ASILO NIDO COMUNALE - NURSERY SCHOOL

Nuovo Nido d'Infanzia Comunale a Gaggio Montano (BO) Gaggio Montano / Italy / 2007

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Progetto per nuovo Nido d'Infanzia Comunale. Capienza 45 bambini da 0 a 36 mesi.
Realizzato. Inaugurato Ottobre 2006.
Team:
Stefano M. Canè, Loris Mario Ciuffi, Gabriele Pastorelli, Giuseppe Monari, Domenico Bartoletti, Saverio Suppini, Graziano Brasa.


INTRODUZIONE AL TEMA PROGETTUALE:
CONTESTO UMANO ED UTENZA


La tradizione orale ha scelto l’espressione “GIARDINO D’INFANZIA” per indicare i luoghi in cui vengono accuditi i bambini prima di raggiungere l’età scolare.
Il fatto che il termine “giardino d’infanzia” rinvii sempre ad un edificio e mai ad uno spazio all’aria aperta fa dedurre che in origine la parte destinata al giardino fosse la parte più importante del complesso.
La zona esterna dell’Asilo Nido condiziona inevitabilmente l’approccio progettuale al pari delle volumetrie e delle morfologie desunte dai vari orientamenti pedagogici e delle normative, in quanto inevitabilmente soggetto alle caratteristiche del luogo e di aspetti che, a differenza degli spazi interni, interagiscono con i luoghi circostanti sia architettonicamente che funzionalmente.


Gli utenti saranno, in primo luogo, senz’altro i bambini.
Ma utenti saranno anche gli adulti addetti all’istruzione, alla cura dei bambini e alla manutenzione della struttura, il cui lavoro educativo e tecnico sarà svolto nel migliore dei modi possibili perché il Nido d’infanzia non sia un semplice parcheggio di bambini bensì un luogo formativo ed espressivo, e quindi costruttivo, per i bambini che lì trascorreranno la maggior parte del loro tempo.
Utenti sono anche i genitori e gli accompagnatori che lì riporranno la loro fiducia.
E utenti, passivi, sono anche gli abitanti della zona, i passanti, ecc… che “vivono” il luogo, nel suo complesso, dall’esterno.


La cosa che differenzia principalmente un Progetto di Nido d’Infanzia da qualunque altro luogo vissuto è che i principali utenti “interni” subiscono totalmente il Progetto senza possibilità alcuna di opinione, di rifiuto o di razionalizzazione, e soprattutto con una sensibilità e una ricettività delle percezioni priva di qualunque difesa o filtro.
I materiali, le forme, le luci, i colori, la dimensione degli spazi sono tutti linguaggi attraverso cui il luogo Nido d’infanzia parla ai bambini e ne condiziona le percezioni e, quindi, le reazioni emotive.


Questi sono stati considerati i territori di confronto e di sintesi in un Progetto comune fra la pedagogia e l’architettura. Un contesto in cui la guida della più qualificata consulenza si fonde con l’attenzione e la sensibilità dei progettisti.


IL CODICE ORIENTATIVO


Come espresso in altri punti di questo opuscolo, un importante aspetto che si è espresso nella progettazione è la “diversificazione” degli elementi architettonici che identificano gli ambienti.


Ciò è stato studiato con una doppia finalità.
Una è quella di incuriosire, divertire, stimolare ad osservare e riconoscere la diversità delle forme e delle dimensioni.
Ma la prima è quella di fornire ai bambini elementi di immediato orientamento e di riconoscibilità degli ambienti.
Ciò al preciso scopo di ottenere l’effetto rassicurante del non confondere i luoghi e di poter capire – e “imparare” a capire, riconoscere ed orientarsi - in quale punto dell’edificio si trovano.


Per esempio le finestre a doppia altezza, altrove descritte, i bimbi le ritroveranno, e le riconosceranno, solo nelle aree didattiche delle sezioni.


Sulla corte interna osserveranno quattro fronti diversi fra loro, come in una piazzetta con i differenti e riconoscibili edifici che la cingono, e si orienteranno.


Le finestrature disposte lungo il corridoio “galleria” di fronte agli Atelier sono tutte diverse fra loro e con larghezza crescente in direzione costante: tale progressiva differenza li incuriosirà mentre, allo stesso tempo, fornirà loro un elemento in più per capire dove si trovano e verso quale direzione si muovono.


Si è voluta ottenere dunque una sorta di “mappatura” dei luoghi con il risultato che
nessun luogo è uguale a un altro.


I “LUOGHI DIFFERENTI”


Lo studio dei dettagli progettuali in riferimento alla particolarità dell’utenza prevista ha portato alla realizzazione di elementi costruttivi ed architettonici “anomali”.


Un esempio immediatamente evidente è rappresentato dalle finestrature negli spazi “attività” delle sezioni che sono state pensate con un’altezza “sdoppiata” cioè composta da due finestrature separate e sovrapposte una, inferiore, a quaranta centimetri da terra ed una, superiore, ad un metro e venti.
Ciò significa che non solo si è considerato che un bambino in età compresa fra i 12 e i 36 mesi è prevalentemente in posizione carponi e comunque, anche in piedi, il suo punto di vista non raggiunge i novanta centimetri (e a soddisfare ciò sarebbe stato sufficiente che molte finestre arrivassero fino a terra) ma si è anche considerato importante che il bimbo abbia la “sua” finestra, nicchia riservata, sua e di nessun altro, non degli adulti visto che quella finestra si trova sotto il metro di altezza.


Un altro esempio è la contenuta dimensione dei singoli ambienti.
Sono ambienti che, al nostro occhio, appaiono angusti ma gli studi sulla psicologia della prima infanzia evidenziano che il piccolo riceve da spazi ampi una sensazione di smarrimento che non lo fa sentire a suo agio e che, quindi, provoca in lui una reazione di timidezza, soggezione e ritrosia, quando non addirittura di reale paura.
Questi studi hanno sperimentato come il frazionare gli ambienti in piccoli spazi, liberi nel piccolo la voglia di muoversi, proprio perché in tal modo divengono spazi da lui “misurabili”.
Questo frazionamento degli spazi si può osservare anche nei giardinetti adiacenti le sezioni, in contrapposizione allo spazio “infinito” del parco da cui sono separati da una bassa staccionata.
Saranno piccoli giardinetti riservati, di dimensioni che ad un adulto parrebbero inservibili ma che, in realtà, sono stati dimensionati proprio per creare un luogo “aperto” ma alla scala dimensionale del bambino.


Un ulteriore aspetto che si è espresso nella progettazione è la “diversificazione” degli elementi architettonici che identificano gli ambienti.
Ciò è stato volutamente studiato con una doppia finalità.
La prima è quella di fornire ai bambini elementi di immediato orientamento e di riconoscibilità degli ambienti, con il conseguente effetto rassicurante del non confondere i luoghi e del poter capire in quale punto dell’edificio si trovano.
La seconda è quella di incuriosire, divertire, stimolare ad osservare e riconoscere la diversità delle forme e delle dimensioni.
Così le finestre a doppia altezza, descritte sopra, i bimbi le ritroveranno, e le riconosceranno, solo nelle aree didattiche delle sezioni.
Sulla corte interna osserveranno quattro fronti diversi fra loro, come in una piazzetta con i differenti e riconoscibili edifici che la cingono, e si orienteranno.
Le finestrature disposte lungo il corridoio “galleria” di fronte agli Atelier sono tutte diverse fra loro e con larghezza crescente in progressione logaritmica: tale progressiva differenza li incuriosirà e affascinerà mentre, allo stesso tempo, dirà loro dove si trovano.


Quella che segue è la descrizione dei luoghi che costituiscono questa struttura particolare sotto il profilo della funzione, dell’utenza, dell’importanza e, in modo particolare, della responsabilità che comporta l’esercitare l’architettura su un utente così debole e ricettivo ad ogni stimolo e ad ogni suggestione.


IL CORRIDOIO COME “STRADA”


Questo spazio connettivo è stato, volutamente, identificato come “luogo”.
Non è semplicemente rappresentato da un solo vano chiuso, un reale corridoio, per il collegamento fisico tra i vari spazi dell’asilo nido bensì è un campo articolato che si compenetra con lo spazio gioco.
Rappresenta un punto di interazione tra adulti e bambini, diventa il luogo degli incontri imprevisti e, come la strada, ha il carattere di scoperta e di esperienza che riveste il camminare per la via.
Non si tratta dunque semplicemente di un sistema di distribuzione ma di un vero e proprio “Spazio Polivalente”.
Spazio malleabile, capace di trasformarsi in funzione delle attività del momento, in cui possono essere ospitati piccoli eventi temporanei (lo spettacolo del prestigiatore, clowns, feste, incontri a tema) o il normale svolgimento dell’attività.


Un’area diversificabile:
un Teatrino….. un Angolo Morbido (area morbida, attrezzata con materassini, solidi in gomma piuma, piccoli scivoli, vasca con le palline ecc…).


Lungo il tratto che costeggia gli Atelier creativi le finestrature verso l’esterno sono basse da terra e, fra di esse, lasciano tratti di parete libera per appendere disegni o altro come in una galleria d’arte di ciò che viene realizzato negli stessi Atelier.


E, intorno a questi luoghi, si svolgerà il percorso delle corse con i tricicli o macchine a pedali nelle giornate di pioggia o neve.


Fisicamente il corridoio si svolge intorno al nucleo centrale che contiene gli Atelier, lo Spazio Acquaticità e il Giardino Interno e riceve illuminazione dalle vetrate perimetrali sul Giardino Interno come dalle finestrature sul lato prospiciente gli Atelier.


L’anello segue la pendenza del terreno a cui l’impianto planimetrico viene adattato e quindi presenta dei lievi pendii che raccordano i diversi livelli.


Questi lievi pendii costituiscono, essi stessi, luoghi sperimentali della percezione fisica, così come i gradini da scendere per accedere al Giardino Interno o il sopralzo da scavalcare per accedere all’Orto Botanico.
I bambini che nella prima infanzia non hanno la possibilità di conoscere i loro limiti fisici in maniera autonoma e indipendente e ai quali non si dà modo di cadere o di provare la sensazione di pesantezza, altezza, profondità, in seguito presenteranno problemi di coordinazione.
La maggior parte delle vittime di incidenti infantili sono bambini eccessivamente protetti, bambini che in precedenza non avevano avuto l’opportunità di “imparare” il pericolo.
Il bambino deve poter “conoscere” il gradino, il pendio, il vuoto, in un luogo sicuro per non trovarsi ad affrontarlo, senza averlo conosciuto prima, in un luogo insicuro.


LA CORTE : GIARDINO E ORTO BOTANICO


Rimane come un vuoto all’interno e illumina, attraverso le grandi vetrate perimetrali, il corridoio distributivo, gli atelier creativi e lo spazio acquaticità.
Essendo protetto e perimetralmente pavimentato Il Giardino Interno è il luogo in cui, anche nella stagione invernale, o anche quando in estate, avendo piovuto, il terreno erboso sarebbe bagnato, il bambino può visitare l’esterno e giocare.
E’ direttamente accessibile dagli atelier e dallo spazio acquaticità come anche, attraverso il ponticello in legno, dal corridoio perimetrale.
L’area centrale potrà essere piantumata con piccole essenze da frutto e da sottobosco (meli, pruni, fragole, etc…) e svolgere quindi, una funzione didattica relativa al susseguirsi delle stagioni ed all’evolversi del ciclo delle piante dalle gemme ai fiori ai frutti.
Tra gli Atelier affacciati sull’orto botanico vi è l’Atelier Natura ove sperimentare ciò che si osserva nell’orto botanico, far germogliare i semi, raccogliere le foglie, le pigne, etc….
A questo fine lungo il perimetro dell’aiuola centrale sono realizzate piccole nicchie in terra per la sperimentazione dei processi di germogliazione e crescita di piccole piante.
Il Giardino Interno, quindi, si offre come luogo di incontro e come stimolo all’immaginazione e alla scoperta di nuove emozioni.
Sul “Giardino Interno”, si affaccia, oltre agli atelier creativi, lo “spazio dell’acquaticità”, illuminato così anche’esso da una grande vetrata.
Il Giardino Interno costituirà uno strumento ricreativo e educativo durante tutto l’arco dell’anno.


LO SPAZIO DELL’ACQUATICITA’


E’ un dato ormai assodato, e suffragato dalle più avanzate linee pedagogiche, che il rapporto del bambino con l’acqua rappresenti un campo empirico e sensoriale indispensabile e favorisca il benessere della salute fisica e psicologica dei bambini.
La dimensione sensoriale del tatto, nella crescita e nelle sue relazioni con il mondo, è la dimensione comunicativa più importante nei primi anni di vita.
Nell’acqua ogni movimento è dolce, piacevole e rilassante, il bambino gioca, percepisce i confini del proprio corpo, la propria massa, esperisce l’equilibrio e si rapporta ad un elemento “solido” che lo circonda con una carezza avvolgente.


E’ stato così progettato uno Spazio Acquaticità con una piccola vasca , di minima profondità, e con annessi spogliatoi per i bambini e per il personale.
Lo “spazio dell’acquaticità” si affaccia, attraverso due vetrate scorrevoli ed attraversabili, sul Giardino Interno, rafforzando ulteriormente la dimensione di contatto con gli elementi, con la neve che cade, con la pioggia, con le piante verdi in estate…..rosse in autunno.
Gli spazi si intersecano così in un continuum visivo, in un gioco di trasparenze, di luminosità e di non-delimitazioni spaziali fra interno ed esterno.


GLI ATELIER CREATIVI


Gli Atelier sono il luogo creativo dell’attività educativa.
In questi spazi si svolgono tutte le attività manuali “specialistiche” che non si possono espletare nelle sezioni perché necessitano di attrezzature particolari o di spazi flessibili.
Sono stati previsti Atelier di dimensioni contenute a misura di bambino, adatti a piccoli gruppi, e denominati:
§ ATELIER PITTURA - In questo luogo si può dipingere su fogli posti in verticale o a terra, con pennelli o con le mani; si possono fare i travasi con acqua o farina o riso e impasti per realizzare oggetti;
§ ATELIER MANIPOLAZIONE - In questo luogo si può giocare con piccoli e grandi oggetti soffici geometrici, palloni, anche galleggianti in acqua ecc…
§ ATELIER NATURA – questo luogo è direttamente affacciato sul Giardino Interno - Orto Botanico (descritto sopra) e si possono tentare esperimenti come far germogliare semi nell’acqua, raccogliere foglie, etc…
Un ATELIER è anche destinato agli operatori ed ai genitori per la preparazione e l’allestimento del materiale didattico.
Gli Atelier si affacciano, attraverso pareti vetrate apribili, sul Giardino Interno, quindi sull’orto botanico, creando, nella stagione che lo permette, un continuum spaziale fra i due luoghi.


LE SEZIONI


Le Sezioni sono il luogo di principale permanenza.
Ogni sezione è strutturata autonomamente con una partizione che include:
§ Area attività – è il luogo attrezzato con tavoli e scaffali ove viene svolta l’attività “didattica” ma anche dove vengono consumati i pasti.
L’area attività è affacciata sul Parco e verso questo apre un’ampia finestratura.
L’area attività è anche affacciata, e direttamente comunicante attraverso una portafinestra (con sistema di apertura antipanico a valere quindi come uscita di sicurezza) con un piccolo giardinetto riservato di dimensioni che ad un adulto parrebbero inservibili ma che in realtà è stato dimensionato proprio per creare un luogo aperto alla scala dimensionale del bambino.
Tale giardinetto, nella bella stagione, sarà una vera e propria “estensione” complementare al locale attività e sarà comunque separato dal parco da una bassa staccionata.
§ Area Riposo – è il luogo attrezzato, con pavimentazione imbottita e con lettini e/o materassini ove trascorrere i momenti di riposo nell’arco della giornata.
§ Area Servizi – un blocco autonomo, per ogni sezione, in cui sono inseriti i servizi igienici dei bambini, attrezzati con fasciatoi, lavabi, wc.


IL PARCO


E’ tutta l’area verde circostante l’edificio sul lato esposto a Sud/Sud-Est e su cui si affacciano le Sezioni .
E’ il luogo in parte attrezzato ove viene svolta la funzione di gioco all’aperto.
Un luogo “progettato” con aree differenziate e dotato di attrezzature.

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    Progetto per nuovo Nido d'Infanzia Comunale. Capienza 45 bambini da 0 a 36 mesi.Realizzato. Inaugurato Ottobre 2006.Team:Stefano M. Canè, Loris Mario Ciuffi, Gabriele Pastorelli, Giuseppe Monari, Domenico Bartoletti, Saverio Suppini, Graziano Brasa. INTRODUZIONE AL TEMA PROGETTUALE:CONTESTO UMANO ED UTENZA La tradizione orale ha scelto l’espressione “GIARDINO D’INFANZIA” per indicare i luoghi in cui vengono accuditi i bambini prima di raggiungere...

    Project details
    • Year 2007
    • Work started in 2005
    • Work finished in 2007
    • Client Comune di Gaggio Montano (BO)
    • Status Completed works
    • Type Kindergartens / Interior Design / Custom Furniture
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