Ampliamento Parco delle kentie | Francesco Rapisarda
Riposto / Italy / 2004
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L’area attualmente occupata dal Parco delle Kentie, un orto botanico dedicato alle palme, ha un’ampiezza di circa 9000 mq e si estende su di un terreno pressoché pianeggiante all’interno del perimetro urbano del Comune di Riposto, importante centro marittimo del versante ionico dell’Etna.
La conformazione recente del parco è frutto di un progetto, cominciato agli inizi degli anni ’80, con la quale l’amministrazione comunale intendeva preservare e sistemare il terreno di proprietà di una azienda florovivaistica non più attiva, sulla quale insistevano dei filari regolari di Kentie (howea forsteriana e belmoreana), il cui impianto risale ai primi anni del Novecento. Acquisita l’area ed avviato il piano di trasformazione in orto botanico, questa importante preesistenza ha dato il nome al parco e invogliato amministratori e tecnici ad avviare collaborazioni con importanti enti ed istituzioni locali, tra cui il Dipartimento di Botanica dell’Università di Catania che è stato incaricato della direzione didattica del giardino e di un particolarissimo Museo Scientifico realizzato, in occasione del primo intervento di sistemazione dell’area, dall’ architetto Aurelio Cantone.
Oltre alle importanti presenze vegetali, il complesso ambientale comprendeva originariamente una serie di edifici rurali, tra cui uno molto interessante, che è stato conservato, contenente al suo interno un grande pozzo coperto scavato a mano, che si estende a notevole profondità fino a raggiungere la falda acquifera.
Salvaguardare e valorizzare questo singolare edificio, dotato anche di una grande vasca a cielo aperto e di un complesso sistema di pompe idrauliche che in origine erano collegate con il pozzo, è stato il punto di partenza dell’attuale progetto di sistemazione e ampliamento del parco.
Attraverso articolati interventi di consolidamento statico e di recupero formale e funzionale dell’edificio, che nel tempo era stato trasformato ed utilizzato nei modi più disparati, si è cercato da un lato di mostrare il funzionamento di questa complicata macchina per catturare e distribuire l’acqua nella sua conformazione originaria e dall’altra di ripristinare e rendere indipendente l’utilizzo del pozzo per gli usi attuali del parco.
Il piano superiore dove erano collocate le antiche pompe, adesso restaurate, è stato destinato a percorso museale e struttura di accoglienza.
Dal suo interno un’ampia apertura nel solaio, protetta da una vetrata, permette ai visitatori di ammirare la suggestiva cavità del pozzo e parte degli ambienti sottostanti che sono stati ricavati all’interno della vasca per alloggiare le nuove attrezzature per l’irrigazione dei giardini. La sala è raggiungibile anche dalla terrazza antistante la vasca che è stata resa percorribile mediante una nuova scala posta all’entrata del parco.
Nel piano inferiore sono stati rimosse varie superfetazioni aggiunte nel tempo e recuperati due ambienti con volta ad arco portante in blocchi massicci di pietra lavica: il primo affacciato sul lato del giardino serviva probabilmente alla preparazione delle concimature, l’altro in diretta comunicazione con la cavità del pozzo era utilizzato per lo smistamento dell’acqua e come base alternativa per raggiungere il livello della falda e manovrare le attrezzature per la pulizia.
Dal punto di vista progettuale la ridistribuzione funzionale della rete idraulica per l’irrigazione dei campi coltivati vicini e per le esigenze del parco, a seguito della destinazione a struttura museale del fabbricato rurale, ha comportato una tipologia di interventi sostanzialmente diversi rispetto a quanto originariamente previsto nel semplice progetto di recupero edilizio.
Oltre alla nuova sala pompe alloggiata nel volume ricavato all’interno della vasca, è stato necessario predisporre diverse strutture tecniche di supporto: una passerella metallica di servizio per la manutenzione della pompa sommersa, all’interno del vano pozzo, la disposizione degli allacci che distribuiscono l’acqua a partire dalla vasca di accumulo del fabbricato, la realizzazione di una serie di pozzetti intermedi tra la vasca e la canalizzazione esterna, nonché un complicato sistema di innesti in acciaio appositamente realizzati per la predisposizione dei futuri giochi d’acqua.
All’esterno è stata mantenuta la volumetria originaria dell’edificio, ad eccezione del corpo angolare con la rampa d’ingresso in pietra che è stato leggermente sopraelevato in modo da realizzare una sorta di belvedere per l’osservazione dall’alto.
La sommità della nuova torre belvedere, resa accessibile dal giardino con una scala a chiocciola in metallo, riprende l’immagine tipica del pergolato mediante la collocazione di un doppio assito metallico poggiante sui pilastri ai quali è attaccata anche la ringhiera di protezione.
L’acquisizione di altri 3000 mq di terreno, allo scopo di consentire una migliore distribuzione delle oltre cinquanta nuove specie di palme finora introdotte ha consentito, inoltre, di ampliare la gradinata esistente e di realizzare un piccolo edificio destinato a servizi. Quest’ultimo, posto in continuità con la nuova cavea nel disegno complessivo degli spazi a verde e dei percorsi, è stato inserito all’interno di una sorta di giardino pensile che fa da limite fisico e visuale all’area prospiciente il recinto delle Kentie.
Tali interventi tendono a mantenere una forte integrazione con il sito sul quale insistono rispettandone, sia nell’impiego dei materiali che nelle forme, i valori ambientali e caratteriali che ne hanno determinato nel tempo il disegno e l’organizzazione.
Tra gli interventi previsti nel progetto complessivo di ampliamento, non eseguiti in questo primo stralcio, vi è un edificio per esposizioni e sala conferenze nella parte alta del parco che sarà collegato al Museo esistente tramite un passaggio aereo coperto.
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L’area attualmente occupata dal Parco delle Kentie, un orto botanico dedicato alle palme, ha un’ampiezza di circa 9000 mq e si estende su di un terreno pressoché pianeggiante all’interno del perimetro urbano del Comune di Riposto, importante centro marittimo del versante ionico dell’Etna. La conformazione recente del parco è frutto di un progetto, cominciato agli inizi degli anni ’80, con la quale l’amministrazione comunale intendeva preservare e sistemare il terreno di proprietà di una azienda...
- Year 2004
- Work started in 2003
- Work finished in 2004
- Client Comune di Riposto RUP Ing. Nicolò Mancuso
- Contractor Papavero Consolato - Paternò
- Status Completed works
- Type Parks, Public Gardens
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