Ampliamento del Cimitero di Città | Paolo Bonvini

Primo lotto funzionale Lugo / Italy / 2007

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Il cantiere attualmente in corso è il naturale seguito al “Concorso per la progettazione dell’ampliamento del cimitero di città” di Lugo, vinto nel 2001. Il progetto esecutivo del primo lotto funzionale è stato approvato nel 2004 e la consegna dei lavori è avvenuta nel maggio 2005, dopo la rescissione del contratto, nel 2004, con una precedente impresa aggiudicataria.
L’intervento si rapporta alla monumentalità dell’impianto storico attuale, costituito dalla stratificazione di un primo impianto del 1805, dal sistema monumentale attuale realizzato nel 1877 e dai suoi successivi ampliamenti (a datare dal 1925 fino ai nostri giorni) stabilendo una relazione di continuità in un’originalità mai antagonista. Non mimesi o antitesi, quindi, ma sintesi rispetto alle realtà circostanti che in ugual misura si rapportano influendo sul nuovo edificato: la campagna, la propaggine della città ed il cimitero esistente con le sue varie identità.
A partire dalla constatazione del contrasto fra la serena atmosfera del cimitero antico con il suo recinto così adeguatamente decoroso, e le successive espansioni tanto simili alle brutte periferie urbane che assediano le mura dei centri storici, si è scelto un diverso atteggiamento: non la proposta di un’ulteriore addizione, più o meno ben architettata, ma il desiderio di disegnare una serie di rapporti con le prossimità che fossero in grado di tenerle insieme in un disegno coerente e complessivo, all’interno di un’idea chiara d’integrazione con il paesaggio agricolo e le sue tessiture.
L’inserimento di filari di alberi allineati alla facciata su strada del vecchio cimitero con l’artificio del giardino esterno ad esso, vera e propria interfaccia fra spazio sacro e spazio profano, la murata laterale verso il nuovo parcheggio, la scelta di non porre recinzioni lungo l’alveo del canale pur tutelandone la non accessibilità attraverso cancellate fisse e mobili in prossimità dei ponti previsti, costituiscono elementi di continuità con il cimitero monumentale.
Al fine di ottenere un più armonioso inserimento contestuale l’impianto proposto prevede un’accessibilità completamente separata rispetto all’esistente, contraddicendo in ciò le previsioni urbanistiche, che pongono lungo via Dé Brozzi sia i parcheggi che l’accesso. Al contrario si è deciso di non intaccare la monumentale facciata del cimitero esistente e minare il suo rapporto con la chiesa antistante. A tale scopo la soluzione proposta prevede nello spazio prospiciente il muro di ingresso, fatta salva una fascia di rispetto, l’accesso distinto al nuovo cimitero con una migliore distribuzione del nuovo carico di autoveicoli nei giorni delle festività dedicate. Il punto prescelto per l’accesso principale al nuovo recinto cimiteriale resta fuori dalla realizzazione di questo primo lotto funzionale. Esso comunque è inteso allineato con l’unico asse trasversale del cimitero esistente più recente che ricollegherà le due aree cimiteriali in un organismo unitario. Si creerà quindi una piazza lunga, che organizzerà il sistema dei percorsi e delle sepolture, proiettandosi al di là del canale con un ponte carrabile che viene già realizzato in questa prima fase, così da consentire un esercizio provvisorio ma efficiente del primo ampliamento. Il ponte è pensato come un elemento di grande semplicità statica in cui gli elementi di cui è composto (le travi di bordo e il piano di percorrenza sospeso) dichiarano in maniera palese e con forme quasi volutamente fuori scala, la loro funzione strutturale. La sua struttura è composta da due travi metalliche di grande dimensione in acciaio cortén, scelto anche in considerazione della totale assenza di manutenzione richiesta. Queste tengono sospeso un impalcato, bloccato in posizione ai due estremi da ritegni che ne consentono la libertà di movimento nell’ambito di variazioni determinate. Il manto di usura sarà realizzato in asfalto con inerti di porfido o altro materiale al fine di ottenere una colorazione del manto stesso del colore delle terre.
L’immagine che il progetto propone a chi percorre e vive le strade vicine, pur nella sua attuale parzialità, dovrebbe essere quella di un giardino da cui spuntano filari d’alberi diversi, eventualmente caratterizzato anche da cambiamenti di colore nel trascorrere delle stagioni. Le alberature difformi dai tradizionali cipressi, notoriamente caratterizzati da radici di minimo sviluppo orizzontale e quindi adeguati ai piccoli patii previsti, sono stati ipotizzati in zone ben definite, distanti e distinte dagli spazi delle tombe.
Nella loro duplice orditura scandita dalla diversità delle essenze, da un lato si sottolinea la continuità verso il Cimitero storico, dall’altro si riprende un andamento parallelo al canale come a disegnare una tessitura che dialoga col vigneto attiguo.
La spazialità interna complessiva è volta alla creazione di luoghi riconoscibili, non smisurati, dove sia possibile il raccoglimento in uno spazio più privato. Le tipologie a “patio” proposte per le varie tombe di famiglia e sarcofagi e la scelta di suddividere in tre parti i campi di inumazione, è dettata proprio da questo desiderio. La delimitazione dei “patii”, a garanzia che la traduzione architettonica delle singole sepolture non determini una crescita disorganica e in vista di un controllo della complessità, è attuata da un sistema di “muri verdi” costituiti da intelaiature metalliche atte a sorreggere piante rampicanti che schermeranno i singoli manufatti. Anche al suo interno il cimitero tenderà quindi a presentarsi come un giardino in cui le singole tombe risulteranno accessibili da spazi organizzati dalle percorrenze interne, a garanzia di una maggior riservatezza.
Una normativa sui materiali e sulle forme delle varie tipologie di sepoltura è stata pensata per aumentare quell’effetto di ordine e serialità tipica di certi campi santi anglosassoni. I campi di inumazione sono stati pensati come rilevati di circa un metro per ragioni tecniche legate al tipo di terreno presente in sito e all’altezza del livello dell’acqua di falda.
Il cimitero è pensato architettonicamente chiuso solamente dal lato adibito ad ingresso e parcheggio; i due lati corti sono interdetti all’accesso attraverso la creazione di cunei di terra trattenuta da murature che grazie alla loro forma oltre a contenere loculi ed ossari non costituiscono limite visivo dall’interno e dall’esterno del cimitero.
La concezione modulare del nuovo cimitero ha consentito di pensare a questo primo stralcio funzionale senza snaturare l’organicità del sistema grazie alla creazione di moduli ad “isola”.
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    Il cantiere attualmente in corso è il naturale seguito al “Concorso per la progettazione dell’ampliamento del cimitero di città” di Lugo, vinto nel 2001. Il progetto esecutivo del primo lotto funzionale è stato approvato nel 2004 e la consegna dei lavori è avvenuta nel maggio 2005, dopo la rescissione del contratto, nel 2004, con una precedente impresa aggiudicataria.L’intervento si rapporta alla monumentalità dell’impianto storico attuale, costituito dalla stratificazione di un primo impianto...

    Project details
    • Year 2007
    • Work started in 2005
    • Work finished in 2007
    • Client Comune di Lugo (Ra)
    • Status Completed works
    • Type Cemeteries and cemetery chapels
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