BARI_CASA CON TERRAZZE ; Progettista: Arch. Domenica Rosa Loperfido Balestrazzi | Domenica Rosa Loperfido
Bari / Italy
Il frazionamento in due unità abitative di un appartamento a Bari - in un palazzo della fine ottocento, con affaccio sull’Ateneo, nel quartiere murattiano, , abbandonato da molti anni e in uno stato di totale degrado architettonico - ha offerto l’opportunità di verificare l’attitudine nei confronti dell’antico, attraverso un dialogo che trova la propria sostanza nell’autonomia e nel distacco dei materiali e dei segni.
L’intervento risponde ad un preciso input della committenza, input non di stile ma di comportamenti. Così i comportamenti , sfruttando l’altissimo interpiano e la terrazza di copertura di proprietà, sono diventati spazio , spazio per un uomo contemporaneo che vuole e sa relazionarsi al suo passato. Le strutture preesistenti vengono conservate e bonificate ma non sono accettate con nostalgia o retorica e diventano, piuttosto, asse portante dell’espressione.
Il ripensamento dello spazio inizia con la demolizione di tutte le partizioni che nel tempo avevano alterato la purezza dei volumi e delle volte, delle superfetazioni e delle aperture che avevano modificato i prospetti .Una volta riconseguita l’originaria continuità degli spazi,eliminando i segni impropri, negli ambienti imponenti è stato introdotto un sistema di soppalchi e scale,ballatoi a sfiorare i muri e passerelle sospese, che permettono di muoversi nello spazio in tutte le sue dimensioni, ribadendo la continuità dei flussi di collegamento tra i vari ambienti.
L’appartamento si articola come un attento gioco di rarefazione e compressione che si percepisce fin dall’ingresso con il lucernario a nastro che taglia l’altissima volta a botte e permette l’accesso alla terrazza di copertura ; lo spazio prima buio e chiuso è ora attraversato da una lama di luce che sfiorando un’altissima parete in pietra spinge lo sguardo e l’attenzione verso l’alto creando , nello stesso tempo, una suggestiva sensazione di sospensione.
I serramenti interni in ferro sottile e vetro trasparente, il vetro opaco che chiude spogliatoio e bagni, i lucernari sicuramente aumentano il coefficiente aereo illuminante ma non sono solo questo. Vogliono essere piuttosto modi e percorsi di conoscenza, vogliono essere scoperte e punti di vista
Nella parte bassa dell’appartamento lo sguardo passa con continuità dal salotto-ingresso alla veranda-giardino d’inverno, dalla stanza del camino alla zona pranzo , dalla grande cucina alla la grande terrazza a livello-pranzo all’aperto- giardino che si affaccia su quello che rimane dei grandi giardini interni del murattiano.Nella parte superiore si sviluppano invece le due zone notte e si sale con la scala di ferro ,dopo una sosta sul ballatoio-studio, verso il lucernario-serra ,accesso alla grande terrazza di copertura volutamente lasciata libera, spazio all’aperto ricco di orci ,ulivi ed essenze mediterranee.
Le suddivisioni non sono mai nette e dalle zone soppalcate c’è sempre la visibilità sugli spazi al piano inferiore mantenendo uno stato di comunicazione verticale continua ,che si va ad aggiungere a quella orizzontale già descritta ,alla relazione tra interno ed esterno e tra gli ambienti interni stessi dove le suddivisioni sono spesso affidate a chiusure vetrate, a pareti incise.
Una minima palette di materiali e di colori riassume tutto l’intervento:il legno chiaro dei pavimenti il bianco levigato delle pareti e delle volte e il bianco ruvido della pietra locale, il vetro e il ferro delle strutture e delle vetrate.
Il frazionamento in due unità abitative di un appartamento a Bari - in un palazzo della fine ottocento, con affaccio sull’Ateneo, nel quartiere murattiano, , abbandonato da molti anni e in uno stato di totale degrado architettonico - ha offerto l’opportunità di verificare l’attitudine nei confronti dell’antico, attraverso un dialogo che trova la propria sostanza nell’autonomia e nel distacco dei materiali e dei segni. L’intervento risponde ad...
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