi farsi prima un'idea del risultato che si vuole ottenere come colore e come superficie.
Poi un numero considerevole di prove perchè spesso la prova asciutta non restituisce il risultato atteso. E' fondamentale l'esperienza e la sintonia con il capo squadra e bisogna lavorare pazientemente insieme per preparare le miscele applicarle e verificarle (altrimenti meglio affidarsi ad un premiscelato a grana e colore standard).
L'applicazione del cocciopesto sulle facciate va fatta a ranghi di intonacatori sovrapposti che si muovono in contemporaneamente in orizzontale su tutta l'altezza della facciata per evitare che la ripresa da un piano all'altro marchi tutta la facciata.
E' quindi un'operazione che deve essere rapida e che richiede diversi intonacatori con mansioni diverse. Applicazione e stesura, prima lisciatura, seconda lisciatura e finitura.



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    Il confezionamento di un buon intonaco a cocciopesto è un'operazione edilizia che si avvicina molto alla alta pasticceria.Vanno scelti con attenzione gli ingredienti, deve essere curato il confezionamento e l'applicazione alle murature.Ci sono in commercio miscele preconfezionate.Ma si può provare anche a produrre una propria miscela in cantiere. Per un buon cocciopesto occorrono ingredienti di prima scelta.La graniglia di cocciopesto si può trovare in commercio in sacchi anche con diverse...

    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2002
    • Work finished in 2011
    • Client Vari
    • Status Completed works
    • Type Restoration of old town centres
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