'lagoni mountain retrait | gianluca pelizzi

Obiettivo del nuovo Rifugio Lagoni, pensato secondo i principi della bioarchitettura, è quello di porsi come caso-studio in grado di fornire principi e metodi validi nella progettazione degli altri rifugi del Parco nazionale dell’Appennino tosco – emiliano.
In sento sistemico l’obiettivo è raggiunto adattando progressivamente la materia progettuale al contesto. Luogo, clima, direzione dei venti dominanti, conformazione del suolo, esposizione solare, vista, preesistenze naturali, plasmano l’edificio. Così nasce un volume compatto che limita sia la circolazione interna sia le superfici esterne e, quindi, la dispersione di calore e la quantità di materiali utilizzati; un edificio realizzato con gli stessi materiali del contesto, pietra e legno, giocato solo su due livelli dove gli spazi pubblici e privati - serventi e serviti - sono chiaramente leggibili e logicamente disposti: zona giorno a piano terra, zona notte al primo piano; zona pubblica – bar, ristorante – a sud, zona di servizio e scale a nord. Questo consente di ottimizzare il guadagno solare passivo, di sfruttare al meglio fonti di energia rinnovabili, di creare un’area ristoro all’aperto, a sud, con vista sul lago, di ripensare le aree esterne e gli accessi distinguendo chiaramente l’accesso pedonale pubblico da quello pedonale e carrabile di servizio.