PIAZZA SENNORIGAU | MARIO MURRU _ RAFFAELE PISANO

Il tema del concorso di idee è la riqualificazione di una piazza-parcheggio costruita a cavallo di uno dei rii tombati che attraversano il paese. La struttura a telaio, già degradata, ha subito gravi danni a seguito della tragica alluvione che ha colpito il paese nel dicembre del 2004. La proposta muove le mosse dall’analisi delle problematiche strutturali del manufatto sviluppata nell'ambito del concorso dall’ing. G. F. Giaccu e da precedenti analisi sulle strutture eseguite per il comune dall'ing. D. Conigiu.

La piazza-parcheggio è posta lungo la via Roma (il corso), rispetto alla quale è ribassata di circa 120 cm, è delimitata sul lato opposto da un brano residuo di campagna ed affaccia a valle con un grande dislivello verso un ampio e variegato paesaggio che va dallo spettacolare profilo del monte Isadalu sino all’articolato profilo della costa ogliastrina. Essendo il rio piuttosto incassato esiste un livello inferiore destinato a parcheggio ed un ulteriore livello destinato a garage dei mezzi comunali.

 Il progetto muove da un assunto funzionale: confermare l’uso quotidiano a parcheggio (in quanto fondamentale per la vita del corso e del centro storico), tutelando la fascia pedonale dell’affaccio verso valle, e riqualificare la piazza attrezzandola per ospitare le varie manifestazioni pubbliche.

Sulla grande superficie a L della piazza si prevede una economica pavimentazione in cls industriale con inserti in materiale lapideo. Il progetto si concentra sulla definizione dei tre bordi principali di questa superficie:

1_ La rilettura dell’ampio prospetto “tecnico” verso valle permette di farlo partecipare alla costruzione del grande fronte urbano. Si chiariscono pesi e gerarchie con un progressivo alleggerimento verso l’alto. La sistemazione si sviluppa sino ad integrare la piazza della biblioteca, che si offre come piattaforma sul paesaggio.

2_ Il bordo "naturale" viene definito da un piano inclinato in cui si incastra una "scena" creata con brani di murature che emulano i ruderi esistenti, giocando sulla tensione tra geometrie lineari e profilo articolato degli elementi naturali.

3_ La relazione con il corso si materializza in una lunga parete in granito che fa da fondale per la piazza e da parapetto per un ampio marciapiede-passeggiata alla quota del corso, uno spazio attualmente destinato a parcheggio.

 Quest’ultima è la vera innovazione del progetto. Si tratta di una fascia di circa 7 metri di profondità che si sviluppa lungo la piazza, affacciando su di essa, e prosegue oltre la piazza, grazie alla demolizione di un piccolo edificio degradato, sino a raggiungere il fianco di un alto edificio che ospita un bar, offrendo uno spazio pedonale lungo il corso e soprattutto la possibilità di un affaccio diretto sul paesaggio di cui ora il corso è privo.

L’intervento si estende poi a riannodare le relazioni di una serie di piccoli spazi pubblici con installazioni murali, creando una sequenza che scandisce lo sviluppo del corso. Il tutto a confermare e rafforzare l’importanza e la vitalità del corso, individuando la piazza come risorsa aggiuntiva, sarebbe infatti velleitario creare una nuova piazza, oltre tutto in uno spazio troppo ampio in cui si disperderebbero le relazioni e le misure del tessuto storico.